Era la storia di una donna che per vendicarsi del suo psicologo, che invece di guarirla dai suoi problemi voleva solo approfittarsi di lei, gli taglia la testa e la conserva in frigo. Poi però rimuove il delitto e si mette a cercarlo in ogni dove finché non interviene Adolfo Celi che prima la smaschera e poi la ricatta. Finale prevedibile ma abbastanza malsano.
Era un film decisamente morboso, con un’atmosfera alquanto sgradevole.
Il film è del '72 ed è diretto da Mario Caiano. Nel cast ricordo anche Alida Valli.
Belle le locandine che hai postato; quanto al film, non l’ho mai visto ma mi stai facendo venire la voglia. Rammento di averne sentito parlare la prima volta su Lo Schermo insanguinato di Colombo e Tentori. Esiste una VHS italica? Edizioni estere in digitale?
Dubito che esista una vhs italiana.
La mia copia (frutto di uno scambio non ricordo più con chi) è televisiva, presa da una rete locale (forse Tele Padova ma non ci giurerei).
Io l’ho sempre visto solo in inglese, sapere che ne esiste una versione italiana mi riempie il cuore di speranza visto che è uno dei gialli a cui sono più affezionato. Ne scrissi anche un’acerbissima ed amatoriale recensione per il sito MondoCulto, svariati annetti fa: http://www.mondoculto.com/film/occhionellabirinto.htm
PS - rileggendo la rece noto come io e Giorgio Brass abbiamo due opinioni abbastanza divergenti sulla bontà (meglio: originalità) del finale… devo decisamente riguardarlo per capire se scrivendo mi sono fatto influenzare dall’entusiasmo di averne trovata una copia dopo strenue ricerche, o se effettivamente il finale mi è piaciuto così tanto!
La mia vhs è certamente a casa dei miei in Sardegna.
Andrà recuperata, allora, durante le imminenti vacanze di Natale (così recupero anche il film di Cozzi per Opossum).
Sono certo che si tratti di una copia televisiva e in italiano, questo sì.
Non credo comunque che sia così rara, o almeno non lo sapevo…:oops:
Non dico che il finale del film mi abbia deluso (anzi, lo ricordo come decisamente malsano), dico solo che me l’aspettavo…
La stessa che ho visto io, fortunatamente la mia copia era un riversamento dalla vhs originale (o al massimo una seconda generazione) e quindi si vedeva discretamente bene.
Discreto giallo di Caiano. Qualche richiamo al film di Bava (Cinque bambole per la luna di agosto, ma c’è anche qualche risonanza argentiana). Trama piottosto intricata ma molto scorrevole, cast insipido.
Naturalmente da segnalare la presenza di Gigi Rizzi
Visto ieri sera, su un buon riversamento di vhs, il film mi ha abbastanza deluso, l’ho trovato abbastanza sconclusionato nella trama, con un finale, secondo me, veramente tirato per i capelli, che comunque anch’io me lo aspettavo. Delle poche cose da salvare, la regia di Caiano, veramente belle certe scene e inquadrature, come quelle del sogno ad inizio film
a me è piaciuto molto:concordo sul fatto dei richiami all’opera di Mario Bava ma nel complesso l’ho considero un film valido.
Un’uscita in dvd è pura utopia?
Visionato oggi pomeriggio, mi ha sopreso la bella regia di Caiano (grandangoli, riprese dal basso, piani-sequenza, ralenti) e le ottime musiche del Maestro Nicolosi (con Enzo Scoppa alla tromba e Vannucchi all’organo). Il master presenta un biancore enorme ma sembra abbastanza definito ed integrale (90 minuti esatti di durata). Trama abbastanza avvincente con ripetuti colpi di scena, ma qualche imprecisione nella successione degli eventi (e delle vittime) e un finale raffazzonato. Notevoli e suggestive le locations, bravissima la Rosemary Dexter, un’attrice tutta da (ri)scoprire. Adolfo Celi immenso come sempre. Consigliato.
Sulla bravura registica di Caiano, comunque, non c’è da stupirsi. Ricordiamoci di un classico del gotico nostrano come Amanti d’Oltretomba, caratterizzato appunto da uno stile elegante e da una violenza grafica che anticipa per certi versi i blood & gore tricolore degli anni a venire.
Sulle somigliane con Bava (ma anche con altri thriller gotici del periodo, vedi 9 ospiti per un delitto di Ferdinando Baldi) sono d’accordo, un po’ meno sulle ascendenze argentiane. Semmai è un thriller psicologico che per certi versi si avvicina ad altre cose morbosette del periodo come Le orme di Luigi Bazzoni (medesimo colpo di scena finale, incentrato sulla follia e la rimozione psicologica da parte della protagonista).
Allora, io il film non l’avevo mai visto e, come per tutti quei titoli più o meno “invisibili”, la morbosità aumentava a dismisura anno dopo anno.Ora che finalmente l’ho visto, per l’ennesima volta sono stato colpito dalla classica sindrome da “aspettativa troppo a lungo maturata”…non dico che il film non mi abbia colpito, anzi, penso solo che (forse per il finale troppo tirato per i capelli?) mi ha lasciato perplesso nel modo in cui la trama, fin troppo “giallesca” viene snocciolata. Penso che, pur essendo del 1972, si porti dietro gli strascichi del giallo classico '60 ammiccando a qualcosa di non troppo originale della decade appena iniziata: il quadro naif che ritrae la scena del delittotenendo conto cheArgento, due anni prima, utilizza più o meno la stessa chiave di lettura dell’enigma.
Infine, per concludere, penso che il film debba molto a “Nelle pieghe della carne”…ma quest’ultimo lo reputo nettamente superiore in tutto per motivi personali e non.
L’ho visto da bambino alla tele negli anni 70 e il finale mi aveva colpito moltissimo. Rivisto qualche anno fa l’impressione resta la stessa. Un ottimo giallo, a mio avviso. Una di queste sere lo rispolvero…
