La Fiamma del Peccato - Double Indemnity (B. Wilder, 1944)


Visto che il forum è in pieno revival per i film del mio regista preferito apro un altro topic sull’ennesimo film fondamentale del regista austriaco.

La Fiamma del Peccato è una delle prime regie di Wilder che già realizza un capolavoro (per poi bissare l’anno dopo con “Giorni Perduti”).
Un noir perfetto, tratto da un racconto di McCain e sceneggiato assieme a Chandler, ambientato in una Los Angeles torrida e crudele, con tre attori che giganteggiano (ma anche se MacMurray e la Stanwyck sono straordinari, il migliore del gruppo è certamente Edward G. Robinson) e una struttura originalissima per l’epoca che inizia con la splendida confessione quasi spoiler di MacMurray “Ho ucciso per denaro e per una donna. Non ho preso i soldi e non ho preso la donna…”

La Stanwyck forgia qui un perfetto prototipo della femme fatale e l’immagine della sua caviglia con il braccialetto è rimasta nella storia, così com’è rimasta celebre la sua frase nella scena finale (“Non ti ho mai amato, non ho amato nessuno, sono guasta dentro”)
Bellissimo il titolo italiano anche se quello originale (che si riferisce alla doppia indennità dell’assicurazione sulla vita) è comunque perfetto.

Film bellissimo, quindi, capolavoro assoluto del noir (e non solo) e film importantissimo nella storia del cinema.

Esiste un buon dvd italiano, io ho la versione a doppio disco con un libro.
Il secondo disco contiene “Billy, Ma Come Hai Fatto?”, un documentario/intervista su e con Wilder, in tedesco con sottotitoli italiani. Imprescindibile.

Waaa, ce l’ho qui in rampa di lancio per una delle prossime sere quest’altro… bella questa sorta di retrospettiva che il forum sta organizzando in questi giorni, ognuno per i cazzi suoi :smiley:

Il film mi era piaciuto talmente tanto che l’avevo rivisto tipo tre volte in una settimana, se ben ricordo… in videocassetta, tra l’altro. Incredibile come un regista di commedie (non solo, ok) come Wilder abbia compreso al 100% l’essenza del noir, la sua anima… straordinario, me lo devo rivedere subito

Un vero capolavoro, non lo rivedo da tempo e ci stavo facendo un pensierino l’altra sera.
Io ho un’edizione a disco singolo, ma ho lo speciale “Billy, ma come hai fatto?” in un dvd a parte uscito con Ciak.
E’ uno dei film preferiti di Woody Allen, che lo cita anche in “Misterioso omicidio a Manhattan”.

Vero, anche se la citazione più divertente è ne Il mistero del cadavere scomparso:

:smiley:

Truffaut diceva che: “Il cinema è un’arte della donna, vale a dire dell’attrice.”; in effetti mi viene difficile pensare a questo film senza la presenza fondamentale di Barbara Stanwick (si può perdere la testa per due occhi come quelli!), perfetta in un ruolo “biondo”, che contravviene alla consuetudine di una femme fatale sempre con chioma corvina. Io la ricordo ormai anzianotta e sfiorita nel telefilm western The Big Valley, scoprirla così com’era, giovane e bellissima è stato uno shock.

Double Indemnity, rivisto ieri notte, mi pare sia uno dei migliori esempi da proporre per descrivere cos’era il cinema classico hollywoodiano sino alla fine degli anni '50: sceneggiatura “di ferro” che il regista (all’epoca, più un esecutore che un autore vero e proprio) si limita a filmare paro-paro senza mai sgarrare di una sola virgola. Pochissimi i raccordi girati in esterno, la ricostruzione degli ambienti fatta rigorosamente in studio e tutti i conti che tornano: non ci sono divagazioni né improvvisazioni, nulla che non sia previsto a tavolino dagli scrittori. Tutto, gli sguardi, le emozioni, i sentimenti, è lasciato alla bravura degli attori, dai quali i registi di Hollywood pretendevano tantissimo. Era l’ultima epoca del divismo post-anni '20.

AGGIUNGO in extremis:

Anch’io ho quell’edizione da edicola. Il regista che ha curato il documentario, Volker Schloendorff, è stato uno dei magnifici 4 della nuova scuola del cinema tedesco assieme a Herzog, Wenders, Fassbinder.

Tra le mille finezze di sceneggiatura, da sottolineare il primo incontro tra MacMurray e la Stanwyck; il dialogo C’è un limite di velocità qui in città… 45 miglia all’ora e tutto il seguito. Spettacolare…

Rivisto di recento nel favoloso BD UK della Eureka - MoC, che altro dire rispetto ai vostri commenti, e’ semplicemente un capolavoro, pilastro del genere noir. Uso magistrale del bianco e nero, delle ombre, degli ambienti. Dialoghi perfetti, taglienti, caustici. Robinson ha una presenza scenica mostruosa, l’ha avuta anche a fine carriera in b-movies vari. Tutto il cast e’ comunque perfetto, comprimari compresi. Vedendo questo film si puo’ facilmente capire dove diversi stilisti italiani hanno “pescato” per le loro collezioni, uno in particolare. Anche il dvd italico non era male, ma se ricordo bene aveva un audio italiano abbastanza scandaloso, gracchiante.