Grazie Cosmo,
ho controllato in parallelo le immagini. E’ appurato che il master è il medesimo, ad esempio la foto della Gravina è identica,
mentre se guardi le immagini del corridoio, noterai nel mio frame le righe da interlacciato sulle spalle di Ferrer dietro Alida Valli.
Quindi la mia conclusione è: medesimo master, nel dvd giapponese è però NTSC interlacciato, nel dvd francese è PAL progressivo.
La traccia italica sarà, presumo, la stessa. In NTSC la durata del film 1:47:21.
Quindi, a conti fatti, è comunque un upgrade da fare.
veramente un ottimo prodotto il dvd de Le chat qui fume, lunga vita a questa etichetta francese!
il film è quel capolavoro che ricordavo, con una Carla Gravina ai massimi livelli possibili, bravissima nella prima parte e grandiosa nella seconda da indemoniata
commovente l’intervista di Brass all’operatore Troiani, quando alla fine dice “oggi è tutto meno curato” lo avrei abbracciato
Direi che il dvd de le chat qui fume ha fatto er botto, l’ho ordinato settimana scorsa ma è andato esaurito e mi tocca aspettare un paio di settimane prima che mi arrivi.
Finalmente vista stasera l’edizione de lechatquifume di buona qualità. Il film è assolutamente notevole con sequenze a tratti davvero inquietanti.Bellissime locations,dalla casa dove si svolge la storia alle zone romane trattate.Remo Girone aveva un volto che si prestava molto bene al genere, chiaramente la Gravina svetta su tutti, straordinaria.Le musiche di Morricone sottolineano perfettamente i momenti di massima tensione. Extra poco entusiasmanti a mio avviso, ma sempre meglio dei dvd delle edizioni italiane.
Il francese dura 1h47m26, compreso l’intro di studiocanal che dura 17-18 secondi.
Bel film senz’altro, la Gravina è inquietante. Molto bello anche a livello scenografico, direi; peccato solo per gli effetti speciali invecchiati malino, direi.
Veramente un bel film questo. Girato con un’atmosfera molto cupa, sinistra che da al film tanto fascino. La Gravina è davvero brava nella sua interpretazione mentre il ruolo di Scaccia lo potevano benissimo evitare. I trucchi lasciano un po’ a desiderare però per il resto è uno dei migliori film italiani riguardanti il genere demoniaco insieme a Chi sei?
Per una mia particolare sensibilità mi approccio alla genere sempre con molta fatica. Nel tempo ho recuperato qualcosa ma ho sempre lasciato fuori questo L’Anticristo perchè avevo visto alcune immagini della Gravina ed il finale al Colosseo in un passaggio televisivo che mi avevano inquietato. Ho colmato recentemente questa lacuna e le sensazioni che avevo provato sono state confermate. Ho riletto tutto il topic e mi associo a chi l’ha trovato superiore all’Esorcista. E’ l’ennesimo caso in cui il cinema delle idee per me batte quello dei mezzi. L’archetipo americano ha il merito di aver inventato un genere horror ma l’ho sempre trovato piuttosto noioso per ben oltre la metà Il film di De Martino ti colpisce subito allo stomaco con la scena del santuario e non ti molla più. I meriti sono condivisi ma una Carla Gravina così è fuori categoria (salutatemi Linda Blair…).
Sarà poi che la location romana, fotografata splendidamente da Massaccesi, mi fa risuonare di più alcuni registri ma ho trovato un film veramente claustrofobico e raccapricciante.
Chiaramente non è perfetto a partire dai citati effetti speciali fino alla caratterizzazione del personaggio di Scaccia (troppo farsesco per i miei gusti) ma ripensando ad alcuni “contenitori vuoti” provenienti negli ultimi anni da oltre oceano si può gridare al capolavoro anche se oggettivamente non lo è.
In effetti qui De Martino non da alcuna tregua allo spettatore, non si spreca in lungaggini inutili.
Quelli sembrano tutti uguali, è diventata una moda. Un film del genere che mi abbia veramente colpito degli ultimi anni dall’oltre oceano non esiste. Probabilmente L’Anticristo è il miglior demoniaco insieme a L’Esorcista e come già citai Chi sei? di Assonitis
Diciamo pure che a tanti esorcistici mmmerigani degli ultimi anni mancano quell’atmosfera morbosetta e quel sensus diaboli che invece negli horror italici più sgangherati di una volta coglievi. Diamine, perfino l’Ossessa di Gariazzo al confronto delle ciofeche attuali ha il suo perché; e Di Martino sapeva girarli i film, pur nei suoi limiti L’Anticristo continua a piacermi.
Vero ed è anche comprensibile il motivo. L’epoca storica in cui uscivano questo ed altri film del genere era ancora quello del cattolicesimo di stato, della popolazione intrisa di sentimento religioso (forse sarebbe meglio dire, tradizione religiosa). Si respirava incenso in ogni dove per cui chi scriveva in quel periodo sapeva quali corde andare a toccare per far venire i brividi agli italiani perchè ne aveva una cultura profonda. In una parola, all’epoca il diavolo veniva percepito come presenza reale per cui era più facile la suggestione.
Ai giorni d’oggi il diavolo nell’immaginario collettivo non è nè più nè meno che uno dei tanti baubau inventati dai soggettisti horror degli ultimi cinquant’anni.
C’è anche da dire che in quegli anni dove potevano infilarci un po’ d’erotismo malsano il pubblico cotrreva, e ovviamente certi horror per le tematiche si prestavano. Lo spirito era sempre quello dei fumetti porno-macabri che circolavano in edicola.