Dopo le vicende del primo capitolo della saga ritroviamo il giovane Damien nella famiglia di Richard Thorn, il fratello di Robert dove cresce spensieratamente insieme al cugino Mark. Qualcuno però che ne conosce la vera identità tenta in tutti i modi di mettere in guardia lo zio ma le forze del male non resteranno a guardare.
Ricordavo poco e nulla di questo film che credo di aver visto solo una volta e dopo la visione di ieri sera credo di comprenderne il motivo.
Il film è molto piacevole e si fa guardare volentieri grazie anche ad uno script intrigante. Anche gli attori fanno la loro parte e mi sono stupito nel vedere un giovanissimo Lance Henriksen (non l’avevo riconosciuto ma l’ho letto nei titoli di coda). Il registro però è diverso rispetto al primo film e credo di non sbagliare che sia da ascrivere alla regia. Don Taylor fa il suo, senza infamia e senza lode, ma non riesce mai ad ingenerare quel senso di ansia e malsanità presente ne Il Presagio. Per usare un’immagine, non si sente davvero l’odore di zolfo. Del resto anche in un altro sequel da lui diretto (Fuga dal Pianeta delle Scimmie) ricordo che ebbi la stessa sensazione. Bello ma senza guizzi.
Comunque anche questo per me è un film che è invecchiato bene e vale la pena di vederlo/rivederlo.
Mi è preso un dubbio che vorrei girare agli esperti di doppiaggio (@Zardoz non fare il vago ). Le voci mi sembravano… “poco d’epoca” ma non sono riuscito a capire se dipendesse da un restauro della copia su Disney+ o se ci sia stato un nuovo doppiaggio. Nella mia sensibilità anche questa “pulizia” mi ha spinto a considerare quanto detto sopra.