Le notti del terrore - Zombi Horror (Andrea Bianchi, 1981)

Lo vidi nell’ ormai lontano 1983, al compimento del mio diciottesimo anno essendo il film in questione vietatissimo ai diciotto in un cinemino solito a proiettar pornazzi durante la settimana e film “normali” nel weekend. Nella mia memoria di postadolescente ingenuo e allor pieno di belle speranze trovai tutto ciò che era lecito attendersi da un film del genere. In altre parole mi piacque

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Dunque, riassumendo : di questa immane cagata, ne parliamo ancora. Dei film di Boldi e De Sica, anche no. Le conclusioni da trarre in merito? Che ca**o ne so… :grin::grin::grin::grin::grin:
P.S. O forse, sì. Il film di Bianchi lo tengo in casa, in br, per un motivo molto semplice. Ho sempre pronto, un termine di paragone. Ovvero, quando un film, horror ma non necessariamente, non mi piace e dico “Che vaccata indifendibile?!?”, penso subito dopo a “Le notti…”, e mi dico “Beh, su, è mediocre, ma in fondo non è così male…”. Insomma, devo quasi ringraziare Bianchi buonanima(:skull_and_crossbones: :roll_eyes:) per averci “dato un esempio”… :no_mouth::no_mouth::no_mouth::no_mouth:

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Capisco perfettamente chi urla all’abominio ma per me questo di Bianchi, insieme a quelli di Girolami e Mattei, va a comporre una sacra triade zombesca che debbo rivisionare almeno 3 volte l’anno.

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Una, potrei anche capire. I ben noti, “guilty pleasure” da cinefili. Ma 3 volte l’anno, mi preoccupa un po’. A meno che, la visione non sia di gruppo, accompagnata da frizzi e lazzi. Più cibi, e bevande alcoliche, naturalmente. Altrimenti, come arrivare in fondo… :blush::blush::blush::blush::wink::wink::wink:

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Certe emozioni solo in solitaria.

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Come le prime pippe davanti ai video porno, all’epoca. Basta, sono già commosso. Nostalgia canaglia… :ok_hand::grin::stuck_out_tongue_winking_eye::beers:

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Nessun accanimento, ho solo ricordato quali furono le mie sensazioni di allora.

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E dato che l’hai visto in sala all’epoca, a differenza di quasi tutti noialtri che lo abbiamo “subito” (non “visionato” o “gustato”, badasi bene) in home video negli anni e decenni successivi, sei un testimone qualificato. L’età anagrafica, a volte, ha i suoi vantaggi… :ok_hand::blush::tropical_drink:

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Guarda, secondo me a Bianchi fregava davvero una ceppa di farsi prendere sul serio o spaventare. Era un marchettone, ‘na roba girata con pochi soldi che puntava sul budello perché all’epoca il pubblico al cinema quello cercava negli horror. E potrei dire lo stesso di tanti zombie-movie italiani storicizzati, Virus in testa. Fulci faceva la differenza perché era un regista molto abile, mica perché nei suoi ci fossero chissà quale ironia (e sai quanto gliene fregava, agli spettatori?) od originalità. A me Le Notti del terrore aka Zombi Horror fa sbellicare e lo rivedo proprio in quanto film de’ mmmerda, mica stiamo parlando di Romero… e davvero, non conosco nessuno che 'sto filmazzo lo prenda sul serio o lo saluti come capolavoro inarrivabile.
ps. Quanto al ripubblicarlo, non vedo dove sia il problema. C’è una fetta di pubblico che lo riguarda volentieri, come tante altre zozzerie vintage che piacciono anche a me. Chi non è interessato non lo compri, abbasta coi benaltrismi del tipo: “E perché invece non editano…”

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Veramente, non credo sai. Semmai, ad allontanare il pubblico è stato tanto cosiddetto “cinema d’autore” noiosissimo e pretenzioso (non parlo di Moretti, che almeno un suo pubblico lo ha sempre avuto e quindi qualcosa ha fatto guadagnare ai produttori), che aveva la presunzione di far dimenticare il cinema popolare. In America la gente i film di genere li va ancora a vedere in sala, pure se son delle troiate; lo facciamo pure noi, per dire. Semmai, trashate anni 80 di questo tipo hanno contribuito a far scemare l’interesse per il genere horror, ma là il discorso sarebbe da ampliare; anche tanti titoli d’oltreoceano salutati con entusiasmo dalla critica perché autoironici alla lunga hanno frantumato le gonadi, rammento esasperazione in sala pure per i vari Nightmare per dire.

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Esatto, poi teniamo presente che i cinema di periferia negli anni 80 si scavarono la fossa da soli, rinunciando a film potenzialmente interessanti e trasformandosi in cinemini a luci rosse perché i porno costavano meno. Chi viveva nei paesini di provincia a un certo punto non aveva più sale dove recarsi, non è che si potesse sempre spendere per andare nelle città a usufruire delle prime visioni. Ricordo benissimo queste realtà, da quel punto di vista beccare sulle tv private il film uscito al cinema solo un paio d’anni prima era una manna dal cielo.

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Mi autocito

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Uno spettatore non TOTALMENTE cretino, già all’epoca poteva cogliere l’abissale differenza fra “Le notti…” e un “Zombi 2”. Ma i produttori (quelli medi, e soprattutto medio-bassi, o peggio), fecero una clamorosa “corsa al ribasso”, sia come budget messi a disposizione, che qualità del prodotto finale. I produttori, quindi, se ne sono fregati del pubblico, e delle sue possibili reazioni. Con le conseguenze già sottolineate da Rodar… :face_with_symbols_over_mouth::skull_and_crossbones:

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No, perché dal manifesto prometteva bene:

Ma poi ti ritrovavi questo:

Confesso che alla sua prima apparizione ci siamo tutti messi a ridere.
Peccato perché nella sua povertà i trucchi, che erano pur sempre di De Rossi, non erano male. A distanza di così tanti anni ancora mi chiedo chi pettinò Bark.
Poi pensavo alla povera Giordano. Se proprio doveva scegliere un produttore scalcagnato allora meglio De Angelis che almeno qualche film decente lo ha prodotto, magari neanche si doveva spogliare e fare scene di sesso e negli anni magari le faceva fare pure la madre di Kim Rossi Stuart

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In questo film si stigmatizza a mio giudizio al meglio il Bianchi pensiero, nonchè tutta la “poetica” che ha informato il suo modo di intendere il cinema. In una della sue purtroppo per noi rare interviste asseriva infatti senza ritegno “se il pubblico vuole la merda ebbene diamogli la merda!”

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Non è detto che il pubblico la volesse. Adesso, si, dvd, blu ray, chiacchiere su chiacchiere, ma allora questi film incassarono pochissimo. Nè questo, né PATRICK VIVE ANCORA, né MALABIMBA e tanto meno LA BIMBA DI SATANA riuscirono ad entrare tra i primi 100 delle varie stagioni in cui uscirono.

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Per me rimane un regista mediocre.

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Immagino che tu intendessi dire “concretizza”.

È semmai in questo topic che si “stigmatizza” il Bianchi pensiero!!! :grin:

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Credo che l’errore di fondo nel giudicare questo ed altri film del passato è la decontestualizzazione. Un conto è averlo visto al cinema all’epoca dell’uscita, un conto è averlo visto uno o due decenni dopo in home video.
Come ho scritto sopra, a me Zombi Horror fa ridere ma onestamente se avessi speso i soldi per vederlo anche in una sala di seconda penso che mi sarei incazzato come una biscia. Un altro esempio pratico che posso citare è “Il Ritorno dei Morti Viventi” che quando uscii dalla sala volevo strozzare la cassiera per non avermi avvisato della cazzata che andavo a vedere (mi pare di ricordare addirittura VM18!). Poi rivisto anni dopo a casa in DVD mi sono divertito prendendolo per quello che era.
Se andavi al cinema sapevi che potevi non trovare Romero ma le cialtronate ti facevano incazzare, soprattutto nei primi anni 80. Ecco perché il pensiero di Rodar ci sta.
Il pubblico vuole la merda? Vero ma non è detto che gliela devi fornire diarroica.

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A me diverte di più rispetto ad altre pellicole simili come, che so, “Virus” o “Zombi 3”, sulle quali peraltro mi sembra di notare minor accanimento; certo, sarebbe da valutare quanto di questo divertimento sia conseguenza di una precisa volontà registica/produttiva e quanto sia una rielaborazione personale.
Su questo ci tornerò dopo.

Tornando ai paragoni con altre pellicole simili, a me sembra che rispetto a loro questo “Zombi Horror” si prenda decisamente meno sul serio; è comunque un film dotato di un buon ritmo, con cui è difficile annoiarsi: c’è sempre una scena o un dialogo assurdo o una nudità o una trovata bizzarra, che attirano l’attenzione, oltre alla componente weird rappresentata da Bark.

Ora, sempre a mio parere, questi elementi sono troppi, troppo diffusi, troppo espliciti per essere liquidati semplicemente come involontari; dai, quale sarebbe il senso di quella inquadratura che va a stringersi su Bark che apre gli occhi?

A me più che un tentativo poco riuscito di far paura, questo film sembra un tentativo non troppo riuscito di fare (anche) ridere, come quell’amico che ti racconta una freddura consapevole che si tratti di una freddura ma che spera di strappare la risata proprio per l’assurdità del tentativo.
Ma potrei sbagliarmi, chiaro.

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