Finalmente visto ieri sera. Effettivamente non è il massimo, ma la trama è affascinante, chissà farne un remake adesso, con cast e budget adeguato. Buio il master RAI.
Credo di essere uno dei pochi ad aver apprezzato questo thriller claustrofobico e cattivello, che al cinema fu presentato come un film del terrore mentre invece trattavasi della trasposizione di un’opera teatrale incentrata soprattutto sulle psicologie dei personaggi e i colpi di scena. Era il periodo in cui il giallo all’italiana tentava di esplorare altre strade (sempre nell’83 Roberto Faenza girò il suo Copkiller) a me sinceramente congeniali, ma il pubblico temo non abbia gradito.
Be’, io non sputerei neanche sul cast utilizzato da Lizzani. La Vukotic e Mezzogiorno erano bravi e rendevano bene l’ambiguità di fondo dei loro personaggi; forse la protagonista era un po’ sciatta, ma dato il ruolo direi che ci poteva stare. Che la messinscena fosse un po’ scarna mi andava bene, dato che era tutto girato in interni e Lizzani aveva mantenuto l’impostazione teatrale.
Non mi sono spiegato bene. Gli interpreti sono adatti, pensavo semplicemente ad un “thriller psicologico” all’ammericana con un mega-cast, che sfruttasse ancora meglio questo soggetto. Che so, Pacino nel ruolo del “Professore”…
Comunque a me non è dispiaciuto affatto, pur avendo dei momenti “un po’ così”.
Visto appena ieri l’altro…un ottimo film a mio avviso,un pò claustrofobico perchè girato tutto in un appartamento ad eccezione della scena finale e di qualche piccola esterna all’inizio però la trama l’ho trovata originale e avvincente…anch’io credo che un remake con le strutture e i mezzi di oggi,magari più noir,sarebbe davvero fattibile.
Secondo me potenzialmente poteva essere un gran film. Però nei fatti c’è qualche errorino qua e là che mi ha lasciato perplesso. Forse un remake con i mezzi di oggi potrebbe essere un capolavoro…hai ragione
@Tuchulcha …presente! l’ho amato fin dalla prima tv e da allora l’ho rivisto dozzine e dozzine di volte. e anche per me assieme a copkiller (dando magari netta precedenza a quest’ultimo) è il giallo italiano da portare nella tomba. sono atipici ed eccentrici tentativi di psychodrama cervellotico e da camera destinati a restare di nicchia, lontani dagli whodoneit e dagli argentismi o dai tripudi mattatoiali del fulci ammeregano, che potranno non piacere a chi cerca brividi più di derma e di pancia ma ai quali non si può certo rimproverare mancanza di arguzia e originalità . purtroppo sono anche rimasti gli unici di quel decennio.
io nemmeno. peraltro immenso anche josephson, qui alle prese con la metĂ piĂą oscura (e semi-parodistica) delle scene da un matrimonio