Lo Squartatore di New York (Lucio Fulci, 1982)

Uscito 'sta settimana, sia in DVD che Bluray. Qualcuno lo ha già preso e può delucidarci sulla qualità? :grinning:

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Il br l’ho preso, per fare un regalo a un amico. Qualità molto buona, solo lievemente inferiore al master Blue Underground. Come extra, dal disco yankee, interviste alla De Ponti e Rossini. La vera perla, si fa per dire, è l’intervento di Pulici. Che nella sua saggezza infinita, ci tiene a far sapere che il film in questione è superiore ai gialli classici di Fulci. Ovvero “Una lucertola…”, “Una sull’altra” e “Non si sevizia…”… Certo, Davide, certo. E mio nonno, con 3 palle, era un flipper… :skull_and_crossbones::wink::smiling_imp:

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ambè ci voleva lui nel 2023 per appurarlo :rofl:

Un genio, proprio. Genio di 'sta minchia… :scream:

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L’ho proprio rivisto stanotte. Molto bello ma qua Il buon Davide ha esagerato…

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Mah vi dirò io resto sempre affezzionato alla vecchia star video nello stesso identico master che uscì al cinema. Mi dà tanto di quel cinemino di terza visione dove m’imbucai per vederlo appena diciottenne nel lontano 1983.

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Oddio, mi pare eccessiva in effetti. Ammetto che il Ripper è anche il mio preferito, ma onestamente non mi sognerei mai di sostenere la sua superiorità oggettiva sui gialli fulciani anni 70.

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Considera che io, a “Lo squartatore…”, da qualche anno preferisco “Quando Alice…”. Sì, Fulci nel 1982 poteva contare ancora su una produzione di una minima affidabilità (De Angelis), il tutto è girato davvero molto bene, professionalmente impeccabile. Ma la mancanza del lato genuinamente fantastico (zombi, spettri, porte sull’inferno ecc), toglie appeal e capacità di coinvolgimento. Degli effetti di trucco, poi, ho già parlato in passato. Sciagurati, e sciatti. Eppure, non scordiamolo, fu l’ultimo film di nonno Lucio a superare il miliardo d’incassi, nelle sale nazionali… :flushed:

Pensa te, io invece “Quando Alice ruppe lo specchio” lo considero al pari dell’ultimo “Le porte del silenzio”, ma anche di “Aenigma”, film al limite dell’osceno, senza capo né coda, sintomo di un Fulci ormai alla frutta, o semplicemente “artisticamente” concluso. Dopo Murderock, il nulla o quasi.

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Diciamo che come thriller il Ripper ha il suo perché, sia per l’anomalia narrativa di svelare l’identità del killer abbastanza in fretta (salvo poi ingarbugliare un po’ il tutto per seminare il dubbio) che per la rappresentazione di una New York viziosa ma in definitiva non condannabile (come giustamente sottolineava il regista, l’unico pervertito era l’assassino e ognuno ha il diritto di vivere la propria sessualità come meglio crede). Poi i delitti erano adeguatamente feroci, gli attori in gamba, la colonna sonora intrigante… ma non aveva l’originalità dei suoi gialli del decennio precedente, ammettiamolo. Non c’è nulla di male a riconoscerlo “meno capolavoro” di Non si sevizia un paperino o Sette note in nero. (Per tanti, una pellicola di culto lo è comunque)

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a me una sull’altra, lucertola e sette note in nero mai scompifferati più che tanto. paperino dovrei rivederlo ma così a memoria la prima visione non mi fece impazzire di entusiasmo. se devo portare in trionfo un giallo di fulci, è questo. sarà forse il meno originale, ma è il più spietato, efferato, scabroso e morboso. e sicuramente molto giocò averlo sia idealizzato per un bel pezzo dall’incontro col trailer che essermi ritrovato al suo cospetto in preadolescenza, vedendo scavalcate di metri le più rosee (anzi rosse) aspettative. quel calderone di sesso a un metro dall’hardcore immesso in un thrilling fu una rivelazione e sicuramente non mi aspettavo che infilasse di traverso hardcore e cruising. e l’amarezza del finale, che nulla concedeva allo spettatore che in queste opere cercava la catarsi e il ripristino dello status quo, non credo di averla mai vista così calcata in nessun altro giallo italiano.

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Più morboso della Lucertola e soprattutto del Paperino? Hum, non saprei. Là c’era il tema del peccato, del reprimere il desiderio… senza contare i chiari riferimenti alla pedofilia nel Paperino. Lo Squartatore è un bel noir ma se vogliamo più liberatorio nel suo tripudio di blood & gore. Il linciaggio della Maciara in Non si sevizia… è d’una ferocia tutta sua, disturbante e inimitabile. Forse per questo il Ripper mi diverte di più, anche e il finale è di rara crudeltà. Indubbiamente, il giallo consolatorio non era nelle corde di Fulci…

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Ciao Corradino. Secondo me Lo squartatore è l’ultimo film di Fulci all’altezza del suo passato (sia pure in posizione inferiore rispetto a quasi tutti i suoi film precedenti). A partire dal 1983 inizia il declino incontestabile di quest’autore che comunque - a mio parere strettamente personale, non linciatemi - in questi ultimi 20-30 anni è stato nettamente sopravvalutato dalla critica giovane e dai cinefili in genere.

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Premesso che continuo ad avere massimo rispetto, anzi spesso pura ammirazione, nei confronti dell’impareggiabile signor Napoli (Andrea, per gli amici… :grin:), mi fregio volentieri dell’etichetta di “sopravvalutatore” del regista romano. Non che lo reputi un genio intoccabile o incontestabile, ovvio . È che i suoi film, reggono ripetute visioni, nel corso del tempo. E a tutt’oggi, non posso dire di uno solo di essi “Questa roba è da prendere, e buttare nel cesso! Non si salva nulla…”. Mi basta, per averne una comunque alta considerazione… :grinning::cocktail:
P.S. Certo, a ripensarci. “I guerrieri dell’anno 2072” poteva risparmiarselo. E risparmiarcelo… :disappointed:

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Bentrovato, Andrea. :slightly_smiling_face: Sì, anch’io trovo che il Ripper sia una delle sue ultime cose decenti (ci metto anche Murderock, Manhattan baby, Il Miele del diavolo per ceri aspetti), anche perché dietro c’era uno sforzo produttivo degno di tale nome (se penso che dopo si è buttato fra le braccia di cialtroni come Spagnuolo, sigh). Sopravvalutato? Dipende. Sicuramente il voler a tutti i costi salvare robaccia sua della seconda metà degli anni 80 non gli rende un bel servizio, però se valutiamo le sue cose migliori trovo che come artigiano del nostro cinema popolare abbia detto la sua in maniera interessante e per certi versi originale. In fondo, anche registi indubbiamente memorabili come Fellini e Bava sono stati danneggiati dal fanatismo ultrà dei loro sostenitori più irriducibili… riconoscere tanto i pregi quanto i limiti di un artista è la chiave, per me (o dovrebbe esserlo).

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per me dopo murderock bisogna saltare con l’asta fino a un gatto nel cervello per riavere veri guizzi fulciani. e prima trovo lo squartatore la sua rottura di ogni diga. dopo inizia la progressiva secca.

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Ti dirò, quello per certe cose ancora lo salverei. Come Conquest. Ovviamente siamo a un livello nettamente inferiore alle sue cose più celebrate, i mezzi quelli erano (e lui non stava bene in salute, questo non poteva non influire).
In merito allo Squartatore, credo che fra i suoi limiti vada considerato anche che la sceneggiatura un po’ insicura lo era, chiamarono pure Sacchetti (non accreditato, mi par di ricordare) ad aggiustarla… poi la fotografia di Kuveiller era valida ma a mio avviso meno incisiva di altre cose che aveva realizzato.

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Brevemente, altrimenti andiamo OT. “I guerrieri…” lo reputo un film con varie buone idee, e un cast discreto. Ma l’apparato tecnico, non è all’altezza. Gli effetti di Alvaro Passeri (vero scalzacani…) erano già allora imbarazzanti. Più che un film non riuscito, un’occasione sprecata…

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Se non ricordo male nel dossier “l’opera al nero” di Nocturno questo film era tenuto in altissima considerazione per la sua visione disperatamente nichilista, in tal senso il giudizio di Pulici è coerente, personalmente invece concordo con voi che purtroppo per Fulci è stato un lento ed inesorabile declino.

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Una domanda al volo… il BR della Rustblade include anche le due scene che nel BR della Blue Underground del 2019 erano presenti solo in inglese? Se si, sono sottotitolate o in italiano? E, visto che ci siamo, queste due scene sono presenti anche nel 4K del 2020?

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