La Porta Sul Buio (Argento, Cozzi, Foglietti, Pariante, 1973)

Da La Stampa del 5 settembre 1973

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Minchia, avevano lo spavento facile. Se penso che quand’ero piccolo io, con mio padre alla sera guardavamo Thriller di Brian Clemens…

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Ho comprato il cofanetto UK in dvd quasi un anno fa, ma non ho ancora visto niente.

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Senza nulla togliere ai begli episodi de la Porta sul buio, erano decisamente più macabri e cruenti, ovviamente entro i limiti concessi dalla censura televisiva. Ne ero piacevolmente terrorizzato, ovvero la notte faticavo a dormirci su. Poi non è che la RAI prima della serie promossa da Argento cose inquietanti non ne avesse sfornate, lo sceneggiato Jekyll era veramente pauroso per l’epoca. E’ che appunto la tipica casalinga di Voghera voleva il mistery a tinte rosa, quindi chissà cosa le pareva questo… che poi menziona Lungo il fiume e sull’acqua, non è che Proietti nei suoi gialli ci andasse tanto leggero con le tinte dark.


(A ben vedere comunque, l’episodio Il Vicino di casa bello teso lo era. Più de Il tram, per me)

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Mi chiedevo se la famiglia composta da Gennarino, Felicita e Annunziata Cotugno fosse originaria di Asti oppure di Alessandria…

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Grazie a Rai Play stasera ho rivisto Il Tram dopo poco meno di mezzo secolo ed è stato bellissimo. Ero un bambino delle elementari ed a pensarci bene non riesco neanche a capire come i miei mi abbiano consentito di vedere quei telefilm che all’epoca crearono scalpore.
Ricordavo l’intuizione di Cerusico mentre stranamente per anni sono stato convinto che si svolgesse a Milano e non a Roma. Invece quel tram è romano al 100%; è il 14 che collega la stazione Termini al Quarticciolo, la borgata del famoso gobbo. Per me è stato come viaggiare con la macchina del tempo e respirare nuovamente l’aria dei miei adorati ‘70.
Vedendolo da grande mi è piaciuto ancora. Un po’ ripetitivo nella prima parte ma molto intenso nel finale nel deposito di Via Prenestina. Grande il commento di Gaslini.
Recupererò anche gli altri tre telefilm di cui non ricordo veramente nulla.

P.S.: per la serie “cose inutili nei topic” faccio presente che solo una parte del tragitto del tram che si vede nel film è proprio quella del 14. Durante la ricostruzione del viaggio del delitto si passa anche per Valle Giulia (Villa Borghese).

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Seppur con lustri di ritardo rispetto all’apertura del topic, do anche io la mia classifica:

  1. Il Tram (la scena finale vale il film)
  2. Testimone oculare (il più solido)
  3. Il vicino di casa (un po’ stiracchiato)
  4. La bambola (D’Angelo ispettore…)
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Avevo voglia di riguardarli, ho messo su il dvd, non ricordavo una qualità video così pessima, l’ho tolto subito. Ci riproverò :rofl:

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Peccato che la casa discografica Produttori associati ha sbagliato il titolo della serie e non ha editato come lato b un motivo utilizzato per i piccoli telefilm, inserendo una cover orchestrale dei Beatles : Yesterday.

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Se La ragazza che sapeva troppo di Bava inaugura nel 1963 il giallo all’italiana cinematografico, La Porta sul Buio dà il via al giallo/thriller televisivo dieci anni esatti dopo (1973). Lo stesso Argento definì i quattro episodi come dei gialli “di una nuova specie”, diversi da quanto proposto in precedenza e infatti segnano un importante spartiacque tra il giallo classico di stampo inglese e quello profondamente nostrano.
Se proprio devo scegliere il mio preferito è Il Vicino di Casa, ma tutti sono importanti nel cambio di paradigma sopra delineato.

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Una pausa del “Commissario Giordani” durante le riprese dell’episodio “Il tram”…
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Roberta… (episodio Testimone oculare

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:clapper::clapper:Ciak si gira
Roberta (Marilù Tolo) e il regista Dario Argento in un incrocio di Via Nemorense a Roma preparano la scena del tentativo di investimento della “nostra” protagonista.

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Mimmo Palmara ne IL VICINO DI CASA e Robert Hoffmann nel TESTIMONE OCULARE sono a prova di bomba secondo me… ma sopratutto Palmara… alla sua prova attoriale migliore. Rende veramente inquieto lo spettatore e la regia che gestisce la suspence è fresca e magistrale.

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