In The Market (Lorenzo Lombardi, 2009)

Ho visto accidentalmente su youtube il trailer di questo apparentemente imbarazzante film che si spaccia in primis per una storia vera (???) e per la risposta italiana a Saw e Hostel, vi giuro che in un primo momento pensavo fosse un fake trailer o qualcosa del genere tipo Zoo di 105 o Soliti Idioti, poi approfondendo sull’ IMDB ho visto che è vero, esiste, sembra che ci abbiano pure investito parecchio e la cosa sconcertante è che lo passeranno al cinema.

Giudicate voi stessi, la percentuale di voti negativi su youtube la dice lunga:

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Il regista di questo film e i suoi accoliti sono spammer di prima categoria, paragonabili come stile a quel cialtrone che aveva fatto Paranoyd (del quale si parlò fin troppo) riuscendo nella difficile impresa di essere persino più presuntuosi ed irritanti.

Oltre a deliranti comunicati promozionali dove vengono dette cose improbabili (tipo che il regista è “l’enfant prodige dell’horror” o che Eli Roth ha rinunciato a fare Hostel 3 dopo aver visto In The Market) segnalo che in un recente comunicato si bullavano del fatto che il film avrebbe avuto una distribuzione grazie alla stessa casa di produzione che ha prodotto il film (che è composta dal regista e dai suoi accoliti). Quindi non è che ci sia tanto di cui bullarsi, anch’io se pago gli esercenti posso distribuire il filmino del matrimonio di mio zio.

Che poi, indipendentemente da queste cose, per quello che si vede nel trailer il film è impresentabile. Gli attori sono agghiaccianti (la scena in macchina è qualcosa di indifendibile) e anche se si cerca di fare tanto gli internazionali si scade sempre nel provincialismo più bieco (misto a sciatteria) con il supermercato che dovrebbe essere straniero ma dove invece campeggiano in bella vista le scritte USCITA, MACELLERIA et similia.

Non ho visto il film e neanche intendo farlo (non pagando il biglietto del cinema, almeno) ma per me questo film è robaccia e la presunzione dell’autore e della sua cricca rende tutto ancora più irritante.

Ora magari il regista (o chi per lui) leggerà quello che ho scritto e interverrà qui stizzito (oppure manderà qualcuno dei suoi). Solito copione, che noia…

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Ah ecco, un bambino viziato privo di talento, ora si spiega tutto, stavo giusto guardando attonito sto video, con tanto di rivelazione finale shock, è palesemente qualcuno che ha dei gran soldi e compra, non vi è altra spiegazione e ce ne sono a decine di video analoghi sul tubo, dove sta puttanata di film viene messo accanto a mostri sacri tipo Shining o Zombi di Romero, roba da matti.

//youtu.be/_o49uOZHmno

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stavo proprio scrivendo “sembra un bambino viziato”

Vorrei tanto sapere qual è la storia vera alla quale il film s’è ispirato…

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Oltre a questo vorrei sapere anche nel dettaglio quali sarebbero tutti quegli “allori” di cui il film si fregia, presenti in generoso numero nella parte superiore della locandina… :confused:

Beh, un prestigioso alloro è sicuramente l’interminabile e compiacente servizio che il TG3 ha dedicato a sta baracconata.

Ahaha, ci ho guardato pure io, sono solo partecipazioni, non premi :smiley:

Vi prego guardate anche questo video, sentite quante ne dicono, definito “L’ erede di Tarantino” ma da chi???:smiley:

//youtu.be/EdbMHjVv0YA

Ha vinto tipo millemila premi al TINEBRIA FILM FESTIVAL.
Dove era in gara da solo, praticamente.
Tanto per dire, eh…

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Be’ il festival “Umbertidead” è davvero priceless… qualcosa (vedi anche lo speciale “Umbria Tv”) mi suggerisce che il tipo deve essere di origini umbre…

Vi prego guardate anche questo video, sentite quante ne dicono, definito “L’ erede di Tarantino” ma da chi???:smiley:

Ma soprattutto… qualcuno ha già avvertito di questo Zappatore??? Mi sa che Tarantino comincia a distribuire in giro un po’ troppe “patenti da Tarantino”, peggio di Totò con la Fontana di Trevi :smiley:

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Imperdibile anche questo trailer:

//youtu.be/tT-2KFW1DyY

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Un pacco di film, non ho mai postato nulla a riguardo…avete detto tutto voi.
L’unica cosa che non sapevo è che il tizio fosse di Città di Castello, alla fine salterà fuori che siamo mezzi parenti.

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E’ il grande momento dell’attesissimo giuoco “TROVA LE DIFFERENZE!!!11”

Puntata numero 1:

Frasi di lancio “ufficiali”:

Frasi realmente riportate nei siti:
Cinemonitor: “E’ un horror più filosofico che splatter in stile Romero”

…continua!..

Manca solo: “Solo a pensare a questo film mi vengono i brividi addosso. Alfred Hitchcock” cit.

Ecco il primo trailer di questo filmone.
Fate attenzione all’incredibile voce off in inglese. Quando alla fine poi pronuncia il nome del regista si rischia la vita:

//youtu.be/8AQkDT7jsiE

Visto! e concedetemelo: Una GRAN CAGATA!!! Indifendibile sotto ogni punto di vista. Gli attori (?) pessimi, soprattutto il protagonista maschile del trio di babbei è imbarazzante oltre ogni dire, con una vocina che ti fa venire voglia di dire “ma questo quando lo scannano?”. Incongruenze assolute, tipo le scritte in italiano in una imprecisata località estera, la classica citazione tarantiniana (Uno dei personaggi si gusta Grindhouse - A prova di morte ingurgitando schifezzuole da McDonald). E poi ancora citazioni metacinematografiche su Hostel e simili (scontatissime). Una violenza che vorrebbe essere ultrascioccante, ma che viene rovinata dalle reazioni di questa gentaglia che recita e infine un pazzo maniaco killer macellaio che filosofeggia sulla carne e “noi siamo quello che mangiamo” che al confronto i protagonisti dei Nazi-Porno sembrano diretti da Truffaut. Da evitare come la peste

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Chiedi pure il permesso?

PS:La strada della bottom 100 del’ imdb è sempre più vicina

Mi raccomando poi datemi ancora torto quando dico che l’horror è in assoluto il genere più infantile della storia del cinema.
E come tale non può che attirare l’interesse di certi soggetti… senza contare che il torture-porn è un sotto-genere, quindi siamo ancora più in basso ovviamente.

[i]- Oh raga, ho avuto un’idea geniale cazzo!

  • Sentiamo!
  • Un gruppo di persone, magari anche solo 2 così risparmiamo sul budget, resta bloccato in una casa/fabbrica abbandonata/supermercato e vengono tutti uccisi/torturati!
  • CAZZO SEI UN GENIO FOTTUTO, COM’E’ CHE HAI SOLO 19 ANNI??
  • Grazie grazie lo so, domani freghiamo la videocamera a mio zio Ettore ed iniziamo a girare!![/i]
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Indubbiamente, però non andiamo OT ora.
Per concludere è più “intelligente” una roba tipo “August Underground’s Mordum” con la sua violenza fine a sè stessa, senza trama e senza recitazioni del cazzo.
Però chiudiamo o proseguiamo in altra sede se no si va OT

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Ebbene sì: ho visto In The Market.

Dirò tutto quello che penso, senza mezzi termini, con buona pace degli autori che verranno qui a leggere.

Il film è brutto, ma non soltanto brutto, è anche ridicolo, presuntuoso, banale, goffo, sciatto… Ero pronto al peggio e non mi aspettavo certo di vedere un filmone ma non pensavo che avrei visto una cosa così ignobile.

I protagonisti hanno una macchina con la targa texana e dalla radio capiamo che siamo un paese del sudamerica però poi vanno a fare benzina al distributore della Erg e chiamano il 911 da una cabina della Telecom per poi finire in un supermercato della Conad con tutte le scritte in italiano (macelleria, uscita, offerte). Probabilmente gli autori diranno che è tutta una cosa voluta, a me sembra solo sciatteria.
Poi insomma… Vogliono fare tutti gli internazionali e poi ambientano il film AL CONAD senza neanche camuffarlo. Vabbeh che Spitty Cash una volta ha fatto un video proprio nel parcheggio di un supermercato di quella catena ma dubito che questo basti a sdoganarlo…

I dialoghi sono urticanti, certamente non aiutati dall’interpretazione degli attori (dei quali non salvo nessuno). Troviamo poi un numero esorbitante di tarantinate d’accatto (tipo il discorso sulle uova, ma per favore…), cinefilia da quattro soldi (il benzinaio che guarda Death Proof in tv - a proposito… ma li avranno avuti i diritti per far vedere tutte quelle scene? I titoli di coda non lo chiariscono bene - , i ragazzi che in macchina parlano di Hostel, Vacancy, Psycho col tono fighetto da studentelli del Dams), interminabili monologhi del cattivo di turno (assolutamente ridicoli con i loro goffissimi intenti “alti” nel parlare di filosofia e antropologia).

Il film poi è pieno di momenti inutili (tipo quando le ragazze lasciano a piedi il ragazzo) che sembrano aggiunti solo per arrivare ai fatidici 90 minuti.

Poi il film è pieno di canzoni di questo gruppo sconosciuto (almeno a me) chiamato GTO, che nel film viene citato come se si trattasse degli Who. È chiaro che fanno parte della cerchia delle conoscenze degli autori, però questa promozione tra amici è davvero stucchevole perché troppo spudorata.

Lo splatter è ai minimi termini (ma anche meno) e per oltre un’ora non si vede una goccia di sangue. Non che si veda granché, dopo, eh… Che senso ha strillare la presenza di Stivaletti nei manifesti se poi Sergio si è limitato a due cosettine due (e neanche particolarmente esaltanti)? Mah…

La violenza psicologica è risibile, questo Ottaviano Blitch (del quale si parla come se fosse Volonté) è pessimo, tutto smorfie e tic. Va però detto che deve recitare delle battute così ridicole che neanche Laurence Olivier sarebbe riuscito a nobilitarle. Il suo è comunque un personaggio ridicolo, banale, costretto a fingere un carisma che non ha e che lo rende ancora più patetico.

Mi dispiace dover dire tutte queste cose su un horror italiano ma non riesco a parlar bene della merda.
Oltre il (non) valore del film c’è tutta l’aggravante dovuta alla spocchia con cui viene pubblicizzato dagli autori grazie a recensioni compiacenti e leccaculo assortiti, per tacere poi del loro spam che va avanti da ANNI.

Questa robaccia è uscita in cinquanta copie, ma vi rendete conto?
Certo, la distribuzione è fatta dallo società del regista (che quindi ha pagato per distribuire il suo film) ma è comunque un precedente triste.
Nelle sale adesso c’è At The End Of The Day di Cosimo Alemà (che vidi in anteprima in una copia lavoro diversi mesi fa) ed è uscito in 100 copie ma quello è UN FILM con tutti i crismi, un film vero. E la sua è una vera distribuzione, non è una specie di autodistribuzione come quella di In The Market. Poi può piacere o meno (a me è piaciuto con parecchie riserve) ma è innegabile che sia un lavoro fatto come si deve.

In The Market è brutto fotograficamente, ha una storia banale, ha degli attori mediocri, è presuntuoso, cerca di colmare il proprio nulla con continui omaggi e citazioni ultrainflazionati… Insomma, un film che, per la mia visione del mondo, fa male al cinema italiano.

Consiglio a Lombardi e alla sua cricca un sano bagno di umiltà.

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