Le notti del terrore - Zombi Horror (Andrea Bianchi, 1981)

rispondevo all’indignatissimo rodar, i cui interventi quasi scandalizzati danno esattamente quest’impressione. peraltro quando si scrive il classico “opera che offende l’intelligenza dello spettatore” (sottintendendo il pubblico tutto), si sta indirettamente insultando coloro che il film, per personali insindacabili motivi e approcci, lo apprezzano. o lo hanno apprezzato, perché non è mica così vero che in sala per queste opere si sradicavano le poltroncine lanciandole contro lo schermo o si faceva voto di non tornare più al cinema. sono praticamente cresciuto a plasmon e cine"schifezze" dentro una sala di terza visione e nei weekend incontri ravvicinati di questo tipo erano una festa anche dopo l’avvento delle locali e delle vhs. per cose come pierino colpisce ancora trovavi solo posti in piedi se scazzavi di un minuto. e divertivano, questo è il bello (o a seconda, il brutto), altro che allontanare la gente. erano pensate per il ventre molle del popolo, e il popolo gradiva.

non ho neanche niente in contrario verso l’approccio so bad it’s so good, che non è necessariamente, come ha scritto qualcuno, trashista. da quando la psicotronia o il weird sono stati declassati da valore aggiunto a disvalore sottrattivo? e da chi, soprattutto? il godimento e lo spasso di opere simili non sono necessariamente tafazzismo o bullismo critico di quest’epoca, e vengono proprio dal loro essere un collage di guasti e disastri tecnici estetici e logici. da uno spiazzamento logico subìto che non lascia appigli e porta dalle medesime parti dell’allucinazione (che è poi il medesimo per cui ci si può estasiare per la turksploitation, per un alien 2, per polselli bergonzelli certo proia e scotese etc). li si avevano anche allora. e tu guarda se uno deve sentirsi colpevole di godere di un film quali che siano i motivi per i coretti di puzzalnaso altrui. questa cosa che siccome ha fatto schifo a te deve di conseguenza schifire tutti perché per principi solo tuoi il fil è inopinabilmente una schifezza, perdonami ma la trovo davvero iniqua. insomma dai, ciascun per sé e zombi horror per tutti!

poi schifezza. il film avrà anche dialoghi situazioni attori in balia dell’incuria, ma è un horror, e un horror è fatto soprattutto di atmosfere e violenza e qua, tra l’abbracciar de ossorio (se involontariamente o meno poco impippa), trucidume e marcescenza da far illividire fulci, gore-galore e splatter in libera uscita, ost (riciclata, non riciclata, chissenefotte) che centra il bersaglio emotivo non risi allora e sono abbastanza sicuro di non essermi granché sbellicato neanche rivedendolo qualche anno fa.

ignoro chi sia regnoli, ma non mi sembra di aver scritto chissà cosa di così inarrivabile o incomprensibile. se il problema è il lemma alogia vuol dire mancanza di logica. quindi?!
e no, la cattiva digestione non c’entra alcunché con l’inquietudine, anche perché allora pesavo 42 chili e per mangiare dovevi pagarmi. fu proprio la natura del film a disturbarmi.

assolutamente sì. la vhs (non ricordo se cosmovideo o avo) che noleggiai riportava sul retro un divieto ai 18

io a rischio di bestemmiare in chiesa col megafono mi spingo a dire che presenta li mortacci più putridi e disturbanti di tutto il cinema zombi di allora, italiano e non, e che mi sarebbe strapiaciuto vederlo la prima volta proprio in sala.

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