Liebes lager (Lorenzo Gicca Palli, 1976)

http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=16546

Il Nazierotico misterioso per antonomasia.

Anni fa circolava la voce che ne fosse saltata fuori una copia.

Any info in merito?

Mi ricordo che Nocturno aveva trovato solo il primo tempo…e m i ricordo anche che chi lo ha visto dice che non è niente di che

Mi ricordo che ne parlò Pulici in un post su Nocturno: diceva appunto di averlo visto.

Se il livello è quello degli altri nazierotici… non credo sia un capolavoro. Come tutti i film invisibili (come alcuni di Cavallone ad esempio) si forma un alone di mito e di attesa spasmodica spesso delusa quando si vede il film. Comunque, se ne parla nel book di Nocturno e ancor prima nel n. 4 di Nocturno fanzine (per chi ce l’ha, tra cui il sottoscritto) con una copertina bellissima iper-scorretta su sfondo fucsia pistola puntata alla tempia dal kapo’ alla malcapitata di turno (immagine tratta se non erro dal famigerato KZ9).

Anch’io sapevo del recupero, da parte di Nocturno, del solo primo tempo. Però giusto l’altro giorno, leggendo il Nocturno book del decennale, è saltata una frase del tipo “abbiamo recuperato molti film prima invisibili, tra cui Liebes lager”, per cui un certo dubbio mi è venuto…

ho trovato questa recenzione… penso che se c’e la recenzione il recensore deve aver per forza visto il film intero!!
spero di riuscire a vederlo anche io!
http://www.davinotti.com/index.php?f=7493

Non è così difficile vederlo, specialmente per chi ha “frequentazioni didattiche romane”.
Non è malvagio come film, Pigozzi come nazi rende abbastanza bene.
In realtà è un film comico vestito da nazi-porno.

Quanto meno curioso il fatto che il film sia stato programmato in sala . anno 1976 - durante le …

FestivitĂ  Natalizie!

Il nazierotico misterioso per antonomasia è, nel suo genere, uno strano esempio. Se il primo tempo è una specie di commedia sexy-macabra che gira a vuoto tra gag dementi, dialoghi tra il fintoaulico e la stupidità più assoluta, rarissimi momenti drammatico/exploitation e nazisti ai limiti dell’imbecillità (notare la scena dell’impiccagione, un tormentone ricorrente per tutto il film), il secondo tempo è il solito remake ultrapauperistico dello splendido Salon Kitty con reminescenze (assai lontane, intendiamoci) di Salò e della Caduta degli Dei. Qui, con la macchietta dell’arredatore gay che gesticola come un tarantolato, c’è un pò più di azione (ma poca) e carnazza. Gran (???) finale con la ribellione delle prostitute coatte in un tripudio di armi che non sparano e accettate in faccia. Si fanno notare Canter con la sua inespressività clamorosa e uno sciattissimo cast femminile. Violenza poca, sadismo zero, troppo serio per essere una commedia erotica, ma le musiche da commedia sexy e le gag imbecilli non lo rendono un vero erosswastika. Uno strano crossover, tutto sommato da vedere come testimonianza di un sotto-cinema di genere che in quanto a paraculate (detto con affetto) non era secondo a nessuno. Priceless la captatio benevolentiae iniziale pro-femministe, bella la locandina. Pare venne tolto dopo una settimana quando usci’ al cinema.

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Cosa dire di un film del genere? Improbabile ibrido tra le atmosfere plumbee del nazierotico e la commediaccia… una pensata di grande superbia, per Gicca Palli.

Tra le perle del film, la musichetta da film di Pierino che parte in alcune sequenze, e magari 3 minuti dopo c’è una scena drammatica; la presenza dell’ufficiale nazista più vecchio della storia (Pietro Zardini), lo stuntman Benito Pacifico che - come in ogni sottoproduzione italica del periodo che si rispetti - muore perlomeno tre volte nel finalone… ci siamo capiti.

Spiace veder coinvolti in una roba del genere anche Adolfo Lastretti e Lucianone Pigozzi, che peraltro ha il ruolo migliore del film: l’ufficiale ossessionato dalle impiccagioni.

La copia che circola, che arriva dalla SNC, ha qualche evidente taglio in alcune scene spinte (quando Kieran Canter svergina la biondina, ad esempio), e ciononostante arriva a qualcosa come 103 minuti.

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Ma è uscito in DVD oppure questa è la copia che gira in rete?

http://zddvm.com/nazi-wip/12877-liebes-lager.html

Quel sito vende solo bootleg, il film in dvd non è mai uscito.

Anche la copia che ho avuto io tramite uno scambio proviene dalla SNC e dura per la precisione 104’43’’

Hanno già detto tutto @Frank_Costello e @Renato , un miscuglio improbabile tra due generi distanti anni luce, anche eticamente difficilmente accostabili: se già è discutibile fare cassetta sfruttando in chiave exploitation le nefandezze dei campi di sterminio nazisti, com è possibile immaginare di farci sopra un umorismo di grana grossa sfruttando il filone delle comiche da caserma?

Musiche idiote del maestro Alessandroni adattissime ad un film idiota come questo.

La cosa che mi stupisce è l’ingente numero di comparse, dev’essere stato uno sforzo produttivo considerevole; gli uomini lo capisco, li avranno pagati a pane e mortazza o poco più, ma tutte le figliole che si spogliano qualche soldino l’avranno pure richiesto. E poi anche tutti i costumi, non è che sia proprio una produzione poverissima.

Stando in argomento muliebre non si può non citare l’incresciosa didascalia iniziale del film (che fa a gara con quella di Rand Rover per la palma d’oro di prefazione più idiota):

Tutto questo in apertura di un film che intende fare incassi mostrando a spettatori maschi allupati tette e culi per un’ora e quaranta… Senza vergogna! Ci credo che negli anni '70 le femministe erano così incazzate! :rofl: :rofl: :rofl:

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Dopo circa 20 anni… potrei dire che il film è tornato da dove è venuto, un piattume tragicomico infinito, il film non riesce a prendere una direzione, uno spreco di tempo e di denaro per chi all’epoca ha partecipato al film e per chi oggi se lo vede.

Come nella migliore tradizione di questi lunghi introvabili, se pellicole del genere non hanno mai decollato in alcun modo un motivo ci sarĂ .

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credo per via del suo essere

va tuttavia notato che venne pubblicizzato proditoriamente, i flani sono seri come la morte e non lasciavano trasparire neanche il sospetto di una qualche vena comica - che è poi in un certo senso anche più offensiva di quella exploitativa tendente all’orrorifico e al serio.
un po’ d’ordine in tal senso l’ha messo, due giorni dopo, la minirece sbrigativamente liquidatoria ma eloquente:

resta sicuramente irripetibile che un’opera simile sia stata programmata dal 24 dicembre fino a poco dopo l’epifania:

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