Ma come si fa a chiamare un film in questo modo? Neanche Bergonzelli era arrivato a tanto. E poi il posato per il manifesto. La Giannetta è conciata come una zoccola (o forse fa la zoccola), e vicino a lui c’è un cocomero con un buco. Dovrebbe far ridere? A Morelli qualcuno dovrebbe ricordare che una cosa del genere era già stata fatta molti anni fa, con una torta in quel caso, per AMERICAN PIE. Oltretutto all’epoca Jason Biggs era giovanissimo cosa che non credo essere più Morelli. Fortuna che il pubblico ha risposto picche. Ma perché continuano a fare questa roba se poi nessuno va a vederla? Viva il cinema italiano.
Roba simile fino a un paio di anni fa andava dritta in streaming. Adesso invece, un po’ a caso, buttano certi titoli in sala. Sperando in un minimo di incasso. Se va, va. Stavolta, non è andata…
P.S. Volendo sfidare e superare il defunto Bergonzelli, ho un’idea per un successo sicuro. Storia d’amore fra un giovanotto bello e atletico, e una ragazza secchiona e obesa. Titolo? Ma ovviamente “In culo alla balena”!!
Ti correggo, qui secondo me siamo dalle parti di Arduino Sacco
A Morelli regista non dispiace, lo trovo piuttosto divertente. Certo che azzardare l’uscita in sala deve rispondere a calcoli matemateci piuttosto sofisticati visto che si tratta delle classiche produzioni da piattaforma.
Lo aveva già detto a proposito di un altro film di quest’anno (pensati bella o qualcosa del genere con la Valentina Nappi) e in questa sede mi tocca ribadirlo: sconforto totale pensando che roba di tale calibro raggiunge tutte le sale, viene distribuita con ampia pubblicità annessa, avrà l’uscita in dvd (spero comunque di no) e troverà comodo spazio in qualche piattaforma streaming. E i nostri amati film di genere? A languire nel limbo dei festival e poi a sprofondare in breve nell’ignoto