un po’ thriller softcore a base di meretricidi seriali, un po’ horror satanico con maniero gotico, esorcismi e polanskismi rosemariani, ultima firma di quel petroni che regalò mattonate come labbra di lurido blu, e che comprensibilmente provò a sconfessarne la regia.
Nel suo libro di memorie Petroni affermava di non averlo diretto lui, e che il vero regista sarebbe un suo assistente spagnolo. Ma alcune fonti lo smentiscono.
tra queste, le smentite più fondate sono quelle della figlia silvia e di lou castel, apparse rispettivamente su nocturno nel 2014 e nel 2017
Rilancio: semmai, c’è da chiedersi come mai uno che girò “Tepepa” e “Da uomo a uomo”, fece questo film. Il quale,a dispetto delle “smerdate” che si becca da decenni, quando lo vidi in vhs più di 20 anni fa, nemmeno mi fece schifo. Rivederlo adesso? Eh, ci vuole tempo,volontà, e coraggio…
P.S. Ma è vero che Castel nemmeno fu pagato per intero?!
Bastava che dicesse ‘Si, l’ho diretto io ma è venuto male e me ne ne sono pentito’ invece di accreditare la direzione a vari passanti. Ne sarebbe uscito meglio.
Evidentemente per certa gente,ammettere le proprie colpe è dura. Buttare la responsabilità su altri, è facile e comodo…
Molti anni fa ho avuto occasione di scambiare alcune mail con Petroni. Mi ha dato l’impressione di una persona cortese e quasi insicura in privato, tanto quanto era molto duro nei suoi scritti e (pare) sui suoi set.
Visto a noleggio in videocassetta, molti anni fa (titolo e cover lasciavano erroneamente presagire qualcosa di più pruriginoso, invece faceva schifo pure come horror mainstream). Lo trovai soporifero come plot e sgangheratissimo a livello di idee, che l’abbia diretto o meno Petroni mi cambia poco. Un brutto film non lo si nega a nessuno.