LA TRAGEDIA DI UN UOMO RIDICOLO (1981)
Regìa: Bernardo Bertolucci
Genere: drammatico.
Interpreti: Ugo Tognazzi, Anouk Aimée, Laura Morante, Victor Cavallo, Vittorio Caprioli, Renato Salvatori, Ricky Tognazzi, Olimpia Carlisi.
Durata del film: 111 mins.
Audio: mono originale
Sottotitoli: francese (ESCLUDIBILI!)
Formato: 1,77:1 colore
Extra: Brouillards italien (21’) - intervista con Bertolucci + commento al film del critico Jean Narboni (17’).
Proprietario di una azienda alimentare in declino, Primo Spaggiari (Ugo Tognazzi) è testimone del sequestro del figlio Giovanni (Ricky Tognazzi). Alle richieste di riscatto, inizialmente di due miliardi, la moglie di Spaggiari (Anouk Aimée) inizia un frenetico e disperato inventario dei beni aziendali in modo da raggiungere l’ammontare richiesto dai rapitori. Intanto, un misterioso operaio-prete (Victor Cavallo) si interpone come contatto tra la famiglia del sequestrato e i suoi carcerieri. Ma la situazione in casa Spaggiari precipita quando la madre di Giovanni decide di mettere in vendita anche la storica villa di famiglia, acquisita con grande sacrificio grazie a un’intiera vita di duro lavoro da parte del marito Primo provocandogli, così, una profonda crisi esistenziale.
“[…] Questo film me lo sono scritto da solo, in due o tre mesi e lavorando di notte […] E’ un sogno La tragedia di un uomo ridicolo? E’ vero, il film inizia con il protagonista Primo Spaggiari - dunque Ugo - che dorme […] Sarebbe troppo frettoloso dire che tutto il film è un sogno ma è giusto che sul piano metaforico sia presente anche questa possibilità […] Questo film è una specie di storia di Edipo rovesciata.”
Bernardo Bertolucci
Nonostante le apparenze, questo film non è certo di semplice lettura ed è addirittura arricchito da qualche riferimento mitologico (la scarpa del rapito); chi, poi, si attende la solita interpretazione da parte di Tognazzi rischia di rimanere un po’ deluso: il suo personaggio è insicuro, preso tra due fuochi, molto-molto confuso in merito alle decisioni da prendere, cita un amareggiato Pasolini e in questo l’attore/regista di Cremona è straordinario e giustamente premiato con la Palma d’Oro. Azzeccata anche la scelta dell’attrice francese Anouk Aimée che riesce a dare alla sua interpretazione di madre/moglie/amante ormai sfiorita e bruciata dall’esaurimento nervoso una buona dose di realismo. Victor Cavallo lo si rivedrà sempre più viscido e subdolo ne La Piovra 2; poi è vero: c’è Laura Morante che mostra un seno appetitoso (“che tette!”, esclama Spaggiari/Tognazzi), lei che proprio bella non era…
Dal punto di vista tecnico audio/video il restauro effettuato non è granché, soprattutto per quanto riguarda la parte audio, davvero penosa, l’unica nota positiva è il fatto che i sottotitoli siano escludibili direttamente dal lettore. Qualche perplessità, inizialmente, l’ho avuta dal formato video scelto (dal regista?), insomma, è la prima volta - mi pare - che vedo un film di Bertolucci in 1,77:1 a meno che non venne girato così pensando ad una distribuzione anche e soprattutto televisiva, cosa che gia all’epoca si faceva spesso. Niente da dire sugli extra che ancora non ho visionato.