L'Orso - L'Ours (J.J. Annaud, 1988)

Rivisto ieri notte dopo la prima e unica visione risalente quasi 25 anni fa, al cinema con la scuola. Cacchio, mi sono sentito vecchio…
E’ la storia di un orsetto che perde la mamma per colpa di una frana e che deve quindi affrontare da solo le insidie della montagna con due cacciatori che cercano di catturarlo, con gli altri animali feroci - tra i quali spicca un puma - e con un altro orso adulto che lo adotterà.
Gli orsi sono tutti veri, le location sono vere, tutto è autentico, insomma. E va detto che gli orsi “recitano” davvero bene, spesso sono strabilianti per quello che fanno e per come lo fanno.
È un bel film, per certi versi davvero straordinario, capace ancora di meravigliare e di commuovere.

Nel film c’è una cosa che mi ha dato un po’ fastidio anche se capisco che si tratta di una concessione inevitabile.

Alla fine l’orsetto viene inseguito da un puma che se lo vuole mangiare. Cosa normalissima, ovviamente, ma il puma, come sempre accade in questi casi quando c’è un animale che viene mostrato mentre segue la sua natura di predatore, viene mostrato come se fosse “il cattivo” di turno. È una cosa che ho sempre mal digerito, quando un animale ne caccia un altro non lo fa mica perché è cattivo…

Ovviamente un film ha bisogno di queste cose ma ammetto che ogni volta resto perplesso.

Non ricordavo le scene in stop motion con i sogni/incubi dell’orsetto. Belle, io ho un debole per la stop motion e, anche se rozze, mi sono piaciute. Tra l’altro in qualche breve scene si intravedono degli orsi animatronici che provengono dagli studi del mitico Jim Henson.
La colonna sonora ripropone in continuazione un pezzo di Tchaikovsky tratto da Le Stagioni (Giugno, per esattezza) ma, stranamente, non viene menzionato nei titoli di coda, chissà perché.

Il blu ray RHV è ottimo, il solo difetto sono i sottotitoli non removibili quando si guarda la versione in lingua originale (inglese) ma è anche vero che nel film ci saranno poco più di una decina di battute dato che è quasi interamente muto.

Come extra oltre all’ottimo commentary di Annaud (che ho ascoltato) c’è un bellissimo making of d’epoca, di circa 50 minuti.
Bellissimo, interamente girato sul set mostra gran parte del backstage delle riprese. Si vedono quindi tutti i vari orsetti utlizzati (non ce n’era uno solo, c’erano tante controfigure, ognuna con un’abilità particolare - chi era bravo ad arrampicarsi, chi a nuotare, chi a correre, chi a giocare… - ) e l’orso più grande che non viene proprio trattato con i guanti dal suo addestratore (che peraltro ha una mazza da baseball nella cintura qualora le cose si mettessero male). È ovvio che questi sono animali selvaggi che possono essere feroci e mortali ma vedere l’addestratore in azione lascia un po’ perplessi, a volte. Insulti, minacce, strattoni e botte vengono alternati a baci, carezze, coccole, giochi… Un po’ straniante, insomma…

Come extra anche il trailer.

Film che a tutt’oggi non ho mai visto per intero, solo qualche spezzone in tv. E sì che Annaud è un regista che stimo, e interessante. Eppoi basterebbero 3 film suoi per rendermelo simpatico (anche se è un pò discontinuo e a rischio “pomposità”): parlo de “La guerra del fuoco”, “Il nome della rosa” e “Il nemico alle porte” (guarda caso, tutti con Ron Perlman nel cast…). Conto prima o dopo di recuperare il dvd o addirittura il br RHV, dato che l’autore ha dimostrato talento quando si tratta di dirigere animali in un’altra occasione, ovvero “Due fratelli”.
P.S. Mi risulta che almeno in una scena Tcheky Karyo, in un “faccia a faccia” con un orso (vero), ha seriamente rischiato la pelle…

Quello che non ho proprio sopportato di questo film e il doppiaggio appiccicato all’orsetto con la voce da bambino a base di ansimi, urletti, sospiri ecc. Nella scena del puma proprio non si regge
Per il resto, notevole uso delle Dolomiti come location “spacciate” per la Columbia Britannica.

Dopo la visione del film di Annaud (e la chiosa sugli addestratori) consiglio a Giorgio una “double feature” con [b]Grizzly Man[/b] di Werner Herzog :smiley:

http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?25159-Grizzly-Man-Werner-Herzog-2005&highlight=grizzly+man

Porca zozza Brass, pure io lo vidi con la scuola alle medie… ma quanti poveracci avranno trascinato all’epoca??

Ha dato fastidio anche a me però, a sorpresa, nel making of si sente la “voce” dell’orsetto e per certi versi ha davvero un qualcosa di infantile. Nel film è esasperata, ovvio, ma la “voce” reale non è poi tanto diversa.
Il film comunque non è ovviamente girato in presa diretta (anche perché gli orsi venivano costantemente guidati dalla voci degli addestratori).

Alla Ripley’s non si spiegavano come mai il DVD abbia venduto tanto, superando ogni aspettativa… Ecco la spiegazione, un’intera generazione di nostalgici che rimpiangono gli anni delle medie :smiley:

Il blu ray della RHV è oggettivamente un’ottima edizione.
Ottimo il fatto anche di aver ripreso il commentary di Annaud utilizzato in altre edizioni straniere. Tra l’altro è anche sottotitolato decisamente bene (c’è solo un errore quando la parola “baguette” viene impropriamente tradotta come “baguette” - appunto - mentre nel contesto significava “bastoncino”. Piccolezze comunque).

Tra l’altro il commentary è davvero bello, Annaud lo fa benissimo e racconta un sacco di cose interessanti con un senso del ritmo davvero perfetto dove commenta realmente quello che si vede sullo schermo, senza divagare mai e sciorinando informazioni tecniche e aneddoti con grande generosità.

Quando lo vidi al cinema con la scuola poi ci fu una lezione dove si discuteva del film.
Ricordo benissimo che quando ne parlavamo con la prof di lettere (un’oscena vacca incompetente) io dissi che sicuramente avevano usato orsetti diversi perché ogni tanto si notavano delle piccole differenze e perché comunque sarebbe stato abbastanza estremo far fare tutto il film a un solo orsetto. Lei mi guardò come si guarda uno stronzo su un cuscino di broccato e mi rise in faccia dicendo che era la più grossa stupidaggine che avesse mai sentito.
Ne approfitto per salutarla (col dito medio, però…).

Nel commentary Annaud spiega che di tanti orsetti ce n’era uno che venne utilizzato più spesso degli altri: un cucciolo di femmina chiamato “Douce” (Dolce) proprio perché era la più dolce di tutte. Nel film poi lo si riconosce perché prese una botta in testa e in alcune scene si può notare che ha una specie di bernoccolo.

Se non ricordo male, c’è anche un errorino nei sottotitoli del making of, quando gli addestratori spiegano come si insegna a recitare agli orsetti (i sottotitoli traducono “jouer” con “giocare” anziché “recitare”). Ma lo dico giusto per rivaleggiare nel campionato di rompiscatole :slight_smile:

Sì ma quello ci può stare :slight_smile:

Comunque uno degli aneddoti migliori del commentary riguarda l’incidente subìto da Annaud mentre faceva delle foto assieme a uno dei due orsi grandi (700 chili di simpatia).
Da quello che racconta il regista pare che rischiò di perdere una gamba perché l’orso gli aveva conficcato molto profondamente i suoi artigli sulle chiappe e lui si salvò perché si finse morto.

Minchia Ziorzio, debbo dedurre che eri già un fior di cagacazzi venti e rotti anni fa… :smiley:

In ogni modo io pure mi dovetti sorbire la lezione post-proiezione… ricordo che c’era un professore di lettere appassionato di cinema, un vero invasato che ci fece vedere anche Balla coi lupi nella versione da 3 ore e mezzo, tutto questo a 12 anni. Delirio.
Tornando al film in questione, ne serbo un buon ricordo ma onestamente non mi sento di bissare la visione… per ora.

Ricordo l’orrida professoressa che diceva cose tipo: “quell’orsetto diventerà una star del cinema, è un orso nato per fare il cinema, vedrete che lo ritroverete in tanti altri film…”
Le classiche cose che dice chi vuol fare il fenomeno e non sa nulla.

A parte la stronzata su un orso che fa un sacco di film come se i film con gli orsi fossero all’ordine del giorno, mi sembrò davvero assurda l’idea che un animale così piccolo potesse fare tutto il film perché starebbe davvero servito troppo tempo per fargli fare tutte le scene e l’orso sarebbe inevitabilmente cresciuto. Era proprio una cosa logica.

Le riprese infatti sono durate 6 mesi e ieri ho scoperto che gli orsetti erano almeno 12. Ma è ovvio, dai! Come diavolo fai a far girare tutto un film di 90 minuti a un orsetto così piccolo (che peraltro è praticamente sempre in scena)? Ti servirebbero due anni ma poi l’orso diventerebbe adulto!

Che poi col commentary ho scoperto che gli animatroni appaiono più spesso di quanto pensassi ma vengono sempre usati con intelligenza come quinta, oppure inquadrati da lontano nei campi lunghi o così vicini in certi controcampi dove si vedono di spalle da apparire sfocatissimi.

Rivisto stasera in dvd, bellissimo film, guardarlo in digitale è tutt’altra cosa, la vecchia vhs davvero non gli rendeva giustizia.
Un film a cui sono particolarmente affezionato, poiché è il secondo film che vidi al cinema (di cui mi ricordi, per lo meno).
Davvero profondamente morale ed universale, con la toccante lezione di rispetto, tolleranza e pacifica convivenza che impartisce. Chi propone il conflitto riceve il conflitto, chi propone l’amore riceve l’amore.
Magnifiche le scene di animazione in stop motion di Bretislav Pojar, non sapevo che fossero sue, probabilmente l’ultima volta che guardai il film il suo nome non mi diceva nulla.
Da qualche anno lo conosco e stimo in quanto autore del bellissimo “E”:

//youtu.be/OrFtCsTk_xs

Non vedo l’ora di gustarmi il making of ed il commento audio.

Frank, grazie di aver condiviso il link ad “E”.
Non lo conoscevo, e devo dire che merita.
E non conoscevo neanche Bretislav Pojar…