Late Night with the Devil (Colin e Cameron Cairnes, 2023)

L’horror del momento (ok, di un paio di settimane fa), si rifà senza dichiararlo alle creepypasta (storie horror anonime e memabili, per i meno bimbiminkia) del genere “lost episode”, tipo “ho trovato una cassetta dei Simpson in cui c’è Bart che muore”. Si svolge interamente all’interno di un set televisivo in cui assistiamo in tempo reale a una puntata di un talk show con possessione satanica.

A parte la povertà che può pure fare simpatia e il sempre apprezzabile David Dastmalchian finalmente in un ruolo da protagonista, l’ho trovato una cazzata: novità zero e il colpo di scena si capisce già dal prologo. Ditemi se sono sbagliato io, perché su internet si trovano solo recensioni positive che addirittura esaltano l’imprevedibile twist finale.

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le faremo sapere.

Finirà da noi dritto in streaming, o qualche distributore disperato lo farà uscire per una settimana, diciamo in una ventina di sale?:roll_eyes::smirk::broken_heart:

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Siamo sbagliati almeno in due.
Mi ha annoiato a morte, 90 minuti mi sono sembrati il doppio.
Non l’ho trovato brutto ma piuttosto insignificante.
E raramente sono così lapidario nei miei giudizi.
Infatti sto andando a capo a ogni frase per allungare il post.
Così.

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a me peraltro a occhio e fatti due tre debiti distinguo formali e tematici sembra un criptoremake di questo, per cui per ora bypasso senza rimpianti

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Rinnovo la domanda, a proposito di un’uscita con audio italiano. Supporto fisico, o altro. Chi sa qualcosa, cortesemente ci illumini…:smirk:

Per ora nada audio italiano, sorry. Visto su Shudder, a casa di un amico che è abbonato: divertente, alla lunga il giochino del mockumentary si perde un po’ in incongruenze narrative ma tutto sommato un discreto horror. Non il miracolo osannato da molti a mio avviso, ma dignitosissimo “prodotto medio” per noi fans.

A me più che altro ha ricordato un racconto horror di Dan Simmons ambientato in uno studio televisivo, Vanni Fucci è vivo e sta all’Inferno si intitolava.

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Lo lessi anch’io, anni fa. Racconto contenuto nel volume antologico “Visioni della notte”. E infatti, quando ho sentito parlare di questo film, ho pensato “L’idea è bella, ma non mi suona nuova…”.:smirk:

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sebbene a scoppio ritardatissimo posso straconfermare che il film (visto l’estate scorsa) è una sorta di criptoremake for dummies o di figliastro sciocchino di historia de lo oculto, scremato però delle non lievi risonanze politiche, che è forse a sua volta tratto o ispirato (d)al racconto di cui dite. un altro ovvio riferimento mi sembra tutto il mediatico satanic panic scatenato dall’incredibile caso di michelle remembers, sul quale esiste anche un buon documentario, satan wants you, il cui implemento consiglio. ma ci sono anche occhieggiamenti a lavey e a tutta la controcultura esoterica del periodo, al notevole antrum e (vedi qualificativo precedente) halloween III.

detto questo, l’idea della tv come metafora di satana è tutt’altro che appena uscita dal frigo, ma a me il film ha divertito un botto e ho trovato sagace per toni e controllo formale l’approccio filologico con la stand up comedy dei tardi anni 70. e che dire della neo linda blair (witch project) ingrid torelli. applausi, solo applausi.

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Dal 22 gennaio in br italiano, by Eagle.

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Visto un paio di giorni fa in italiano, devo discostarmi anche io dal pensiero comune del forum, a me è piaciuto e pure parecchio!
Ok che il tema non è dei più freschi, ma mi sono divertito un sacco guardandolo, ci sono tante trovate divertenti che non voglio spoilerare, e ho apprezzato molto la cura messa nel rappresentare gli anni 70, dalla tipologia di studio televisivo, le grafiche, i look delle persone…veramente ben fatto.
Alcuni rimandi palesi alle sette in stile Lavey, e alcuni rimandi ai capostipiti del genere (ovviamente) ma non tanti da renderlo una copia scialba di quello che è già stato fatto. In conclusione, vi invito ad andare oltre i pregiudizi e guardarlo, sono sicuro che molti rimarranno sorpresi (sicuramente il fatto di non aver letto nulla prima, quindi totalmente ignaro della fama che già aveva il film, mi ha aiutato ad apprezzarlo di più).

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Mi sono imbattuto nella visione di questo film senza tante aspettative e devo dire che mi ha divertito tanto. Di certo non gridiamo al capolavoro ma, allo stesso tempo, il film diverte. Ottima la cura nella ricostruzione dei '70, e non so perché mi ha anche ricordato un qualcosa di “arborianamente” televisivo. Un buon prodotto

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