E’ partito abbastanza bene, però l’altro ieri ho sentito alla radio una che si lamentava del fatto che col primo non ha nulla a che fare. Inoltre, leggo, ci sono anche dei numeri musicali. Non mi ispira neanche un po’. Qualcuno l’ha visto?
Io, vidi in sala il primo film due volte. Stavolta, credo proprio che resto a casa. La scelta del fattore musicale, già quando venne annunciata la realizzazione, non mi ha mai convinto. Magari Phoenix sarà nuovamente perfetto, eh. Ma la Germanotta, sembra una puttana da due soldi strafatta di crack, immersa in una piscina riempita di piscia fetente, e poi tirata fuori ad asciugare. Non esattamente un punto d’onore, per la riuscita artistica…
P.S. Non dimentichiamo, del resto, che l’ultima volta che è apparsa sul grande schermo ,in “House of Gucci”, il suo momento più memorabile era e resta quello in cui ha mostrato il culo. Angelina, sei la disperazione dei tuoi genitori…
Stephanie mi sa che s’è messa in testa dopo È NATA UNA STELLA di essere la nuova Barbra Streisand (che però non ha mai mostrato il sedere).
Parte bene, con un cartone animato warner su Joker e la sua ombra (realizzato da Sylvain Chomet). Ma il film che viene dopo non è scorrevole, le parti cantate sono noiose e tutto gira un po’ su se stesso. Le premesse della coppia killer vengono disattese, nessuna mitologia rispettata (il primo, seppur flebilmente, strizzava l’occhio a Batman), nessuna continuazione promessa. Un film aspro.
Pessimo film, se non l’avessero girato proprio non ne avrebbe sentito nessuno la mancanza…
…Lady Gaga irritante, senza appello: ha dimenticato che, qui, non è in "house of Gucci)…
…lui bravissimo, come sempre…
Lady Gaga ha le stesse capacità recitative di Madonna. Si, canta decisamente meglio, ma non si mettesse in testa di essere la nuova Streisand o la nuova Minnelli. Strano, tuttavia, che ancora non le abbiano proposto di rifare CABARET. Phoenix è un attore sublime. Tra l’altro ha un volto con cui può fare sia uno psicopatico che una persona estremamente dimessa come in LEI.
Ne parlano come di un quasi-flop, chi più chi meno.
Secondo me il termine che non funziona nell’equazione è “musical” ma sono più che altro miei gusti personali.
Di certo si sono presi un rischio, e sapendo di farlo, cosa che apprezzo sempre, se è una scelta artistica convinta.
@Zardoz si, puoi scrivere terroncina , perlomeno per quanto mi riguarda nessun problema, ma potrebbe risultare un inutile e stupido insulto nei confronti di forumisti del sud, e mi pare che ce ne siano.
Ma questo penso che lo sai da solo
Dati alla mano negli Stati Uniti si sta rivelando un vero fiasco (allo stato attuale neanche 40 milioni di dollari). Di contro in Italia, pur essendo certo che mai raggiungerà i 29 milioni del primo, si sta comportando decisamente meglio rispetto anche alla Francia (è il terzo paese in cui ha incassato meglio dopo Gran Bretagna e Germania). Anche se in scala ridotta sta succedendo l’opposto di ciò che è accaduto per il secondo Beetlejuice che tanto è piaciuto negli Stati Uniti quanto meno altrove (eccetto la Gran Bretagna dove i suoi 28 milioni di dollari li ha incassati).
Al di là di dubbi, perplessità, stroncature, passaparola del pubblico tutt’altro che entusiasta, come semplice umilissimo modesto cinefilo, credo onestamente ci sia una sola domanda da fare. E da porre direttamente al regista. Ovvero: ma come cacchio ti è venuto in mente, di fare un musical?! Tutto il resto, lo lascio volentieri ad analisti, sociologi ed economisti.
sul chi vive pure io. lo vedrò e magari mi ricrederò e scoreggerò tifoni di farfalle variopinte, ma dato quel che c’è sul piatto non sarà sicuramente ora, ben altre priorità filmiche e recuperi bussano al mio portone…
Infatti un pochettino tutti gli spettatori sono dal perplesso all’incavolato, senza entusiasmi di sorta…
Sempre che di musical si possa parlare, poche oltre tutto le idee con nette carenze anche di sceneggiatura: fil frammentario, con ritmi e situazioni sconvolte credo (a questo punto) da un (ri)montaggio quanto meno disastroso…
Condivido, non é “Chicago”, quai gratuite (col senno di poi) le (troppe, inutili e ritondanti eccettuato lo splendido cartoon) parti musical…
Affermazione, a mio umile avviso, arbitraria…
Non pretendo che siano tutti d’accordo con me.
Stanno uscendo fuori tutta una serie di altarini che fino all’uscita han cercato di tenere nascosti.
- La Warner non voleva portarlo a Venezia. Era convinta che montandolo direttamente in sala senza un palcoscenico così prestigioso avrebbe incassato di più. Quantomeno avrebbe incassato di più nel primo fine settimana.
- Phillips e Phoenix inizialmente non erano interessati a fare un secondo film sul Joker. Avevano anzi proposto un musical.
- Il primo film è costato 55 milioni di dollari. Il secondo 190.
- Phillips si deve essere montato non poco la testa (che faccia la fine di Cimino?). Non solo ha preteso e ottenuto che non apparisse il marchio DC se non solo sui titoli di coda, ma che nessuno della gloriosa casa editrice si palesasse sul set. E ha rifiutato di andare a girare a Londra dove le riprese sarebbero costate meno.
Poi due mie considerazioni:
- Il film col titolo in francese credo che abbia creato problemi non pochi a tanti spettatori statunitensi. Per noi è facile ma immaginatevi un bovaro del Montana alle prese con quel titolo.
- Questo film, da quanto ho letto, ignora bellamente il finale del precedente che può far pensare che in realtà sia stato tutto frutto dell’immaginazione del protagonista.
In fondo Joker è un film squisitamente urbano. Realistico. Questo è l’esatto contrario e perciò a non poco spiazzato il pubblico.
non è certo questo film che un bovaro del montana andrebbe a vedere, sempre ammettendo che vada al cinema tout-court
Al bovaro del Montana, a fine giornata, interessa bere il suo “six pack” di Budweiser, e qualche bicchierino di “uncle Jack”. E in TV, si gusta per la cinquantesima volta, sempre commuovendosi come fosse la prima, “Berretti verdi”. No, davvero: quelle due parole francesi aggiunte a “Joker”, è l’ultimo dei problemi. Alla Warner, appunto, girano le palle causa la presentazione veneziana, che anziché “spingere” (come accaduto nel 2019…) l’opera, ha portato diversi svantaggi. E in buona sostanza, la suddetta Major adesso farà di tutto per scaricare colpe e responsabilità su Phillips. Probabilmente, riuscendoci…
Piaciuto molto più del primo, sia per l’idea di farne un musical che per il twist finale, in grado di collegare inaspettatamente la storia alla continuity del fumetto (con buona pace del regista che col capitolo precedente aveva dichiarato di aver costruito una trama che si ispirava alla lontana all’universo DC e a Batman). Lady Gaga mi piace molto, l’avevo già apprezzata come recitazione in American Horror Story.
Voi dite così, ma nell’estate del 2001 andammo (io, Antonella e i bambini) in Colorado (l’estate, ma anche l’autunno, è il periodo migliore perché in primavera rischi di trovare le orse che escono dal letargo coi cuccioli - d’accordo, non ti devi allontanare dai sentieri, però qualche piccolo rischio c’è sempre - mentre in inverno, a meno che non vai ad Aspen, che ve lo dico a fare?) in una modernissima multisala di Denver mi capitò di incrociare il manifesto di MOULIN ROUGE con un foglio su cui era stato scritto a penna ‘the red windmill’. E stavamo a Denver! Ecco perché ho parlato del bovaro, in questo caso, del Montana.
Grazie per l’aneddoto, Rod!! Diciamo che, se si tratta di imparare lingue estere, parecchi yankee sono indubbiamente “capetoste”. Il problema è che, a dirla tutta, forse il popolo italiano è anche peggio. Gli italiani vanno in giro per il mondo, pretendono che gli altri debbano sapere la lingua di Dante, ricorrono alla ormai più vieta e imbarazzante gestualità levantina, e inevitabilmente diventano dei cloni (molto meno divertenti, assai più vergognosi…) di Totò e Peppino!!!
E dire che in Italia è un continuo di anglicismi selvaggi. Tornando al regista, bisogna dire che lui in vent’anni ha diretto una serie di film non propriamente da cineteca ma molto fortunati soprattutto sul territorio americano. Poi è incocciato nel film della sua vita, Joker appunto, che però è praticamente tutto sulle spalle del suo straordinario protagonista (e tutti sappiamo da tanti anni quanto sia bravo). Il problema è che adesso Phillips s’è messo in testa di essere un Autore e questo ha cominciato a creare qualche problema alla Warner che comunque, come dice anche Zardoz, gli sta scaricando addosso tutta la responsabilità. Tornerà a più miti consigli o finirà per farsi terra bruciata intorno?
Vi ricordo che il primo a fronte di un costo di 55 milioni di dollari, ha incassato complessivamente più di un miliardo di dollari anche se non è mai uscito in Cina. Il film attualmente nelle sale è costato ben 190 milioni e allo stato attuale non ha raggiunto neanche i 120 milioni di dollari di incasso globali. E se c’è già qualcuno che fa notare che non importa quanto incassa un film, quando spendi 190 milioni di dollari importa eccome.
Succinto riassunto di quanto detto dal saggio esperto Rodar: per Phillips, adesso, sono ca**i…