Le notti del terrore - Zombi Horror (Andrea Bianchi, 1981)

Dico che è una cosa talmente presuntuosa ed esagerata, da farmi ridere di gusto!!! Degna del Marchese del Grillo, per intenderci… :wink::clinking_glasses::joy::joy::joy::joy::joy::joy::joy::joy:

Si, era su Cine70, li avrò letti e riletti tutti decine di volte

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Beh si farebbe prima nell’affermare che nel mondo del cinema i palloni gonfiati sono tanti

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Sì, ce n’erano e ce ne sono, indubbiamente. Ma li… sgonfi facilmente. I veri talenti, poi rimangono su piazza… :sunglasses::clinking_glasses:

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Senza dubbio. Certe dichiarazioni sono incommentabili, oltretutto

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Tornando in argomento qualcuno sa chi è colui che interpretava (si fa per dire) il professore con la barba?

Un certo Raimondo Barbieri. E col look che si ritrovava, ne aveva un gran bisogno… :stuck_out_tongue_winking_eye::stuck_out_tongue_winking_eye::stuck_out_tongue_winking_eye:

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Parafrasando Bennato 'e dopo quanto avete detto non posso più stare zitto. Io sono profondamente convinto che sono anche produzioni simili che hanno allontanato il pubblico dalle sale. Vidi il film al cinema quando uscì insieme ad un gruppo di amici e vi posso assicurare che pur non essendo cinefili spocchiosi (anzi, alcuni proprio non erano cinefili) uscimmo dalla sala inorriditi rendendoci conto di aver assistito ad uno spettacolo che faceva dell’offesa all’intelligenza umana la sua arma. A me, in particolare, irritarono diverse cose. La prima l’ambientazione inglese in un panorama da campagna laziale che conosco molto bene essendo di Roma. Così come i nomi. Ma, cazzo, chiamarli Sergio, Gabriella, Roberto, Alessandro, Elsa per dirne alcuni era così brutto? Che volevano dimostrare? Sulla recitazione, pur essendo tutti doppiati, è stato detto, ma questo è il difetto minore.

Alcune trovate:

  • Il ‘professore’ che un attimo prima di essere azzannato dagli zombi dice ‘adesso ho capito!’ Capito cosa!
  • Il tizio che chiede allo zombi ‘chi è lei? cosa vuole?’
  • La tenaglia nel giardino della villa.
  • La cameriera che solo per l’esplosione di alcune lampadine comincia ad urlare come una matta.
  • l presenti che invece di prendere le macchine e fuggire pensano di asserragliarsi nella villa considerata la lentezza degli zombi.
  • l cadaveri seppelliti dentro dei lunghi vasi da fiori.
  • Quelli seppelliti in giardino stanno a non più di mezzo metro dalla superficie.
  • E, soprattutto, perché c’erano tutti 'sti cadaveri sepolti?

Potrei andare avanti, ma mi fermo qui.
Il film, va detto, non lo vedemmo in una sala di seconda o terza visione, ma in un cinema del centro (mi pare il Metropolitan).
Uno di quei film che la censura avrebbe dovuto rigettare per manifesta idiozia.

p.s.: era il 1981. Ve lo posso assicurare perché da come sono vestiti il film non può assolutamente essere stato girato nel 1978. La moda in soli due anni cambiò tantissimo, me lo ricordo bene.

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Rodar, ti voglio un gran bene. Parli chiaro, e senza paura… :v::v::v::sunglasses::beers:
P.S. Per “manifesta idiozia”? Sai quanti film italiani, sono così. Boldi e De Sica sarebbero rimasti disoccupati… :smiling_imp::smiling_imp::smiling_imp::smiling_imp:

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Almeno certi film almeno si presentano per quello che sono e non pretendono di essere altro. Il film di Bianchi invece si prende tremendamente sul serio e pretende anche di fare paura. Ovviamente sapevamo di non andare a vedere un capolavoro, fino a lì ci arrivavamo da soli; ma quando vedi così tante incongruenze in un solo film allora non puoi non pensare che chi l’ha fatto crede che l’eventuale spettatore sia così idiota da accettare tutto quello che vede. Non c’era molta gente in sala ma dopo oltre 40 anni ancora ricordo che il giudizio di quei pochi spettatori, fra cui noi, fu totalmente negativo. Ricordo inoltre che arrivati alla scena del seno morsicato ci guardavamo in faccia chiedendoci ‘ma davvero hanno fatto una cosa del genere?’. Forse perché all’epoca eravamo ancora abituati a prodotti se non di buona quanto meno di discreta fattura. In questo caso invece ci fu proprio lo svacco totale.

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È comunque un film di cui nonostante i tanti anni passati si continua a parlare…Mi dispiace per voi ma un suo insano e perverso fascino lo sprigiona

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Certamente. A forza di sdoganaggi è stato sdoganato anche questo, ma immaginati lo spettatore tipo del 1981 che credeva di andare a guardare un buon horror e si ritrovava sullo schermo una cosa del genere.

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Hai ragione, però per quanti film ciò è accaduto? Una miriade. Ci sta tutto, purtroppo. Non a caso siamo in Italia e credo che gli spettatori erano abbastanza abituati ai flop

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E secondo me hai profondamente ragione.

Oggi noi possiamo anche trovarle divertenti, queste cialtronate. Ma credo che buona parte del pubblico in sala si incazzasse non poco quando si imbatteva in prodotti del genere.

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Questa è una cosa comune a centinaia di altri film: gli pseudo Bud Spencer/Terence Hill, tantissime commedie (italiane e non) che non facevano ridere neanche i polli o erano interpretate solo da guitti; molti spaghetti western dell’ultimo periodo, tutti i sotto-sotto-sotto decamerotici intrisi di squallore e povertà… ma la formula del “andavo al cinema per aspettarmi una cosa e invece il film faceva cagare” è talmente generica che si può appiccicare a tutto, compreso “50 sfumature di grigio” che veramente avrei pagato anche il triplo del biglietto per vedere qualcosa alla Zombi Horror piuttosto che quella merdata stupida ed inutile lì.

I gusti son gusti ma se di Zombi Horror esistono da secoli riviste internazionali, saggi ed articoli che ne parlano; se è stato stampato prima in VHS in mezzo mondo, poi in countless edizioni dvd ed infine in blu ray e pure in 4k… lasciamo perdere il giochino del “trash” (categoria stantia e inutilmente snobistica), lasciamo perdere l’approccio ridanciano del so bad is so good che lo lasciamo ai decerebrati americani e chi si diverte ad approcciarsi al cinema col lanternino di chi ne vuol scovare solo il lato monnezzaro e infimo (se certo cinema fa cagare basta non guardarlo, è così semplice) Se 'sto film continua a fare parlare di sé è perché è puro cinema popolare, come un fumettone macabro della Geis o ella Squalo. Va diretto ai sentimenti più elementari degli esseri umani proprio come quei pocket per adulti che in quegli anni furoreggiavano. Zero elucubrazioni cerebrali e, soprattutto, zero menate su quello che l’evoluzione dei gusti nei decenni successivi avrebbe portato ad etichettare in una certa categoria piuttosto che in un altra un film del genere. Son quelle operazioni che valgono per il momento e son servite sul momento. Piacere o no, di film brutti o raffazzonati i cinema di allora ne erano strapieni, e penso che anche gli spettatori ne erano consapevoli. Come lo sono oggi ancora, nel decidere se e quale film andare a vedere.

Coi suoi difetti, a me piace. Se non dovesse piacermi, butterei via centinaia di film altrettanto scarcassati e tutti i fumetti tipo Lando, Montatore, Oltretomba e tutto quello che non corrisponde a standard qualitativi di un pubblico esigente ed acculturato. Son operaio, figlio di operai, con gusti da sottoproletario ignorante cresciuto in un ambiente familiare e culturale inesistente: questi prodotti mi van bene così, mi fan divertire e tanto basta.

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Evidentemente non mi sono spiegato. Noi tutti eravamo coscienti di andare a vedere un prodotto di puro consumo e quello ci stava benissimo. Non ci aspettavamo un prodotto di tale trasandatezza. Soprattutto a livello di sceneggiatura (in se il film non è peggio di tanti altri) viste le assurde situazioni che puntellano tutta la storia. Per quanto riguarda gli altri già si presentavano per quello che erano (un esempio la serie su Dudù ad imitazione di quella su Herbie), non baravano. Sapevi che andavi a vedere un prodotto di serie b (pure ‘c’ tante volte) e andava bene così. LE NOTTI DEL TERRORE veniva presentato come un horror puro. Il guaio è che neanche mette paura. Oggi mi fa ridere, ma, ripeto, mettetevi nei panni di uno spettatore che andava al cinema per farsi spaventare e usciva con la precisa sensazione di aver buttato tempo e soldi. All’epoca non c’erano mica tutte le informazioni dei giorni nostri. C’erano solo i prossimamente. Che poi venga pubblicato e ripubblicato, forse sarebbe il caso che chi di dovere passi ad altro.

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Non ne son del tutto convinto… ne parlavo col Davide Pulici proprio qualche giorno fa quando venne a Prato… è che in Italia, contrariamente agli USA è mancata una diversificazione delle sale dove certi “prodotti bassi” potevano continuare a sopravvivere e generarsi proprio perchè si sapeva che certe fasce di pubblico volevano divertirsi con un cinema basso. In Italia, come in Europa, questa diversificazione di prodotti per diversi gusti del pubblico non è mai esistita: tutto passava dal cinema, indifferentemente un Pontecorvo o un Andrea Bianchi. E poi c’è da aggiungere che stava cominciando il grande esodo verso la televisione. Chi da ragazzino ai tempi delle private non si ricorda di aver goduo a vedere qualche film dei resuscitati ciechi o qualche pornazzo alla tv su canali cittadini o provinciali?
Semplicemente era più comodo. E più economico. E, forse, anche più fortunato imbattersi in un film del cavolo su un canale piuttosto che andare al cinema e rimanere in qualche modo delusi (in entrambi i sensi: o il film era troppo brutto o era “troppo bello” per potersi fare una sana risata). Con la tv bastava cambiare canale se una cosa piaceva oppure no.

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Beh ma “Zombi horror” è un horror. Che poi a qualcuno non faccia paura o faccia solo ridere, son gusti personali. Ripeto: “50 sfumature di grigio” (il film che mi ha definitivamente fatto prendere la decisione di non andare più al cinema) veniva spacciato come il capolavoro erotico degli anni 2000, il non plus ultra ed è stata una delle esperienze più noiose, inutili, stupide ed insulse di tutta la mia vita. Eppure, oggi la pubblicità esiste. E, stai tranquillo che tra 10 anni non so quante altre riedizioni ne faranno… mentre di Zombi Horror o di altri prodotti similari, probabilmente, i cinefili, i collezionisti, gli appassionati avranno sempre qualche nuova edizione. Che poi a qualcuno non garbi, che altri lo vedono solo come una vaccata, che qualcuno lo ammiri, son gusti personali. A me diverte e tanto basta. Ma rimaniamo con i piedi per terra: se ancora oggi ci son migliaia e migliaia di fan, articoli e siti in tutto il mondo, una ragione ci sarà. Ed i fatti parlano chiaro: se è un film che ancora “tira”, le case editrici giustamente devono fare il loro interesse commerciale.

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Vabbè, io volevo solo condividere un ricordo, tutto qui.

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no ma t’hai fatto bene, per l’amor di Dio. Son io che non capisco a volte tutto l’accanimento su questo o quel film. Oh, se un film non piace si passa ad altro, con tutti quelli che ci son da guardare… :smiley:

Però effettivamente la frase del professore prima di venir sgranocchiato “Nooo… io sono vostro…” (boh) è da antologia.

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