La musica che piace ai ggggiovani

leggevo divertito su un forum di un ex-rock club dei litigi a proposito della musica che debba proporre un locale del genere, perchè ora è quasi sempre semi-vuoto.
chi dice che la musica che mettono fa cagare, chi lo difende dicendo che il locale è sempre rimasto fedele negli anni e si sta evolvendo.

fermo restando che secondo me un locale per avere una clientela fissa, fedele e abbondante deve darsi una linea da seguire, deve essere chiaro che musica si suona perchè la gente possa trovarcela sempre ogni qualvolta non decida di andare. ma non ho mai gestito un locale, quindi forse mi sbaglio. forse è meglio fare tutti i generi musicali possibili, cambiando i dj ogni sabato in ogni pista. forse.

ma secondo il me il problema è un’altro e non riguarda i locali.
riguarda la musica. è ovvio che un locale debba proporre roba nuova. per le cose esclusivamente vecchie ci sono le feste o singoli eventi.
il fatto è che la musica rock, alternativa, indie, chiamatela come volete, è da un po’ di anni in profonda crisi creativa e artistica. in soldoni, la maggior parte della roba che esce oggi fa cagare.
questo la gente lo sente, per cui in un locale dove c’è questa musica nuova non ci va…

che ne pensate?

Yuppiiii! Passiamo dall’altra parte del Bancone!

Per fare girare bene un locale (se ho capito bene stiamo parlando di un pub, di un locale “da aperitivo”, da “preserata” come lo chiamiamo noi, insomma, più del bar di paese e meno della discoteca-disco pub) ci vogliono moltissimi soldi, impegno, 3-4 cameriere fighe e scollacciate vestite in modo provocante, l’ambiente giusto e la musica giusta.
La Musica Giusta: Oggi come oggi non c’è cazzo che tenga,(e lo dico da ex-appassionato di Metal)con l’House (Anche e soprattutto la più commerciale e becera, perchè c’è l’House Bella, ma non tutti la conoscono, la ballano o l’apprezzano) non si sbaglia.
Per come la vedo io ci vuole innanzitutto la garanzia di un bel giro di clientela femminile, gnocca e tirata, così che i maschioni fighettoni e sbavanti si precipitano a bere e a offrire da bere, e se non bevono le donne, bevono loro comunque.

Purtroppo quando si gestisce un locale bisogna fornire qualcosa che piaccia a tante persone, in modo che il locale sia pieno. Se no il locale non incassa e chiude.
Negli anni’80-primi’90 il Rock e il Metal erano una garanzia, ma ora non più.
Ricordo nel 1998 e 99 come certi posti, strapieni di fama fino ad anni prima, fossero semi deserti, e di come fossero sull’ìorlo del fallimento perchè non riuscivano a pagare l’affitto, e così hanno dovuto, lor malgrado, modificarsi…

Io vado spesso a bermi l mia piccola o l’estatè con gli amici, in un posto abbastanza grande, in una zona apparentemente morta; arredato in modo semplice ma vistoso e curioso, con 4 cameriere fighe e posso dirvi che ogni sera del weekend c’è il pienone: House e nemmeno troppo commercial come musica (Per intenderci, From Ibiza-Ministry-ecc…), per parcheggiare a volte mi va di culo (solo perchè ho la smart) e mi infilo di traverso tra Un Serie 7 e un X5 (le auto medie del parcheggio). Se no a 300 m di distanza, stando all’occhio che i Carramba fanno multe a go-go. Il posto poi è strapieno : Innanzitutto gnocca, tanta e tirata; falsa e stronza quanto volete ma ti riempie il locale.
C’è il proprietario che sta tutta sera alla cassa e gli danno i soldi x pagare e non riesce a prenderli tutti così velocemente come gli vengono passati x che ha solo 2 mani;
4 Baristi, che fa niente se fanno un cuba col culo e te lo fanno pagare 6.50, tanto la gente paga. Piccol dettaglio: Batte una media di 350 scontrini a sera (ma solo ai tavoli, circa 30) e il bancone(sovraffollato) è TUTTO NERO!

Ecco il posto “che va” che piaccia o no.

Dalle mie parti (si fa per dire…a 20km) c’è poi un posto che va a serate: Afro il Mercoledì Sera, House Venerdì e Sabato, Domenica Revival 70-80-90, Le altre sere un pò di tutto,rock, punk tranquillo, hard-rock, heavy metal ed è sempre abbastanza pieno, ma è l’eccezione.

Gli altri tutti sul genere Houseggiante e al massimo si tengono 3-4 cartucce d sparare ( A Rotazione, Basket Case, Blink, Vasco, Nirvana)

Così va il mondo…

O se no uno è talmente imballato di miliardi da fottersene (o usa il locale di copertura per la bamba) che dice "Questo locale è mio e ci faccio quel che dico io, ma penso sia un caso su 100000. Il resto giunge a compromessi.

Il problema del Velvet, oltre al discorso musicale, su cui posso essere in parte anche concorde, e che comunque da oltre dieci anni si protrae fa puristi del rock, improvvisati neofan dell’elettronica, metallari, popettari e altri, (e che credo sia quindi indelebile perchè gli scontenti ci saranno sempre), è secondo me in buona parte di ordine logistico, locale fuori mano e di grandi dimensioni, ha pagato più di altri la crisi delle discoteche. Tutto sommato continua ad andare avanti, nonostante le difficoltà, altri hanno chiuso o sono alla meglio semivuoti.
Non dimentichiamo poi che prima in inverno c’era lo Slego, che era grande quanto un quarto del Velvet e quindi pareva sempre pieno. Da quando il Velvet è aperto anche in inverno non ha mai fatto grandi pienoni se non per concerti particolari, feste di Helloween o eventi una tantum.
Il prezzo poi fa la sua parte, è alto per il tipo di locale, e non hanno mai provato a fare free entry, consumazione obbligatoria o altri tipi di promozioni, per motivi loro. In giro è pieno di disco pub, paghi quello che bevi, balli, se ti rompi te ne vai da un’altra parte, ecc.
Insomma ci sono diversi problemi, il lato musicale non lo vedo come primario, è sempre stata una discussione aperta, io ormai non vado più in un locale tanto per la musica come quando ero giovane e metalloso, ma ci vado per la gente li mi trovo sempre bene.

Poi il pubblico riminese per ste cose è terribile, e la piazza rock riminese, con il flop del concerto dei Tool, ha dimostrato di non essere all’altezza, sta ormai scomparendo del tutto dalla mappa dei luoghi di musica rock dal vivo di un certo livello

il locale a cui mi riferisco non è un pub o disco-pub, ma non è questo il punto. io volevo focalizzarmi sulla musica, perchè secondo me in un locale del genere è ancora il traino principale per la gente, mentre in locali di tipo “house” l’attrazione principale sono le fighe.
io credo che sia il traino perchè quando c’è una serata con una proposta musicale molto caratterizzata come l’afro o il revival rock allora il locale si riempie. questo significa che se la gente va lì, lo fa per la musica. quando non c’è la musica che gli piace la gente preferisce andare da altre parti. purtroppo il vicolo è chiuso. io non ho una ricetta, magari qualche vaga ipotesi ma non la soluzione del problema.
un locale che non voglia essere tamarro o datato deve proporre musica nuova. magari anticipare i tempi e non adagiarsi sulle mode del momento. un dj deve osare, “imporre” la propria musica (si presume che chi fa il dj sia uno davvero esperto e “avanti” nel suo campo).
detto questo entra in ballo il fatto che la musica di oggi è più scadente.
è indubbio, lo dicono le vendite, il fatto che i tour “tutto esaurito” li fanno soltanto i big del passato, e il fatto che tutti oggi si rifanno a qualcosa e che c’è tanta voglia di revival, che sia anni 60, 70, 80 o 90 poco importa.
ho provato ad analizzare anche questa cosa e mi sono fatto una mia idea.
Una volta un genere musicale durava almeno 10 anni, vediamo il beat degli anni 60, l’hard rock degli anni 70, il metal classico degli anni 80…
(e sto semplificando le cose a bestia) piano piano i tempi si sono ristretti.
un genere durava qualche anno, vedi il grunge che si è esaurito nell’arco dei primi 90, il nu-metal, il brit-pop anni ‘90…
oggi si è arrivati a pochi mesi. in meno di un anno nasce un gruppo che intraprende un “nuovo” filone (lo virgoletto perchè oggi è tutto uno scopiazzare dal passato) e poi 1000 cloni lo seguono. si arriva all’esasperazione ed ecco nascere un nuovo filone.
le etichette devono sfruttare il momento buono e fanno uscire chiunque faccia quella musica, poi nel cestino e via con altre novità.
se poi ci mettiamo in mezzo che la stampa inglese spinge i nuovi gruppi ognuno come fosse la migliore band degli ultimi 20 anni e la gente ci crede (per poi dimenticarsene un anno dopo) ecco fatta la frittata:
negli ultimi 2 anni abbiamo avuto decine e decine di band “fichissime” che in realtà lasceranno negli anni avvenire dei cd utili solo ad essere usati come frisbie.
dal 2000 in poi è nato qualche gruppo che ha lasciato il segno? che rimarrà nella storia? un gruppo veramente grande? ce ne sono di validi, ma di Grandi (di ciò che erano i Rage, i Nirvana, i Red Hot, i Korn, i Pearl Jam… nei 90) non me ne viene in mente nessuno.
c’è troppa roba. per forza che la qualità è scadente. il Brunello di Montalcino non ha una grossa produzione, ma è di grande qualità.
per rappresentare gli anni 60 ti dico: beatles, stones, doors, beach boys, hendrix, pink floyd, who…
negli anni 2000? mi vien da piangere… spero che Felix da Housecat un domani venga idolatrato come lo è Hendrix ora. ma ho i miei dubbi.

Ma che ti lamenti, i gggiovani ora hanno l’emocore!!

Scherzi a parte, non ci capisco più un cazzo sulla questone. Noi abbiamo il punto di vista dei trentenni. I ggiovani il loro punto di vista, vhe mi pare piuttosto incasinato, su questo hai ragione, il grunge era più “forte” dell’emo, e più contaminato, chi ascoltava grunge ascoltava anche rhcp, ratm, metallica, e via dicendo. Insomma è un casino.

E’ semplicemente cambiata la mentalità. Insisto: La gente non va più in un posto “perchè c’è quella musica” ma solo “perchè c’è quella gente”.

Quando andavo nei locali negli anni’90 (Fino a poco prima del 2000) c’erano 50enni a fianco dei teen ager e tutti erano lì perchè in quel posto si ascolta Metal.

Questi posti sono sempre meno.

E questo perchè la mentalità del teenager d’oggi è diversa da quella del suo coetaneo di solo 10 anni fa.

Il fatto è che la musica non è più un requisito, un discriminante fondamentale.

Come disse Banfi " Pensano tutti solo a fare carriera…a fare carriera e a Fottere" (Soprattutto a fottere)

E andrà sempre peggio…

Il discorso da fare alla base sulla musica dai 60 agli 80 è che è dal dopoguerra in poi che la musica diventa popolare, viene usufruita in modo massiccio dalle masse. Questo ha fatto sì che in quegli anni si sia proposta probabilmente la totalità delle idee e delle innovazioni che la musica moderna ha potuto portare.
Sul discorso della brevissima vita di cui godono oggi i filoni non posso che darti ragione… Non credo, al giorno d’oggi, che sia materialmente più possibile od immaginabile riuscire a connotare un intero decennio con un filone musicale. Le grandi case discografiche ed il mercato stesso non lo tollererebbero.
A ragione un mio caro amico (proprietario insieme ad altre due persone di una delle più grandi etichette indie italiane) disse un paio di mesi fa che, complice Internet, il consumo della musica è aumentato in modo esponeziale, così come esponenzialmente ne è diminuita la qualità. Effettivamente, almeno a me, risulta pressochè impossibile riuscire a stare dietro all’enorme numero di titoli che escono ogni mese. Non che sia un difetto per carità, una buona parte di essi come tu dici vengono dimenticati dopo qualche ascolto.
Il problema della carenza di idee e del revival come unica soluzione musicale possibile lo si nota già dopo il grunge con la ripresa del punk (vedi quando vennero alla ribalta Green Day ed Offspring), da quegli anni in poi è un po’ tutto un ritritare cose vecchie con intuizioni più o meno geniali (la ripresa e la riformulazione di elementi funk da parte di tutta la scena house francese alla fine degli anni 90 ad esempio è stata a mio avviso una cosa riuscitissima).
Mi trovi d’accordo anche sul discorso stampa inglese (che poi si può ridurre ad NME) pompare gruppetti come fossero fenomeni all’esordio per poi buttargli merda addosso al secondo album. Atteggiamento quantomeno professionale, nonchè irrispettoso delle persone e della musica in un ambito più ampio.

Mi piace anche molto il discorso del DJ che impone la musica. Più che imporla dovrebbe educare il pubblico alla (buona) musica, creare interesse nell’utente che accanto al pezzo più conosciuto e pop si può così trovare musica di ricerca. È quantomai chiaro che per attuare un discorso del genere il DJ deve essere una persona più che competente e di gran gusto e orecchio. Troppa gente si fa chiamare DJ solo perchè sa spingere il tasto eject dei cdj. Troppe volte mi sono trovato in posti in cui sentivo solo musica provenire da questa o quella pubblicità… interi mesi a sentire sempre le solite tre quattro solfe per lo più ignobili con un pubblico passivo lobotomizzato dalla pubblicità. Lo stesso dj o presunto tale accomodatosi a suonare mondezza convinto che sia solo quella che fa ballare e porta gente in pista. Che tristezza.

Vero in molti casi anche questo

bene, ritengo che ciò che è stato detto fino ad ora sia molto interessante e che stiamo andando dritti verso il problema.
purtroppo la causa di svuotamento di certi locali è dovuta in gran parte alla musica e il calo di qualità di questa è dovuto essenzialmente ad internet, i media e la tecnologia a basso costo che permette a chiunque (persino a me… che mi diverto a fare delle canzoncine con garageband) di fare musica.

riguardo alla frase di BMW che ho quotato credo che ci siano da fare dei distinguo. se la riferisci a posti di massa come i locali estivi sulla spiaggia hai perfettamente ragione, ma se la riferisci a locali come quello che abbiamo preso ad esempio, il velvet di rimini, questa ipotesi secondo me è discutibile. perchè gli aficionados come me, lucifer o un ristretto numero di amici ci vanno indipendentemente dalla musica, ma il grande pubblico ci va solo se sa che c’è una serata con la musica che gli piace. quindi in quel locale posso affermare che è la musica che fa la differenza, che determina il numero di presenze. e non è che ci sono rimedi. anzi… un rimedio ci sarebbe.
l’anno scorso c’è stato un notevole afflusso di gente, come non si vedeva da anni. questo era dovuto in gran parte ai tanti concerti di grande richiamo che quel locale aveva messo in programma. concerti grossi=tanta gente=tanta gente che poi rimane per il resto della serata.
dopo lì entra in gioco la loro bravura.
1- devono essere bravi ad accaparrarsi grossi nomi
2- devono essere bravi a proporre della musica bella quando il locale è pieno per far si che tutta quella gente torni.
quest’anno, sbaglio o di grossi nomi o di nomi di richiamo non se n’è visti al velvet? o comunque se ne son visti molti di meno che nel passato (anche recentissimo).

un locale deve sempre essere attivo, non deve usare nessuno specchietto per le allodole perchè la gente non è fessa.

Sono d’accordo con questa tua affermazione… anche se, ad esempio, qui a Roma in qualche locale di quelli non troppo di massa c’è ancora commistione tra pubblico adulto e teenager… soprattutto in quelle serate in cui prima della “discoteca” c’è un concerto. Il guaio è che ormai le persone più giovani arrivano nei locali non prima dell’una di notte… anche se l’ingresso è alle 23 e magari gratis per chi arriva prima della mezzanotte! Ma non gliene importa… preferiscono spendere i soldi per l’ingresso perché ormai è una moda: si pensa che chi entra più tardi sia in qualche modo più “figo” :mad: …in questo modo, soprattutto durante le serate nel mezzo della settimana, i più grandi sono necessariamente costretti a tornare a casa prima che la serata si scaldi. Cmq il problema di tutto ciò secondo me sta nel fatto che molti giovanissimi fruiscono la musica in modo totalmente diverso da come si faceva fino a qualche anno fa… in questo senso, oltre alla banalità e alla stanchezza della musica che si produce al giorno d’oggi, ipod e mp3 sono stati deleteri! Infatti si potrebbe sempre continuare ad ascoltare (come ormai faccio io da un bel po’… salvo rari casi) la grande musica che è stata prodotta in passato visto che ci sarebbero ancora tantissime cose ottime da “riscoprire” che non sono mai state stampate/ristampate (le colonne sonore dei polizieschi italiani sono paradigmatiche). La musica ormai si consuma “al momento” e non c’è più lo spirito del collezionista. In america la catena di negozi musicali più famosa, Tower records, è fallita perché non si comprano più dischi come una volta. Pensate che a natale mi trovavo in uno dei miei negozi di dischi di fiducia… si è avvicinata al bancone una mamma con la figlia che avrà avuto circa 10 anni… ad un certo punto è venuta fuori una discussione sul vinile/33 giri e la bambina ha chiesto alla madre “che cos’è un 33 giri?”. :shock::shock::shock:
Qui non si tratta di una divisione fra “feticisti” (giovani e meno giovani come noi che popoliamo questo forum, spesso alla ricerca della prima edizione in vhs di qualche film sconosciuto ai più) e “pischelli”… secondo me si tratta proprio di indifferenza da parte di questi ultimi, impermeabilità a tutto quello che succede al di fuori dell’interesse personale che di conseguenza genera una scarsa curiosità per le cose che ci circondano… in parole povere la mentalità “menefreghista” della società contemporanea.
Poi naturalmente ci sono le eccezioni… ma non fanno certo parte dei grandi numeri. O forse chissà… sono solo io che sono diventato troppo vecchio:confused:

hai capito male, si sta parlandodel velvet.

io lo dico da anni, e mi dispiace anche perchè ci lavoro con loro: al velvet devono imparare ad abbassare la cresta, sono oramai 15 anni che rompono i coglioni con sto fatto che loro sono il velvet, il primo rock club d’italia e altre smargiassate simili.
quando aprimmo (perchè c’ero io come art director) il boulevard un’estate di pchi anni fa facemmo praticamente chiudere il velvet (che faceva 35 paganti in concomitanza a noi…) e loro ancor aconvinti: “ma noi siamo il velvet…”. la cosa pesante è che i capoccia del velvet NON accettano critiche, loro sono infallibili, onniscienti ed onnipotenti…lo scorso anno io e due miei c ompari avevamo ogni sabato una pista “fissa”, quest’anno han voluto cambiare e i risultati si vedono: gente incazzata, altra gente spaesata (che magari si aspetta del sano rock e si trova una pista afro-funky) e altra gente ancora che addirittura non viene proprio piu. e dire che io glielo avevo detto, ma guai al mondo a farglielo notare!
la cosa che mi innervosisce di piu è che l’utente medio del velvet, anche se viene messa in pista grande una compilation di scoregge e rutti, idolatra il lcoale e dice che magari è una cosa sperimentale…per poi ascoltare e chiedere sempre quelle 3-4 canzoni-marchetta.
che dire poi di quello che, fino a 2 anni fa, mi/ci prendevano per il culo perche mettevo/vamo dei pezzi anni 80…e oggi stranamente tutti appassionati a quel genere, tanto da fare gli intenditori!
stesso discorso per l’elettronica…ecco, un’altra tendenza del cazzo dell’utente medio-bamboccio-convinto del velvet è: sputare sopra le originim arrivare ad affermare che i led zeppelin sono una palla e jimi hendrix uno sfigato, mentre magari si ascoltano quei froci incapaci di suonare dei placebo…

Sono d’accordo che dovrebbero dare più identità alle sale interne. Troppi dj, e parlo io che sono arrivato quest’anno. Comunque ogni saleta dovrebbe essere connotata da un filone, di modo che chi va al vElvet sa di trovare in quella pista il genere che apprezza. Non sarebbe male ad esempio una sala che va dall’Hard Rock/metal al gothic/wave ecc., e un’altra elettro, drum,n,bass et similia.
E’ sconcertante mentre metto su i Virgin Prunes qualcuno che mi viene a dire “ma quand’è che comincia la drumendbeiss?”

fino all’anno scorso era appunto cosi, e un po di gente piu ce n’era.

Le serate di elettronica io le apprezzo, dipende sempre però come sono fatte.
Non sempre vengono fruite da bambocci come dici tu. C’è anche una schiera di gente alla quale piace il genere e che benedice tali iniziative in un posto come Rimini.
Fino ad ora non ho visto gran risultati francamente… Il Babel aveva grosse possibilità ma sembra esser un po’ gestito alla cazzo. Non so se pensavano di riempire appellandosi al fatto d’aver riesumato Cirillo, fatto sta che non sono il Cocorico dei primi 90. Poi, il discorso delle guest: inutile puntare solo su nomi d’elite che non conosce quasi nessuno (me compreso), per quanto poi una volta visti dal vivo risultino pregevoli e validi. Penso ad esempio alla serata con Abe Duque. Il problema è che se in mezzo a ste perle rare non metti nomi più blasonati le serate non partiranno mai… La mescolanza di concerti di gente ora famosa ora no è fondamentale per far partire realtà che mai si sono viste sul nostro territorio. Per paradosso ormai azzeccano più nomi giusti i festival estivi disseminati nell’entroterra. Non capisco se sia un problema del velvet che non vuol scucire il grano per i nomi giusti od altro…

con bambocci intendevo quelli che criticavano me e altri colleghi (a volte per la musica anni 80, per la quale da qualche mese tutti paiono diventati megaesperti e appassionati, altre per l’elettronica fatta con la grazia, prima stracriticata e poi osannata da sti sfigatelli a mezze maniche) e non gli appassionati di elettronica, biond.
sul fatto che il velvet non vuole scucire: tutto vero. con la gestione del velvet sembra di avere a che fare con dei rabbini…o almeno, pagano chi vogliono loro, chi ritengono giusto loro pagare (memorabile il concerto di queigli sfigati de “la famiglia rossi” con 13 spettatori, dei quali mi sa 5 paganti). pensa che noi che lavoriamo li non possiamo piu andare liberamente al bar, anzi abbiamo a disposizione 5 (!!!) consumazioni, con le quali dobbiam bere noi e offrire agli ospiti. stesso discorso per le liste.
vergognoso.

merda ragazzi! sul forum del velvet stanno degenerando! ormai nessuno sa più cosa dire!
ora in molti si sono chiusi a testuggine e di colpo il locale è perfetto!
se arriva uno e dice che c’è un granello di polvere gli mangiano la faccia subito. idem se uno prova a difenderlo. sputtanato a vita!
alla faccia dello spirito d’appartenenza! si ridurranno a ballare, fierissimi e contentissimi, in 10 persone? (mi è capitato di vedere che in pista stessero ballando solo in 10, e non di rado!).

spirito critico ragazzi! dicono di accettare critiche costruttive e poi fanno il contrario di ciò che gli si propone!

beh… contenti loro… io me ne sto in goldmine quando suona il buon lucifer e mi godo la musica che la gente NON sentirà mai in sala grande…

dai gionni, quando suono io la noise pullula…ah gia ma tu ti riferisci alla pista grande, dove pare che il balsa si sia williesantuccizzato (cioè si prepara una cassetta e la mette su ogni sabato)…giassai come la penso, e pur lavorando in quel locale avrai visto sul loro forum che davanti a certa gente che fa di tutto pur di “coprire” le critiche al locale sono intervenuto.
cazzo non mi piacciono le bassezze, stanno proprio mancando di stile e la cosa mi dispiace non poco, visto che sono cresciuto musicalmente e rmbaudamente/guzzosamente allo slego/velvet.
purtroppo non mi stancherò mai di ripeterlo: si credono forti, i migliori, perchè la storia dello slego blablabla e via dicendo.
ma senza un po di umiltà t’an ve invell.
poi cazzo di buddah vedranno anche loro che in sala grande ci sono sempre i soliti manichini che ballerebbero anche delle scale pentatoniche fatte con rutti e scuregge purchè siano messe su da Thomas (gran persona, però dovrebbe fare qualcosa…non sembra piu lui!).

Dovrebbe pagare (bene) dj (seriamente) competenti .

E soprattutto cancellare l’afro dal programma :smiley:

ciao a tutti!
sono qui per fare l’avvocato del diavolo…
io sono una di quelle che sul forum del velvet “difende” (se così vogliam dire) il buon nome del locale…
la prima cosa che ho notato(e su questo potreste trovarvi d’accordo) è che le risposte alle critiche sono sempre più spazientite, io stessa ho ironizzato più di una volta sulla ripetititività delle critiche e capisco che vengano a noia alla terza volta in tre giorni (se sono poi sempre uguali!), però mi dispiace anche per il malcapitato di turno che si becca un trattamento diverso dai precedenti.

ora premesso che io non sono d’accordo con questo pessimismo nero sulle sorti del locale (occhei sono dieci a ballare ogni sabato ma io penso che sta crisi sia ben diffusa!)

…quel che voglio dire è che le critiche che vengono poste al locale son sempre malposte o peggio ancora superficiali, cioè ognuno arriva tira una bomba e poi appena un moderatore o chi per lui chiede delucidazioni (penso ad esempio a lappa che mi sembra sempre garbato e aperto alla discussione)
si scopre (tristemente) che sto qua vorrebbe una trasposizione pubblica di una qualunque delle sue serate passate in camera ad ascoltare dischi.
E non è che non la voglia anch’io,eh?!ma mi rendo conto che è un po’ una vaccata da proporre!

Poi vengo qua e vedo le uniche critiche con un loro perchè…ma siete nel posto sbagliato!poi vabbè per quel che ne so voi con Thomas e Lappa magari ne parlate di persona…ma qualche intervento sul forum sarebbe sempre gradito per quel che mi riguarda (a meno che Mestrual Vampire non decida che il mio qi fori paurosamente i limiti minimi di accettazione…in quel caso potremmo passare alle mani!:-p )

ultimo appunto: sul forum si parlava di come le richieste in consolle non vengano prese in considerazione…

di nuovo: è storia vecchia!
io mi ricordo che ero pischella e andavo in consolle a chiedere pezzi di Gish e mi liquidavano sempre (ai tempi tra l’altro Thomas mi sembrava molto più grande, grosso e cattivo…sarà che ero piccola e nuova al mondo…)

quindi boh…trovo che ci sia dell’allarmismo, del giustificato ma esagerato timore del tempo che passa e noi che cambiamo e che quel posto non ci faccia più provare le stesse cose.
Forse bisognerebbe chiedere ai ragazzini che cosa rappresenta oggi il velvet per loro.

Forse per loro non è essenziale che una discoteca rappresenti qualcosa.

Oh, io sono aperta a tutto.

A questo punto Johnny scommetto che ti sei pentito di avermi invitato!:-p

ciao a tutti!

innanzitutto benvenuta…vai, magari fai un bel topic di presentazione nel test forum…
il fatto delle lamentele della gente è, come mi hanno spiegato rompendomi i coglioni, che l’anno scorso in noise eravamo i soliti 3-4 a mettere la musica (spaziando parecchio, dagli anni 70 a roba un po sull’estremo) e la gente stava bene perchè sapeva che, il sabato dopo, avrebbe ballato cio che gradiva (accontentavamo tutti, visto che poi anche io personalmente variavo -e vario tuttora- la proposta musicale in base al pubblico presente in sala (prima regola del dj, “fare” la pista).
quest’amnno si sojno aggiunti millemila djs, ognuno che mette una roba uguale all’altro persino. e la gente si prende male se una sera in noise sente, mettiamo per esempio, dell’hard rock e il sabato dopo si becca l’indie tale e quale a pezzi che si sentonoi nell’altra sala.
vabbeh oh, come ripeto frequento slego/velvet dai primi anni 90, quando mi han chiamato da loro sono andato entusiasta per un fatto di amicizia e per quel sottile legame tra me e il locale che, ahimè, qualcuno vuole deteriorare.
spero di essere stato chiaro, non sono sobrio al 100% ma la capa ancora getta fuori delle situazioni di idee.

macchè pentito… anzi sei la benvenuta e come vedi qui non abbiamo criticato il velvet, ma siamo partiti da alcune considerazioni oggettive (il calo di presenze, le numerose lamentele, il pienone solo in determinate serate…) per arrivare a delle conclusioni che possono essere più o meno sbagliate ma dalle quali si “scagiona” sicuramente il velvet da molte delle tante critiche che gli vengono poste.
tra l’altro la discussione si è fatta interessante proprio quando si è iniziato a parlare di musica e di persone, non di velvet in sè. non è questa la sede per parlarne. il velvet è stato usato come pretesto, come punto di partenza.
io non ho alcun interesse per cui il velvet faccia o meno tanta gente o poca, tanti soldi o pochi.
quello che secondo me i gestori (in generale di tutti i locali) devono capire è che la gente critica per poter migliorare un posto. non è come la politica in cui uno critica per distruggere un avversario. qui la gente critica per fare migliorare il locale e tutte le critiche andrebbero prese con massimo rispetto, ovvio che devono essere poste con un tono giusto, nè da leccaculo nè da stronzo.

il titolo di questo post comunque è centrato sulla musica. che musica piace ai giovani? quella attuale? quella di mtv? quella vecchia? la musica attuale è valida o è pessima? è questo il motivo per cui molti locali rock si svuotano? per via della musica rock attuale che fa schifo? allora qual’è la soluzione? che musica dovrebbe suonare un locale rock?
secondo me sono queste le domande su cui volendo si può proseguire il topic. se si prende il velvet come esempio lo si fa solo perchè è quello che conosciamo meglio. ben vengano altre testimonianze da altre città, visto che abbiamo la fortuna di avere un forum non di livello locale ma nazionale.

comunque Marla, benvenuta in questo forum, spero che continuerai a scriverci, magari anche nella sezione di cinema (che è il tema principale del forum… in realtà è molto specializzato sul cinema di genere in cui io sono decisamente una megaschiappa, però si tira avanti…) :wink: