La lunga strada senza polvere (Sergio Tau, 1977)

Un atto d’amore verso il fiume Danubio, che poi sarebbe l’eponima lunga strada senza polvere.

Un film molto diverso da quello che mi aspettavo dopo aver visto le due opere giovanili di Sergio Tau Op op gnam gnam e La strega.

Qui non ci sono eccessi, iperboli o sovrabbondanze. Anche la tematica un po’ fantastica resta in secondo piano, facendo da sottofondo al vero tema portante, ovvero la malinconia, i ricordi, la rievocazione del passato.

Il capitano Pop abita a Sulina, cittadina rumena sul delta del Danubio. Al timone della piccola barca Heracle il capitano Pop per tutta la vita ha percorso avanti ed indietro il grande fiume, trasportando persone e merci. Conosce il Danubio come le sue tasche, ogni ansa, ogni scalo, ogni città attraversata; di ogni luogo sa le storie e i segreti, in ogni porto ha un conoscente o un amico. Ora il capitano Pop ha deciso di andare in pensione, di ritirarsi; ma proprio mentre è in casa ricurvo sui libri di storia, intento a preparare un discorso d’addio da leggere agli amici che intende invitare per festeggiare la sua uscita di scena, gli piomba in casa un misterioso viaggiatore, un inglese, William. Questo misterioso personaggio riesce a convincerlo a risalire il fiume trasportandolo fino a Ratisbona, dove il Danubio diventa così piccolo da non essere più navigabile. E così il capitano Pop intraprende il suo ultimo struggente viaggio, carica di memorie, di significati, di incontri con persone e luoghi cari che non rivedrà mai più.

È stato bello seguire il film con l’atlante alla mano, osservando il lungo e sinuoso percorso del fiume, che attraversa otto stati, migliaia di località che hanno storie importanti e suggestive. Il film racconta queste storie e racconta le vicende delle popolazioni che abitano ed hanno abitato quei posti. Spesso vicende di sangue, a partire dall’invasione della Dacia da parte di Traiano, passando per la conquista dell’impero ottomano fino ad arrivare alle atrocità del terzo reich (il fiume scorre anche accanto al campo di sterminio di Mathausen).
Ma al contempo al fiume sono legate anche leggende poetiche ed affascinanti, storie d’amore, vicende eroiche. Ogni persona incontrata rappresenta un pezzo di questa secolare e multiculturale identità del fiume, ed il capitano Pop nel compiere il suo ultimo viaggio ci fa vivere insieme a lui tutte le emozioni che queste storie suscitano.

Nel cast anche lo stesso Sergio Tau nel ruolo di Radu, un vecchio marinaio ossessionato dalla ricerca di un leggendario tesoro.

Bevo alla salute del capitano Pop!

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