dalla Stampa di ieri:
Gli ecologisti non capiscono: l’equilibrio della Terra è distrutto. L’atomo darà energia e produrrà il cibo sintetico per sopravvivere
JAMES LOVELOCK
OXFORD UNIVERSITY
Io non ho cambiato opinione sull’energia nucleare. In realtà sono sempre stato a favore del nucleare. L’ho dichiarato apertamente già nel mio libro «Gaia: a new look at life on Earth», pubblicato la prima volta nel 1979.Penso che «Nucleare è naturale», per usare uno slogan. Intendo dire che l’Universo vive di energia nucleare: la vita sulla Terra è infatti il risultato dell’esplosione nucleare di una Supernova. E il Sole, che permette il perpetuarsi della vita, è un’immensa centrale nucleare. Non c’è motivo per non sfruttare una fonte di energia che la natura stessa utilizza.
Quanto alle scorie tossiche, che preoccupano tante persone, non vedo il problema. Hanno un sistema di conservazione sicurissimo. Poco tempo fa, per esempio, mi trovavo a Le Havre, in Francia, con mia moglie e ci siamo accorti che stavamo tranquillamente camminando sopra un deposito di scorie nucleari: sono conservate in una stanza grande quanto la sala di un cinema, a tre metri sotto la superficie. Sono custodite sottoterra e le radiazioni non ci raggiungeranno mai. Nessuno, invece, sembra pensare al fatto che ogni anno il Pianeta produce una montagna di anidride carbonica alta 1,6 chilometri e con una base di 20. Questa sì che è pericolosa e ci ucciderà. Quando sostengo il nucleare, io non tradisco affatto la teoria di Gaia, ma semmai la rafforzo. Questa ipotesi, infatti, esprime una scienza del «Sistema Terra»: è un modo per capire il nostro pianeta, così come si presenta a noi umani.
Nel libro «The Revenge of Gaia», invece, ho esaminato gli effetti di questo Sistema sull’uomo e in particolare le conseguenze dei danni che abbiamo inflitto al pianeta. Abbiamo «offeso» la Terra e adesso la Terra reagisce o - meglio - si sta vendicando. Ecco perché l’ecologismo classico ha un approccio troppo umanistico: pensa che prima venga l’uomo e poi il suo ambiente e che entrambi possano vivere insieme in armonia, se il genere umano riesce a tornare in equilibrio con il suo habitat. Deve, invece, aprire gli occhi e capire che non è più possibile, perché l’equilibrio armonico è stato infranto in modo irrimediabile. Anche il Vaticano dovrebbe essere d’accordo con questo principio, perché la Terra è parte della Creazione e l’uomo non ha il diritto di distruggerla.
Da questo punto di vista, penso che le energie alternative siano inutili, al punto in cui siamo arrivati, perché nessuna può cambiare la situazione in modo radicale. Non c’è più tempo. C’è un’unica fonte alternativa immediatamente sfruttabile: è l’acqua, ma putroppo è già sfruttata al massimo delle sue potenzialità. Sono anche perplesso sull’energia eolica, mentre quella solare è difficile da utilizzare subito e in quantità sufficienti. Forse, in Paesi molto soleggiati come l’Italia, si potrebbe fare qualcosa di più, ma non basterebbe comunque. Dev’essere chiaro che l’unica soluzione, adesso, è l’energia nucleare. So che questa affermazione può creare dei problemi politici in molti Paesi, ma non è necessario che ognuno possieda le proprie centrali. In Europa, per esempio, la Francia potrebbe potenziare i suoi impianti e rifornire altri Paesi e, infatti, già lo sta facendo.
E’ arrivato il momento in cui dobbiamo accettare il fatto che sulla Terra siamo ormai in troppi. E’ probabile che soltanto il 20% della popolazione attuale sopravviverà alla fine di questo secolo. C’è più gente sulla Terra di quanta questa sia in grado di nutrire. So che è un’affermazione difficile da accettare, ma l’unico modo per uscirne sarebbe sintetizzare il cibo da prodotti chimici: è una tecnica, però, da associare all’uso dell’energia nucleare. Se seguissimo gli appelli degli ecologisti, invece, dovremmo tornare al naturale e mangiare solo cibo «bio». E’ un’ipotesi magnifica, ma così si salverebbe solo mezzo miliardo di persone, che è una piccola percentuale (circa un 13°) della popolazione totale. Ci troviamo, quindi, di fronte a un terribile dilemma.
La verità è che le previsioni sono fosche. In linea di principio potremmo anche provare a manipolare il clima, ma così non faremmo altro che guadagnare un po’ di tempo. Gli Stati Uniti, per esempio, hanno pensato a «scudi» nella stratosfera per riparare la Terra dal surriscaldamento. In realtà nemmeno questa possibilità può rappresentare un’alternativa all’utilizzo dell’energia nucleare. Il tempo, ormai, stringe. L’Ipcc dell’Onu - l’Intergovernmental Panel for Climate Change - sostiene che nel 2050 la maggior parte del pianeta sarà soggetto a un clima simile a quello del Sahara. Secondo alcune proiezioni, già nel 2040 le temperature medie estive saranno simili a quelle che sono state registrate nel torrido agosto 2003 nel Sud dell’Europa. Chi potrà permetterselo sopravviverà grazie all’aria condizionata, ma il problema più tragico saranno le coltivazioni: non crescerà più niente, fatta eccezione per alcune aree.
La gente comincerà quindi a migrare verso i Paesi con un clima più fresco e umido (in Europa verso la Gran Bretagna e la Penisola scandinava). Queste masse migranti andranno comunque nutrite e l’unico modo, appunto, sarà il cibo sintetico. Per loro dobbiamo cominciare a pensare a quella che definisco una «Sustainable retreat», una ritirata sostenibile. Lo scenario è catastrofico, lo so, ma il vero problema su cui dovremmo concentrarci è che tutti questi disastri stanno accadendo troppo velocemente rispetto alle capacità di reazione dell’uomo. La Terra va veloce e l’uomo va adagio. Il Protocollo di Kyoto è stato stilato solo 10 anni fa e da allora non è successo niente. Siamo esattamente al punto in cui eravamo allora e abbiamo già perso 10 anni preziosi.
Chi è Lovelock, chimico e biofisico
RUOLO: E’ «HONORARY VISITING FELLOW» DELGREEN COLLEGE ALL’UNIVERSITA’ DI OXFORD-GRAN BRETAGNA.
RICERCHE: E’ AUTORE DI 200 STUDI IN MEDICINA, BIOLOGIA E AMBIENTE. E’ L’IDEATORE DELLA TEORIA DI GAIA.
In ogni caso 'sto Ray Lovelock dei poveri mi sembra un pò troppo catastrofico.
Basta con 'sto riscaldamento della terra, basta dire che saremo un immenso Sahara e che moriremo tutti senza avvenire e che per questo si vuole andar su Marte…
Negli ultimi 500.000 anni il Polo Nord e il Polo Sud sono scomparsi e apparsi più volte, è solo un ciclo che si ripete.
Il Riscaldamento dell’atmosfera è dovuto aolo a 1/10 all’industria, tra l’altro.
Basta dire che è la causa principale e tirar fuori il protocollo di Kyoto ogni volta come fosse un Jolly.
Io sto con Zichichi