La casa dalle finestre che ridono (Pupi Avati, 1976)

Be’, ovvio che sono infantili: scavano nelle nostre paure, il terrore dell’uomo nero con tutte le sue derivazioni non si può non ricollegare all’infanzia (vedi lo Stephen King prima maniera). A pensarci bene, quello di Avati è un giallo che vira decisamente verso la favola nera, un po’ come Suspiria ma con obiettivi diversi (in questo caso, più che alla fiabe dei Grimm viene da pensare alle leggende popolari che i vecchi contadini si narravano attorno al fuoco). Non somiglia a nessun altro horror che ho visto, a parte qualche citazione. In effetti, uno dei pochi ad aver spaventato anche me che sono refrattario alle paure legate al cinema e alla letteratura macabra.

Ma questo titolo non è poi stato riproposto in edizioni HD? Non interessa a nessun produttore estero perchè troppo ‘italiano’ e poco esportabile?

Ci pensavo giusto qualche giorno fa…

In effetti, fra i contatti anglosassoni che ho su facebook e Twitter e amano il genere non ne conosco nessuno che abbia presente questo film…

Ieri a Hollywood Party presente Pupi Avati, l’oggetto della chiacchierata era proprio il “Gotico Padano”.
Podcast:http://www.hollywoodparty.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-b51b756c-b1d2-40c9-9034-de37d9f3cc1d.html

Ebbe’, l’ha praticamente inventato lui. Un film che non mi stanca mai, questo: riprende in chiave veristica gli elementi del gotico anni 60 (in particolare cose come Il Mulino delle donne di pietra e L’Orribile segreto del dottor Hichcock), lo hanno incluso nell’Italian Giallo ma in effetti fa storia a sé e sfugge alle etichette (non a caso tante enciclopedie dedicate all’horror italiano esitano a includere i thrilling argentiani mentre invece il thriller avatiano lo esaltano). Lo stesso Avati non è riuscito a eguagliarlo, unico per la sua capacità di creare atmosfere da incubo in un contesto esclusivamente italiano. Probabilmente sta proprio nella scelta di locations non internazionali il motivo per cui all’estero lo ignorano. Un po’ come gli horror iberici di Serrador.

Però ha fatto breccia nel cuore di un americanaccio!

Vedo che è un fan dell’horror italico in generale. Il problema di fondo è che anche tanti artisti americani e inglesi hanno una conoscenza superficiale del cinema fantastico italiano, oltre Bava e Argento non vanno. Quando una mia amica intervistò Corman, gli fece domande al riguardo: solo su Bava si sbilanciava, sospetto che Fulci manco sapesse chi era. Lo stesso King, nel suo Danse macabre, citava solo Bava e Argento; Fulci è stato riscoperto da loro grazie a Douglas Winter e Clive Barker, la pubblicità da parte di autori noti fa molto. Niente di strano che Avati sia poco noto; poi fa anche un tipo di horror che non è tanto nei gusti degli anglosassoni, ricordo quanto diceva :giorgiob: sull’accoglienza tributata negli U.S.A. a Zeder.

La casa dalle finestre che ridono è, forse, un po’ troppo padano anche per gli italiani, figuriamoci per gli yankees :slight_smile:

Eppure, un horror italiano altrettanto agghiacciante non mi viene in mente. Forse è proprio l’ambientazione a contribuire, non saprei.

Anch’io lo trovo uno degli horror più spaventosi che abbia mai visto.
Intanto è comparsa una bella intervista ad Avati sul Corriere http://www.corriere.it/italiani//notizie/pupi-avati-regista-timido-sono-invidioso-8bd20924-0121-11e7-b3e3-afa0190eaef5.shtml

Fra l’altro, a breve uscirà un nuovo libro sul cinema fantastico di Avati, curato da Luca Servini. Ci ho collaborato anch’io.

Un vero shock scoprire solo oggi attraverso un documento ministeriale mostrato dal geniale Alessio Di Rocco che l’uomo massacrato dalla sorelle durante i titoli di testa, e inquadrato spesso in primissimo piano, altri non è che il futuro hardista (de noantri…) Eugenio (Paolo) Gramignano, pagato per quella comparsata girata il 26.5.76 17500 lire dell’epoca! :rolleyes:

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Inspiegabile il fatto che per la prima uscita italiana in DVD nel 2002 la 20th Century Fox, invece di usare l’inquietante manifesto originale - raggelante scritta in alto "…oggi ho ritratto quella svergognata mentre crepava… inclusa - si inventò di sana pianta una nuova copertina, che ok ora utilizzava “la bocca dipinta” tale e quale a quella del film e appariva elegante nel complesso, ma complessivamente almeno a me deludeva e della frase di cui sopra nessuna traccia. Poi perchè mostrare di fronte quel “povero Cristo” appeso, originariamente di spalle e che ambiguamente poteva essere uomo o donna, vedi la frase di accompagnamento “al femminile”?

Avrei capito il senso della prima tiratura della Fox in slipcase “con finestrella bucata” se la sovracopertina con la nuova idea grafica nascondesse il lavoro originale, e invece nulla, mutandina esterna identica a quanto sotto. Bah…

La successiva edizione (bootleg?) della Quinto Piano è identica sia come forma che contenuti a quella Fox mentre finalmente per avere riprodotto il manifesto originale - scritta inclusa ora però in basso - è arrivata in soccorso dei collezionisti esigenti l’edizione della Aegida, dove sono assenti però gli extra delle precedenti e il carattere grafico del titolo non è proprio il massimo. Vabbè accontentiamoci…

A quando un BD magari con gli interventi video di Capolicchio e della Marciano, idem un commento audio di Avati o degli stessi?

Se dovessi scommettere un paio di euro, un br me lo vedo bene eventualmente in uscita per la Arrow (con tanto di restauro, interviste ecc). Le label italiane…mmh!

Arrow non ha i diritti per il mercato UK, li ha Shameless.

Ecco, la Shameless era al secondo posto nella mia scommessa…
P.S. Boutade a parte, la label britannica è forse intenzionata a far uscire il film di Avati in br?

Non che io sappia. Ma da quello che so nessuno è intenzionato a farne un blu ray, per il momento. In ogni caso so che in alcuni paesi (tipo in Francia) ci sono problemi con i diritti.

oddio la shameless è sempre un hit or miss… meglio che se ci deve mettere la mani qualcuno lo faccia una label che siamo certi farà un lavoro degno (peccato per la situazione in Francia perché un chat lo vedevo bene… magari insieme a CO in DE)…

Anche in Germania la situazione dei diritti non è ottimale, comunque questo è un film importante e sicuramente prima o poi se ne farà un bel blu ray.

Boh lo considero un gotico/ horror ma indubbiamente il meccanismo giallo c’è, di solito viene incluso e mi sta bene così. Io ad esempio considero Italian Giallo pure Phenomena, che è un horror/ thriller paranormale ma la struttura del giallo argentiano c’è tutta.

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