JFK di Oliver Stone

Leggendo la discussione a proposito di questo film tra Tulchucha e Zardoz mi è venuta voglia di aprire un thread che ne parli.

A me il film è piaciuto abbastanza, forse un po lungo ma nel complesso ben fatto.
Per quanto riguarda l’apparato storiografico non so darne un giudizio, perchè purtroppo riguardo alla vicenda di Jfk sono ingnorante.
Quali sono le inesattezze contenute nel film? Quali sono le invenzioni storiche inserite?

A me il film da un punto di vista cinematografico è piaciuto, mi pare un film ben costruito. Da un punto di vista storico, il film si basa sulla ricostruzione del procuratore federale Jim Garrison, e sul libro che scrisse proprio su questa vicenda. L’assunto di base è che JFK fosse stato ucciso da più colpi di proiettile in simultanea, se non erro e che, quindi, Lee Harvey Oswald fosse una sorta di capro espiatorio. Secondo questa teoria, JFK sarebbe stato fatto fuori dalla CIA perché aveva scopi di pace, in contrasto quindi con gli interessi della potente lobby degli armamenti. Nel film si vedono tutte le azioni che Oswald fece (o che gli fecero fare) per renderlo visibile, come distribuire manifesti di propaganda comunista proprio sotto gli uffici federali…Insomma, lo costruirono ad arte secondo Garrison (e secondo Stone). Ho letto un libro che narra della vicenda, stasera o domani posto il titolo.
Altra controversia: il fucile modello Carcano, italiano, risalente alla Prima guerra mondiale, inadatto, secondo Garrison, a sparare con cotanta precisione.
In più c’è il famoso filmato di Zapruder, realizzato con una telecamerina, da dove appunto Garrison estrae tutte le sue considerazioni balistiche, sugli spari provenienti da più parti. In effetti, pare che diversi testimoni abbiano visto più persone scappare dopo l’attentato (alcuni sembravano poliziotti) e abbiano inoltre sentito più colpi d’arma da fuoco.
Le teorie del film sono quelle di Garrison, insomma…

Il film si prende libertà notevoli rispetto al libro che Garrison ha dedicato alla sua inchiesta sulla morte di Kennedy.Ad esempio
l’incontro fra Garrison e l’ufficiale che gli svela il coinvolgimento di militari e fabbricanti d’armi nel complotto non è mai avvenuto,Stone se l’è inventato di sana pianta per convincere lo spettatore della veridicità della sua teoria.Anche la storia di tutti quei morti ammazzati fra i testimoni coinvolti nell’inchiesta è una bufala.Quanto alla storia che JFK fosse un pacifista e volesse smembrare la CIA,siamo nella fantapolitica pura.Il coinvolgimento del presidente nella crisi cubana fu assai più colpevole di quanto si veda nel film,come rilevava James Ellroy nel romanzo American Tabloid;e di fatto lui il contingente americano in Viet-Nam lo aumentò,altro che ritiro delle truppe. Lyndon Johnson viene rappresentato come un farabutto e un cospiratore,cosa che Garrison nel suo libro non s’è mai sognato di dire;oltretutto considerare Johnson un guerrafondaio è una sciocchezza,lui si dichiarò sempre contrario all’intervento statunitense in Indocina e fu solo dietro pressioni dal mondo politico e dall’opinione pubblica(pesava molto l’attentato terroristico all’ambasciata americana di Saigon)che accettò di proseguire la linea dell’impegno armato.Anche sul famoso filmato dell’assassinio rimangono molti dubbi;Stone s’è guardato bene dal rilevare che una perizia aveva dimostrato come una vittima di ferita d’arma da fuoco alla testa fa proprio il movimento riflesso che si vede nell’agghiacciante documentario,per cui se non si può escludere che il cecchino non fosse Oswald o comunque non avesse agito da solo,è altrettanto ovvio che è impossibile provare con certezza che Kennedy fosse stato raggiunto da più di un proiettile.
Consiglio comunque di recuperare il libro di Garrison(lo edita Sperling & Kupfer
)per fare dei confronti,senza dimenticare però che alcune conclusioni dell’inchiesta si sono rivelate delle frottole(ma non era colpa dell’autore,che in buona fede si fidò di alcuni articoli del quotidiano Paese sera,ignorando che si trattasse di pezzi voluti dal KGB-e prima che mi si accusi di paranoia anticomunista ricordo che il fatto è descritto dettagliatamente nell’ormai celebre Dossier Mithrokin).Quanto al film,ribadisco che Stone registicamente è assai dotato e si vede,JFK fu giustamente elogiato per il montaggio;ma ciò non toglie che sia disonesto il modo in cui cerca di tirare gli spettatori dalla sua parte,mescolando mezze verità a menzogne clamorose.

Alt:in un fascicolo di “Storia illustrata” degli anni '70,dedicato agli attentati politici(Kennedy,Gandhi e altri),nel capitolo dedicato a JFK si sottolineava la “notevole” STRANEZZA per quanto riguarda le morti di parecchi testimoni presenti nella Dealey Plaza e dintorni.Indi Stone questo non se l’è affatto inventato,anzi…E in quanto alla celeberrima scena dell’incontro con Donald Sutherland:effettivamente Garrison incontrò una sorta di “Mr. X”,ma assai più reticente…Stone,inoltre,non ha mai negato di aver preso diverse licenze(un’altra:nello staff del procuratore non c’erano donne),e soprattuto di aver nel complesso migliorato l’immagine di Garrison stesso rispetto a com’era in realtà(ricordiamo che il procuratore compare nel film nei panni del suo “arcinemico”,ovvero Earl “mucchio di stronzate” Warren!).Comunque consiglio caldamente anch’io la lettura del libro…
P.S.Personalmente,considero il film un capolavoro assoluto!

Riguardo le morti “misteriose”,faccio notare che pure dietro la scoperta della tomba di Tutankamon viene registrata una serie di morti inquietanti,ma ovviamente da qui a dar credito alla maledizione ne passa.In sostanza Stone nel film insiste su ‘sto dettaglio dando per scontato che si sia trattato di omicidi,e ovviamente non è provato che le cose stiano così.Sul mr X non aggiungo altro a quello che hai detto,mi sembra un ulteriore elemento a riprova di quanto il regista ci abbia dato dentro con la fantapolitica.E personalmente trovo assai fastidiose certe sparate sulla presunta omosessualità di Hoover e dei suoi complici,con tanto di festini sadomaso per soprammercato(quasi a voler sottolineare la depravazione dei cospiratori).E’ davvero così importante,considerato che pure la buon’anima di JFK era un bel sudicione e vizioso di suo?A mio avviso,no:è demagogia pura,un gioco al massacro per suscitare l’indignazione e la ripulsa dello spettatore nei confronti dei soliti sospetti.Son queste,le cose che mi infastidiscono in un film peraltro assai ben costruito,che avrebbe potuto aspirare a ben altri risultati.Che male ci sarebbe stato a lasciare l’aura di mistrero attorno alla morte di Kenndy?Perchè non mantenersi su un piano più verosimile?Stone sarebbe potuto diventare il Francesco Rosi americano,ma scade troppo nella partigianeria perchè i suoi film siano davvero credibili.Il guaio è che tanti li prendono per oro colato senza preoccuparsi di documentarsi in proprio,e questo non è un bene.Spero almeno che molti abbiano trovato nel film uno stimolo per andare a leggersi tanto il libro di Garrison quanto le argomentazioni dei suoi detrattori(è sempre buona cosa ascoltare entrambe le campane).

Dunque, nel fine settimana mi sono scartabellato il libro di Garrison.
C’è tutto un capitolo, il 20°, in cui parla dei vari casi di decessi “strani” che hanno colpito diverse persone coinvolte in qualche modo nella vicenda. Quindi, seppure il film l’abbia visto qualche anno fa, mi pare che quanto riprodotto da Stone tutto sommato riprenda quanto scritto da Garrison.
Comunque, appena avrò un po’ di tempo, ne posterò degli stralci.

Oh, eccomi qui tranquillo a casuccia…allora, apriamo il libro (JFK, sulle tracce degli assassini, di Jim Garrison, edito da Sperling Paperback).
Premessa: il film l’ho visto qualche anno fa, e non ricordo tutto alla perfezione (cioè scena per scena), ma il senso generale, ripeto, riconduce alle tesi di Garrison. Comincio con le ampie citazioni.
Risvolto di copertina: “Era il lontano novembre 1963 quando…JFK venne ucciso a Dallas…non si è fatta piena luce su quell’assassinio…All’epoca, la sbrigativa soluzione di individuare in Oswald l’unico colpevole fece comodo a tutti, al governo come all’opinione pubblica, per altro manovrata dai media…Eppure, fin da subito si sarebbero potute trovare delle crepe nella ricostruzione dei fatti.E ci fu chi volle provarci, nel tentativo di avvicinarsi alla verità: Jim Garrison…procuratore distrettuale di New Orleans, venne immediatamente incaricato delle indagini…Osteggiato dal governo e dalle testate più influenti, Garrison individuò i mandanti e soprattutto il movente dell’omicidio: a eliminare Kennedy furono i servizi segreti, in connivenza con molti dei personaggi allora al potere, che volevano impedirgli ad ogni costo di porre fine alla Guerra Fredda e di disimpegnarsi in Vietnam. L’onestà e la temerarietà di Garrison vennero punite: denigrato sulla stampa come politicante in cerca di pubblicità, ciarlatano, comunista, fu perfino accusato dal governo federale di corruzione. Il tribunale lo dichiarò innocente, ma lui perse il proprio incarico. Da diversi anni la sua tesi, peraltro suffragata da una vasta e rigorosa documentazione, ha trovato molti sostenitori, tra i quali il regista Oliver Stone, che nel 1991 si ispirò a questo libro per trarne l’omonimo, memorabile film con Kevin Costner.
Nonostante ciò questa resta appunto una tesi, cui se ne sono affiancate altre nel corso del tempo”.

Checchè ne scrivano,Garrison non individuò un bel niente.Rileggi il libro con attenzione,e ti accorgerai di come in realtà si rimanga nel campo delle ipotesi.Inoltre,è bene ricordare una cosa:subito dopo il delitto il KGB si diede da fare per montare un bel po’ di controinformazione,grazie a giornalisti occidentali sul libro paga dell’URSS.E’ scritto nero su bianco nel dossier Mithrokin,dove fra l’altro si precisa che gli alti papaveri dell’impero sovietico non avevano la più pallida idea di chi fosse il mandante dell’assassinio(con buona pace della teoria secondo cui JFK sarebbe stato ucciso per ordine di Kruscev).Un esempio clamoroso di disinformazione lo si trova proprio nel libro di Garrison,che in buona fede credette alle stronzate pubblicate su Paese Sera in merito ad una presunta agenzia Parmindex che avrebbe fatto da copertura a un’organizzazione di estrema destra capeggiata,fra gli altri,dal profugo ungherese Naghy.Definire Naghy un fascista è a dir poco infame,giusto un fogliaccio comunista come Paese Sera poteva osare tanto:Naghy fu costretto a fuggire dal suo paese dopo che l’URSS l’aveva occupato militarmente,e negli anni a venire aiutò molti compatrioti a espatriare(gli invasori sovietici ci andavano giù pesante coi dissidenti).Garrison questo non lo sapeva,e in definitiva avrebbe potuto scegliere meglio le sue fonti.

Pagina XIII dell’introduzione:
"Molta parte delle informazioni (sulla morte di Kennedy) risulta ancora sconosciuta alla maggioranza degli americani:

  • 5 giorni prima dell’assassinio, l’FBI di New Orleans ricevette un telex che avvertiva che ci sarebbe stato un attentato alla vita del presidente a Dallas, alla fine della settimana. Il Federal Bureau non passò l’informazione né al Secret Service né alle altre autorità. Poco dopo l’assassinio , il telex venne rimosso dallo schedario dell’ufficio dell’FBI di New Orleans.

-La grande maggioranza dei testimoni della Dealey Plaza di Dallas udì ripetuti colpi di carabina provenire dalla collina erbosa posta di fronte a Kennedy (Oswald era all’ultimo piano del palazzo della libreria…). Nella caccia che seguì, la polizia di Dallas fermò 3 uomini e li portò via con l’accusa di aver sparato. Tuttavia, le numerose fotografie fatte nel momento del loro arresto non vennero mai pubblicate e non risulta nessuna traccia né delle loro foto segnaletiche, né delle loro impronte digitali, né dei loro nomi.

-Nel giorno del suo arresto, a Lee Oswald venne fatto il test del nitrato, il cui risultato indicò che non aveva sparato con un fucile nelle precedenti 24 ore.
Questo fatto venne tenuto segreto sia dal governo federale sia dalla polizia di Dallas per dieci mesi.

-Per più di 5 anni. il film dell’assassinio ripreso dal testimone oculare Abraham Zapruder venne nascosto e tenuto rinchiuso in una cassaforte del settimanale Life. Le sequenze di questo film mostravano Kennedy scaraventato violentemente all’indietro, prova evidente del fatto che veniva colpito da uno sparo di fucile frontale (non compatibile quindi con la posizione di Oswald…).

-Approssimativamente un’ora prima dell’arrivo del corteo di automobili di Kennedy, Jack Ruby, l’uomo che in seguito assassinò Lee Oswald, fu notato nei pressi della collinetta erbosa, mentre scaricava un uomo che trasportava una carabina dentro una custodia. La dichiarazione di Julia Ann Mercer, la testimone di quell’episodio, venne alterata dall’FBI, perché apparisse che non era stata in grado di identificare Ruby con quell’uomo. Questa manomissione fraudolenta non è mai stata giustificata e neppure negata dal governo federale.

-Dopo che il corpo del presidente fu sottoposto all’autopsia presso l’ospedale militare, il suo cervello sparì. Il cervello, ancora mancante dopo 25 anni, era stato immerso, per indurirlo, nella formalina e avrebbe potuto dimostrare da quali direzioni erano arrivati i colpi. Le fotografie e le lastre dei raggi x, che avrebbero potuto contribuire a risolvere il problema, non furono mai esaminate dalla commissione Warren.

-Il medico incaricato dell’autopsia di Kennedy presso il Bethesda Naval Hospital bruciò nel camino di casa sua la prima bozza della relazione dell’autopsia.

E’ Garrison che scrive, il libro è il suo. Certo, la sua è una tesi, a cui si può prestare fede o meno. Certo è che di ricerche e indagini ne ha compiute parecchie, essendo stato incaricato delle indagini.

Vediamo se trovo la parte sulla Parmindex…sclap, sclap (rumore delle pagine che scorrono…) :slight_smile:

Te l’ho detto,rileggi con calma.Nell’introduzione uno può millantare quel che gli pare,ma nel libro non c’è una prova concreta che sia una,solo ipotesi.Che Garrison abbia subìto ostruzionismo e si sia trovato di fronte a insabbiamenti vergognosi è palese,ma è altrettanto vero che per anni si è affidato alle fonti più disparate senza poter dimostrare una sola delle sue tesi,compreso il teorema che confuterebbe l’uso di un solo proiettile per accoppare il presidente(i motivi li ho esposti in uno dei miei post precedenti).Di teorie sulla morte di Kennedy,ripeto,ne esistono tante:allora potremmo benissimo prendere per oro colato quel che scrive James Ellroy nei romanzi American Tabloid e Sei pezzi da mille.Teoria che non discorda troppo da quelle esposte da Garrison e Stone,ma che presenta Kennedy in una luce ben più sinistra e distante anni luce dall’aura di santità che i due gli hanno costruito addosso.

Dunque, Paese Sera viene citato in nota nel cap. 6 (“Copertura assoluta”), in relazione all’interrogatorio da parte di Garrison dell’avvocato Andrews, chiamato da Clay Bertrand il giorno dopo l’assassinio, per prendere le difese di Oswald.La citazione da Paese sera riguarda il fatto che Andrews, dopo pressioni insistenti degli agenti FBI, aveva detto loro di scrivere che era un pazzo…Gli agenti nel rapporto finale avevano scritto che Andrews era arrivato a convincersi che la chiamata telefonica proveniente da Bertrand era stata un prodotto della sua immaginazione"… Nella nota: Paese sera (Roma), 4, 11, 12, 14, 16 e 18 marzo 1967…segue citazione di altri testi…

Il libro l’ho letto molto attentamente, quindi quello che posto è quello che mi serve per dare il senso del libro a chi non l’avesse letto. Ognuno poi, documentandosi anche con altre fonti (cosa sempre doverosa) potrà trarre le sue conclusioni (anche se la verità non la si saprà mai…)

ma è altrettanto vero che per anni si è affidato alle fonti più disparate senza poter dimostrare una sola delle sue tesi,compreso il teorema che confuterebbe l’uso di un solo proiettile per accoppare il presidente(i motivi li ho esposti in uno dei miei post precedenti).

Lui ha cercato di dimostrarla, la commissione Warren ha giudicato inattendibili le sue analisi. Dove sta la verità? chi lo sa…! debbo dire che la teoria di Garrison mi affascina assai :slight_smile:

Di teorie sulla morte di Kennedy,ripeto,ne esistono tante:allora potremmo benissimo prendere per oro colato quel che scrive James Ellroy nei romanzi American Tabloid e Sei pezzi da mille.Teoria che non discorda troppo da quelle esposte da Garrison e Stone,ma che presenta Kennedy in una luce ben più sinistra e distante anni luce dall’aura di santità che i due gli hanno costruito addosso.

Oddìo, io credo di più a Garrison, procuratore distrettuale, incaricato ufficialmente delle indagini che a Ellroy…Non è una teoria qualsiasi quella di Garrison, acconsentirai, in quanto lui fu comunque protagonista in prima persona. Condivisibili o meno, le ipotesi di Garrison sono suffragate da indagini molto serie. Un romanziere, beh…insomma…giustamente dici che non può esser preso come oro colato…:wink:

Eppure il ritratto che Ellroy fa di JFK e di suo fratello Bob è assai più verosimile di quello profumato d’incenso che Garrison e Stone(ma soprattutto Stone,giusto per tornare al film)tentano di consegnare ai posteri.Si può ovviamente inseguire qualsiasi ipotesi sui mandanti e il movente dell’attentato,ma parlare di politica del disimpegno in Viet-Nam è davvero poco verosimile,visti i fatti(ribadisco,Kennedy di fatto aumentò il contingente americano in Indocina).Forse ha ragione Stephen King,quando sottolinea che certe verità è più facile trovarle nelle fiction romanzesche che nei concioni dei “bene informati”.

L’unica certezza, ahinoi, caro Tuchulcha, è questa…immortalata nella copertina di questo LP dei Carcass (Wake Up And Smell The … Carcass, 1994): se ne sconsiglia la visione ai facilmente suggestionabili.

http://tatooine.fortunecity.com/blish/125/carcass/wakeup.jpg

Il film di Stone mi è piaciuto molto, proprio per la sua disonestà. Ma si tratta di una disonestà dichiarata, di un film manifestamente a tesi. Le forzature sono quindi funzionali a ciò. Se Stone avesse voluto essere imparziale, avrebbe dovuto fare un documentario, ma il fatto stesso di avere rifatto esattamente uguali molte scene di repertorio (come quella dell’uccisione do Oswald) invece di riprorle semplicemente dimostra il suo sottile gioco, a cavallo tra realtà e finzione.

Quanto all’inchiesta di Garrison, mi pare che abbia il merito di avere aperto notevoli squarci di verità, a cominciare dal fatto che Clay Shaw fosse al soldo della CIA, come poi riconosciuto. I tempi ristretti per esplodere i colpi con un fucile di infima categoria, i colpi sentiti dalla collinetta, il fatto che sia Oswald che Ruby fossero stati fatti sparire… insomma difficile dare credito alla Commissione insabbiatrice di Warren. Il difetto di Garrison è stato quello di avere poi costruito abbastanza arbitrariamente il disegno di un complotto. Io credo che un complotto ci sia stato, ma non saprei di chi e perchè. Cosa avrebbe fatto JFK con il Vietnam? Semplicemente non lo sappiamo. Certo è che Bob Kennedy basava la sua campagna presidenziale proprio sul ritiro delle truppe dal Vietnam, poco prima di essere ucciso, anche lui da uno squilibrato, come anche Martin Luther King. Un po’ troppi questi squilibrati che commettevano omicidi politici!
Una cosa molto discutibile di Garrison è che, nel suo disegno, non ha dato molta importanza alla mafia, al più le riconosceva un ruolo di semplice manovalanza. Ma Garrison era considerato vicino al boss dei boss di New Orleans, Carlos Marcelo. Nella mia edizione di “Sulle tracce degli assassini” Garrison si difende da queste accuse in una nota, in cui però sostiene che in tanti anni da procuratore a New Orleans, rieletto più volte perchè in USA i procuratori vengono eletti, non aveva mai trovato nulla sul conto del sig. Carlos Marcelo! Ora questo è un po’ come se il procuratore capo di Palermo sostenesse di non avere trovato nessun indizio a carico di Bernardo Provenzano!!! Questo rende inquietante la figura di Garrison.
In anni recenti la CIA ha ammesso di avere avuto rapporti con la mafia per organizzare un attentato a Castro (che dava fastidio anche alla mafia perchè la Cuba di Batista era per loro un autentico eldorado). I boss mafiosi si trovavano in una posizione strana: da un lato erano perseguiti da Bob Kennedy, Ministro di Giustizia, da un lato aiutavano la CIA e perdipiù è probabile che abbiano appoggiato e fatto confluire voti per l’elezione di Kennedy. Questo si dedurrebbe dall’oscuro episodio del rapimento del figlio di Frank Sinatra, da sempre in odore di mafia. Insomma credo che quantomeno il ruolo della mafia sia stato sottovalutato da Garrison.
Altre cose che mi vengono in mente. Non è vero che degli uomini fermati dietro la collinetta, non ci siano foto. Le foto ci sono e sono pubblicate nel libro di Gianni Bisiach, Il Presidente. Bisiach arriva addirittura a vedere, in alcuni di questi, gli stessi volti degli scassinatori del palazzo Watergate. Questo però mi sembra un po’ azzardato, ci sono certo delle somiglianze però…
J. Edgar Hoover, il capo dell’F.B.I., un falco ultraconservatore e razzista, un uomo potentissimo che aveva elementi per ricattare tutti, a suo volta era ricattato della mafia che era in possesso di foto compromettenti con ragazzini. Questo è scritto in una ponderosa biografia su Hoover, di una quindicina di anni fa.
Kennedy non era certo uno stinco di santo. Al di là dell’essere stato probabilmente appoggiato dalla mafia, del suo ruolo ambiguo nella Baia dei Porci e nell’inizio delle operazioni in Vietnam, ricordo che commissionò l’omicidio politico del dittatore dominicano Trujillo e che, da senatore, sposò tenacemente il maccartismo. Ma la sua gestione della crisi dei missili di Cuba, che impedì una guerra atomica, non può essere sottovalutata, così come il suo impegno contro la segregazione razziale e il suo famoso discorso a Berlino.

Beh in ogni caso la secretazione dell’archivio CIA (se non sbaglio) dovrebbe decadere nel 2025 quindi…:eyebrow:

Quindi si affretteranno a bruciare i documenti compromettenti prima che sia tardi.
Quanto ai rapporti fra mafia e CIA,sono ben illustrati nei due romanzi di Ellroy citati sopra.E a proposito dell’assassinio di JFK,un brano musicale che sarebbe perfetto come ideale colonna sonora del film di Stone è Dallas 1 p.m.dei Saxon.

Per Tuchulcha:il Naghy che citi era forse parente del premier ungherese Imre Nagy,fatto fucilare(o impiccare,non ricordo esattamente)dai sovietici dopo l’invasione del '56,e sostituto col filosovietico Kadar?
P.S.Nonostante l’invasione e Kadar,l’Ungheria fu il primo,tra i paesi dell’est europeo,ad abbattere la “cortina di ferro”,smantellando il filo spinato che segnava il confine con l’Austria!Scusate la nota OT…