devo dire che la prima volta che vi incappai per caso, 15 anni fa, fui molto aspro e tranchant nei giudizi. rivisto oggi (le giornate dovrebbero durare 2 anni l’una per rivedere di continuo i film e osservare come e quanto sono mobili i parametri estetici) non dico che c’è da scendere in piazza megafono alla bocca sbraitando capolavoro! a 300 decibel, però è decisamente un barzelletta/marmitta-movie a suo modo strano forte che alla fine ti lascia confuso senza capire se ti è piaciuto o no e perché: un po’ per il suo sporadico precorrere quanto farà in termini parodistici il trio zaz in top secret! (uno stracultissimo che non gode vergognosamente di un suo thread da queste parti) con gag e battute anche sapide e centrate, specie all’inizio (il cuore per i timpani, churchill, la parodia-omaggio agli spot della Ragno - incomprensibile alle ultime generazioni), un po’ per il suo pre-parodiare un genere ancora di là dall’esplodere come l’eroswastika, molto perché a più riprese non teme di sporcarsi le mani e l’anima di sangue e con macabrismi di dubbio gusto (quando fa il verso a m.a.s.h e non): credo sia infatti l’unico caso assieme a messalina, messalina!, di commedia all’italiana becero-pecoreccia-barzellettara che fa un così generoso ricorso a virate splatter cattivelle (cuori e fegati estirpati a tutta macelleria, gente freddata tra gran spruzzate di rosso cremisi, gambe e braccia - ultraposticce - affettate come prosciutti). intendiamoci, per oltre metà siamo pur sempre alla freddura da età glaciale e vederne accatastate a non finire per 90’ assieme a pietose parodie di sandokan, stanlio e ollio e chaplin incuranti di quanto siano risapute (già per allora) le mandate a effetto fa implorare pietà e urlare vendetta, ma per contro girolami è in quel periodo stato uno dei pochi che ha sottratto banfi al ricorrente omosessualeggiare a più non posso (sebbene, per un minutino, se lo conceda anche qui), lasciandolo andare a briglia sciolta in ampi segmenti intuendone quelle scoppiettanti potenzialità e accelerazioni comiche poi maggiormente arrotate da salce e certo martino, laddove molti altri lo lasciavano all’angolo in ruoli marginali. e infine, come ha già precedentemente notato qualcuno, non si fanno sconti sul cattivo quando non pessimo gusto, con situazioni gag e battute per le quali oggi aspetterebbero il regista all’uscita della sala per linciarlo (tutti gli spot sul nazismo a favore dell’umanità, in primis quello sul cianuro). insomma non me la sento di dire che è bello o brutto o che è un caposaldo irrinunciabile dell’italo-comedy, però ha un coefficiente weirdo non basso da non prendere sottogamba.
da notare, dato il contesto, il nomen omen dello sceneggiatore (milizia!)