L'importanza di non chiamarsi Lupi

nuovo articolo on-line su Dea Gloria: gli appassionati della Settimana enigmistica potranno trastullarsi nel cercare gli errori (non solo di battitura) che sono una decina

http://www.cultora.it/cineteca-settanta-gloria-guida-il-sogno-biondo-della-mia-generazione/

Perché di Gloria Guida, inutile negarlo, siamo stati innamorati tutti. Certo, c’era chi preferiva Edwige Fenech per la sua erre francese e per il nasino all’insù…

Chiaro, se uno preferiva la Fenech era per il nasino all’insù e la erre. Che altro volevi preferire…

Certo, del resto la Fenech non è mai stata doppiata ed ha sempre recitato con la sua voce, lo sanno tutti dai.

Io invece non sapevo che Berlusconi avesse comprato Canale 48 e RTV 38: su quali canali del digitale terrestre trasmettono?

In ogni caso la gente che usa il pronome “gli” anche per il femminile andrebbe mandata a spalare carbone nelle miniere di Golconda. Specialmente quelli che hanno velleità letterarie.

Anche questa non è male:

Gloria Guida rappresenta uno dei più riusciti modelli di riferimento di bellezza femminile. Niente a che vedere con acide femministe votate alla zitellaggine.

Cioè ma che cazzo vorrebbe dire? Che paragone è? Che senso ha? Gordiano ti prego, iscriviti a GdR e spiegaci tutto, grazie.

“La sua prima canzone è L’uomo alla donna non può dire no, presentata nel 1972 a Un disco per l’estate e incisa alcuni anni dopo.”
Non capisco in base a cosa Lupi affermi questo, visto che il brano è presente nella compilation “Un disco per l’estate” del 1972 ed esiste anche il 45 giri, pubblicato nell’aprile dello stesso anno.
Boh.

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cose che capitano quando si scrive facendo copia incolla da articoli presenti in rete da una decina d’anni senza fare le opportune verifiche.

Quello che ho notato (oltre al costante Spam delle sue opere in rete sotto qualsiasi post di Facebook) sono le continue e sistematiche frecciatine a Giusti e co. che trovo davvero irritanti e poco professionali.

Se proprio volessimo essere cattivi si potrebbe affermare che per quanto Giusti possa aver scritto inesattezze, professionalmente, ha raggiunto qualche traguardo in più rispetto a pubblicare per un’associazione culturale libri che aldilà della forma letteraria che può piacere o non piacere nulla aggiungono alla storia del cinema, ma molto attingono da fonti già disponibili.

Un diverso approccio, più easy, forse attirerebbe meno critiche.

Rispolvero questo thread vecchio di quasi 10 anni.
Qualche settimana fa 2 persone mi hanno parlato male di Lupi: plagiatore seriale; autore mediocre.
Ma se effettivamente è così, perché molti continuano a voler scrivere per lui? Sta pubblicando molti libri di cinema.
Quello di Deodato è stato tradotto in spagnolo. È uscito un libro su Blade Runner; Quello dei Vanzina sembra buono. E adesso ce n’è uno su Marco Risi.

Qualcuno mi aggiorna se per caso è migliorato? Grazie.

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Gloria incise due quarantacinque giri per la CBS nel 1972. Tutti e due regolarmente pubblicati.

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Di un miglioramento dubito assai; ricordo una sua polemica su facebook per un libro su Pupi Avati (cui avevo partecipato anch’io, con una scheda) che pretendeva di vantare come superiore rispetto a un’altra opera sul regista (obiettivamente più monumentale) curata da Bartolini. Mi sembrò una polemica veramente fuori luogo e spocchiosa. Comunque lui era l’editore, il libro lo aveva curato Luca servini.

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Però mi sembra che molti vogliano pubblicare con Lupi.

Più che altro, molti non trovano di meglio editorialmente parlando. Anche perché in Italia non sono tantissimi, a pubblicare saggi sul cinema.

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Non sono del settore, ma certamente non è più come ai tempi d’oro.
Però c’è la Weirdo Books, Nocturno, Falsopiano, Gremese…

Anche Pulici disse, credo sul fu Forum, che quei libri sono mediocri.

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Conosco personalmente un paio di autori che hanno pubblicato per lui e che hanno la mia stima. Non posso riportare per motivi di possibile querela quello che mi hanno riferito ma diciamo che la loro esperienza è stata tutt’altro che positiva.

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Se posso chiedere, senza che fai nomi, qualcuno ancora ci collabora/pubblica? Grazie.

No. E’ stata l’unica esperienza.

Intanto è uscito il libro su Marco Risi.