La mano spietata della legge (Mario Gariazzo, 1973)


che giudizio date a questo film del 1972 di gariazzo con kinsky e leroy?

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Mha, io do un giudizio decisamente negativo, l’ho visto qualche mese fa e nn mi è piaciuto molto devo dire

Come mai? motivazioni?

Mha, diciamo che è un film un po’ lento per i miei gusti, nn ci sono molte scene d’azione, l’interpretazione di Lerroy nn mi è piaciuta, e anche la sceneggiatura lascia a desiderare, si vede che dietro la macchina da presa nn c’è un Lenzi o un Castellari

A me piace, nonostante i suoi limiti. La trama non è granchè solida, il solito canovaccio pretestuoso per sgranare il rosario delle efferatezze: però le scene degli interrogatori al commissariato hanno una carica non trascurabile, Leroy rimane impresso come uno degli sbirri di ferro più grintosi e impressionanti del poliziesco nostrano e il primo piano di Kinski legato alla sedia, col volto pieno di lividi e l’espressione sconfitta di chi ha incontrato uno più tosto di lui è fra le immagini più efficaci di tutto il filone. E poi, la scena dove friggono le palle di Rossi con la fiamma ossidrica è priceless.

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Si, è vero alcune scene nn sono affatto male, come gli interrogatori per esempio, ma hai detto bene la trama nn è un gran che dolida, a questo punto se voglio vedere il solito sbirro di ferro mi vedo un qualcosa violenta o a mano armata con Merli che è decisamente meglio di Leroy

“Decisamente”? Punti di vista. Io come attore preferisco Leroy. Non dubito che Maurizione avesse il carisma giusto, ma recitativamente in questo film il dialogo del protagonista oramai sull’orlo della nevrosi con la moglie (“io picchio, picchio, picchio!”) nun se batte.

Beh Merli era un attore secondo me molto bravo ma forzatamente legato al ruolo di Commissario…Leroy qui dimostra una polivalenza che fa di lui un attore di spessore…ricorda anche per esempio la sua interpretazione di Chino ciò vuol dire che se la cava egregiamente sia come tutore della legge sia come malavitoso.

Forse nn mi sono spiegato bene, nn intendevo dire che Merli è decisamente meglio come Attore, se leggete bene ho scritto che Merli è decisamente meglio nel ruolo dello sbirro di ferro, questo dico, quindi scerbanenco, è vero che Merli era forzatamente legato al ruolo del commissario (L’abbiamo detto un milione di volte), e nn discuto l’interpretazione di Leroy nel ruolo di Chino in Milano Calibro 9, però nel ruolo del commissario è 100 volte meglio Merli!

Non è male il film di Gariazzo, dai…c’è di peggio.
Condivido quanto han detto Tuchulcha e Scerbanenco sul film e Leroy. Il francese, onestamente, è un attore di tutt’altro spessore rispetto al buon Merli, attore molto fisico, ben portato all’azione e alle scazzottate, ma in fatto di espressione…beh…(spero di non attirarmi gli strali dei merliani! :slight_smile: ).
Non mi pare sfiguri, anzi, nella parte del commissario di ferro: lo trovo invece molto calzante, molto umano, poco “meccanico”.

Sì, ma Merli comunque interpretava sempre commissari duri quanto vuoi, che però riscuotevano simpatia presso il pubblico. Leroy nel film di Gariazzo ci regala uno sbirro un filino inquietante per il modo in cui ricorre alla violenza. L’autoanalisi con cui riconosce la propria incapacità di tenere a freno le pulsioni vigilantiste che lo tormentano è davvero disturbante, come la ferocia con cui si accanisce contro il crimine. E non era facile rendere un personaggio così, che mi piace proprio per quest’ambiguità di fondo.

Nota curiosa: come truccatore compare il nome di Cesare Paciotti.
E’ lo stesso Paciotti ora famoso stilista di calzature strambe e costosissime (con sede a Milano)?

A me e’ piaciuto molto,non ci sono molte scene d’azione e’ vero,ma ha un ottimo cast e le buone scene già citate.

Altre note: l’aiuto regista è il “morettiano” Fabio Traversa, il commissario D’Amico è interpretato dal grande Alfio Caltabiano (con lo pseudonimo di Tony Norton) e nella sceneggiatura originale il commissario De Carmine si chiamava Giuseppe (cambiato in Gianni grazie a una sbadatissima Silvia Monti).

a dispetto dell’iconcina cambiata nessuno parla del dvd?
la qualità audio-video è tipicamente shendeniana, ossia vhs pura
poi fra gli extra c’è un’intervista testuale a gariazzo dove si legge che, a parte i soliti problemi di budget, nella scena in cui leroy interroga masè, ha dovuto fare una scena unica con buona la prima perchè c’era una partita di calcio e si doveva chiudere in fretta!
già questo dovrebbe indurre a valutare il film con maggiore benevolenza… non sarà un capolavoro ma se non si hanno troppe pretese non delude

Visto l’altra sera nell’edizione dvd della Shendene… si tratta, come ha detto robby qui sopra, di un master vhs tuttavia ha il pregio di non avere spuntinature, graffi o salti di qualsiasi tipo. Interessanti le schede con i ricordi del regista e il breve filmato con Fernando Di Leo, anche se non parla del film di Gariazzo nello specifico ma del poliziesco in generale.
Riguardo il film… il Mereghetti lo liquida con una stelletta e mezzo dicendo che è: “fitto di pubblicità” (francamente ho visto film italiani coevi molto più infarciti di spot); “è girato con due soldi” (e secondo me proprio per questo il lavoro di Gariazzo sarebbe ancor di più da rivalutare dato che la messinscena è, a differenza di altre pellicole simili a basso budget, dignitosissima… ovviamente non ci si deve aspettare un film spettacolare come quelli di Lenzi ma per me questo non è necessariamente un difetto); “è privo della rabbia vera presente in altri film dell’epoca”… ma come??? tutti i critici “colti” condannavano sempre quel tipo di rabbia e adesso proprio al film di Gariazzo gliene vogliamo farne una colpa? :confused:
Che poi chiunque visionasse il film con una certa attenzione e senza pregiudizi noterebbe che ciò non è affatto vero: il film infatti risulta molto rabbioso e amaro. Inoltre si tratta di uno fra i polizieschi più violenti: non sarà spettacolare ma i pestaggi non si contano e la scena in cui Klaus Kinski frigge le palle a Luciano Rossi è davvero memorabile!
Passando agli attori… il ruolo del commissario è interpretato con il giusto piglio da Philippe Leroy: un personaggio che, come è stato giustamente osservato nei post precedenti, è pieno di tormenti interiori trovandosi costretto a ricorrere alla violenza pur essendo tendenzialmente di indole pacifica (viene spiegato benissimo in una scena clou con Silvia Monti), tanto da risultare parecchio distante dal prototipo merliano del commissario di ferro. Anche il resto del cast è all’altezza: su tutti un Klaus Kinski gelido e implacabile che praticamente non parla per tutto il film e una splendida Silvia Monti, con degli occhi verdi da sturbo :rolleyes:
In conclusione per me si tratta di un prodotto più che buono, quindi senza dubbio da rivalutare.

P.S. il “morettiano” Fabio Traversa (ovvero il Fabris di “Compagni di scuola” di Verdone) in questo film oltre ad essere aiuto regista appare per un breve istante nella parte di un garagista

Oggi possiamo correggere questa affermazione: Tony Norton infatti non è Alfio Caltabiano, come pensavo anche io fino a poco tempo fa…Tony Norton è Tony Norton (vero nome Antonio Monselesan, come Davide Pulici ha annunciato sul suo forum parlando di una prossima intervista).

visto da poco, mi è davvero piaciuto. la sceneggiatura è un pò debole, ma il resto c’è tutto, musiche comprse!! ottimo Leroy, la Monti è una delle più belle donne mai viste!!

Regia di Castellari??

Volete sapere la mia opinione, secondo me questo film non prende posizione tra un poliziottesco ed un film di denuncia.Il finale amaro con cui il poliziotto si allontana lo accrediterebbe in un film di denuncia, i particolari truculenti delle uccisioni, gli stupri, e altro sadismo come la fiamma ossidrica lo accomunano in certi poliziotteschi, ma se mi fai vedere lo speculatore di borsa peino di puttane che se la ride ed ordina gli omicidi e Kinski nella parte del sadico ed allo stesso tempo non mi fai vedere come questi non facciano una brutta fine con la stessa brutalità di cui sono capaci, non corrisponde ad un poliziottesco classico, sarebbe stato più bello vedere un film sul genere mafia tipo Pizza Connection o la serie televisiva la Piovra.