La steppa (Alberto Lattuada, 1962)

Buona trasposizione di Lattuada del racconto di Cechov.
Cinematograficamente appagante, con un sacco di magnifici paesaggi (il film è stato girato nella ex Yugoslavia) immortalati con una fotografia eccezionale (davvero affascinante la sequenza iniziale girata all’alba).
Non ho letto il racconto, ma il film trasmette in modo impattante la durezza della vita che fa la gente della steppa, specchio fedele della durezza dell’ambiente naturale che li circonda, mostrandoci l’aridità di sentimenti che ne deriva.
Potente la figura dello “scemo del villaggio”, che davanti al ricco mercante Kuz’mičov getta nel fuoco l’intera eredità ricevuta dal padre per dimostrare che egli è un uomo libero mentre tutti coloro che vengono considerati dei nobili signori sono in realtà degli schiavi del denaro.

Lattuada aveva un debole per i classici russi, infatti nella sua carriera ha trasposto anche Bulgakov (Cuore di cane), Puskin (La tempesta) e Gogol (Il cappotto)… ne dimentico qualcuno?

Di La steppa esiste anche una versione del 1978 di Sergej Bondarchuk (altro amante delle trasposizioni dei classici russi), che è disponibile sul canale YouTube della MosFilm ma solo in russo. Visto che il film da noi fu regolarmente distribuito, prima che io mi lanci nella visione nell’ostico idioma transcaucasico qualcuno sa dirmi se circola la versione italiana?

2 Mi Piace