Di Luigi Atomico a me affascina(va) la follia, il fatto che concettualmente uno potesse concepire (e realizzare!) quelle cose là.
Rivedendolo con uno sguardo più adulto però mi rendo conto che quello che mi lasciava spiazzato e mi affascinava in realtà non è una sorta di estro artistico naif e bizzarro ma più un disagio nel quale quest’uomo vive e si barcamena, magari senza neppure rendersene conto. Alla fine i contenuti delle interviste che rilascia sono concetti banali che si credono e si dicono artistici e genialoidi. Non dico che non ci sia un certo fascino nelle rappresentazioni più surreali ed “artistiche” che mette in scena, ma è pur sempre un’estetica del degrado priva di un senso più profondo; non è roba che possa generare una ierofania o che possa in qualche modo valorizzare in maniera catartica la tristezza che vediamo sullo schermo (ad esempio una donna di una certa età, probabilmente emarginata a livello sociale, che accetta di farsi infilare un manico di piccone nel culo in cambio di soldi).
Il dubbio che mi resta è se il nostro Luigi aka Dario aka Rodolfo faccia parte a pieno titolo di questa umanità disperata ed emarginata o se stia un gradino più su e ne approfitti. Se ci è o ci fa.
Siamo tutti sulla stessa linea d’onda (grazie al cielo) a me incuriosì particolarmente all’epoca questa televendita notturna, con l’atomica in latex e parrucca bionda che millantava di essere un personaggio pubblico, parlando in modo sboccacciato di questo film che avrebbe mostrato l’inenarrabile.
E così fu, lo vidi anni dopo grazie al mio compianto amico e collezionista Peppe Nigra, lo trovai di una tristezza inaudita, se non altro nelle sue velleità visionarie, volendo fare un paragone artistico, se un quadro astratto è un Picasso, questo sono i disegni del bambozzo deforme di Midsommar (der liebe).
Vi confesso anche segretamente che vidi il terribile CULO CAVERNA ma qui siamo sul classico pornazzo amatoriale senza capo ne coda.
Qui su conclude la mia personale esperienza con l’atomico.
Vidi Sublime e Perverso (fu un vero shock, ma il banchetto finale é memorabile e la scena di sesso sul tetto é incredibile!) e Atomica sulla mercedes (non mi impressionò più di tanto, ma, se non mi ricordo male, c’era una scena di strusciamento su una ringhiera rugginosa che un medico non consiglierebbe).
Ho scoperto recentemente che esiste un documentario sulle sue prime produzioni che trovo decisamente più interessanti che le successive:
Qualcuno lo ha visto? O conosce la regista Morgana Mayer (che ha fatto altri film facilmente reperibili al contrario di quest’ultimo) ?
P.S.: ho la VHS de Il tritacarne, ma non so se un giorno avro il coraggio di vederlo
È contattabile la casa di produzione del film, tramite vimeo, magari è possibile acquistarne una copia in digitale:
Su Luigi Atomico esiste un altro documentario (+ book) che inseguo da anni, qualche tempo fa è stato in vendita anche su bloodbuster ma me ne accorsi quando era già sold out, si chiama Follie del sesso:
Il volume è impostato in modo narrativo e ripercorre la vita di Luigi Zanuso fin dall’infanzia, fornendoci un ritratto dell’uomo che sta dietro alla realizzazione di quei deliranti film che ci hanno lasciati tutti quanti esterrefatti nel momento in cui ci siamo incappati. Nato in seguito a delle chiacchierate con l’autore, a volte riporta stralci delle sue dichiarazioni, a volte le riassume. Non è un volume che ha l’intento di essere analitico né esaustivo, non ci sono filmografie né dettagli tecnici o cronologici.
Lo scopo è unicamente quello di dare una descrizione colorita ma autentica del personaggio Luigi Atomico e del suo modo di fare cinema.
Interessante ma un po’ striminzito, secondo me non vale il prezzo di copertina.
La cosa che più ho gradito è la riproduzione anastatica di alcune lettere dei fans indirizzate a Vittoria Atomica, che fanno capire a che punto Luigi fosse riuscito a creare un’alchimia che avesse un impatto empatico forte e coinvolgente nei confronti di un certo tipo di pubblico.
è "quasi "un mio compaesano…ma si è un
o che ha provato a mettere in video le sue perversioni e a farci 4 soldi,per me roba orrenda ,conoscevo anche una delle sue “attrici”
Per me è solo un vecchio depravato. Qui non c’entra niente il porno e non c’entra niente il sesso. E soprattutto non c’entra niente il cinema fosse anche di serie Z.
Per quanto riguarda che non ha studiato l’ha detto lui stesso, ma Lasse Braun era laureato eppure non mi sembra si sia mai dato al cinema d’essai.
È quello che volevo chiedere a te, Gianni. La Tommasi ormai va per i 58. È ancora nel porno, o si è ritirata a vita privata? Di sicuro, ha fatto una scorpacciata, negli anni in cui era attiva. Di cosa, lo sappiamo…