Per quanto questo terzo capitolo cambi parzialmente le atmosfere di Mad Max, perdendo in violenza, testosterone e anarchia punk, e viri invece su lidi maggiormente fantasy, avventurosi e persino edificanti, con un Max Rockatansky che si sublima come eroe definitivamente positivo e quasi cristologico, a me Thunderdome piace discretamente. Giunto al terzo capitolo Miller doveva pur variare la ricetta in qualche modo e secondo me lo fa con eleganza, stile e intelligenza. Tina Turner superlativa, peccato per il finale che non la fa essere cattiva fino in fondo ma questo era dovuto sia alla necessità di tenere Max in vita per eventuali seguiti, sia al fatto che forse una Turner negativa tout court non sarebbe stata accettata dai fans). Gran bel film, a distanza di oltre 30 anni si difende egregiamente.
Film gradevolissimo, e bella la colonna sonora, tra l’altro. E poi il 747 mezzo insabbiato. Anni ed anni fa lessi da qualche parte che la Turner ebbe grossi problemi a guidare la “macchina” col cambio manuale, non ci riusciva essendo abituata come la maggior parte degli americani all’automatico.
Ottima la resa nel bluray di cui, sopra, posto la foto della “tanica di carburante” contenente i 3 bd della trilogia tra i quali (ovviamente) questo…
Indimenticabile la colonna sonora, specie quando ina canta che non abbiamo bisogno di un altro eroe:
Questo l’avevo visto solo una volta grazie ad un passaggio televisivo.
Non lo ricordavo molto. Mentre l’estetica è totalmente in linea con quella delineata nel capitolo precedente, effettivamente come dice @D-Fens si tira un po’ il freno a mano sulla cattiveria e sulla violenza, facendo diventare la vicenda una sorta di racconto edificante, di mito della fondazione, dando luogo ad una variazione sul tema direi “per famiglie”, più adatta al grande pubblico. Va detto che con questa mossa astuta Miller è riuscito a far assurgere la saga a caposaldo della storia del cinema ed ha potuto permettersi, nel quarto capitolo, di fare veramente tutto quello che gli saltava in testa, concedendosi anche eccessi ed iperboli.
Buona l’idea del doppio personaggio di Master Blaster, dapprima rappresentato come una mina vagante in preda a deliri di onnipotenza, poi mostrato nella sua reale fragilità, in una condizione umana di diverso, sfruttato e strumentalizzato dalla perfida regina della città.
Brava Tina Turner, nel personaggio al 100%, in grado di prestare corpo ed anima ad un character che non credevo nelle sue corde.
In realtà mentre ascoltavo il brano sui titoli di coda pensavo proprio l’opposto, ovvero: “Che piaga questo tipo di musica anni '80, stereotipato e per nulla incisivo, musicalmente povero, con un’armonia davvero basica, privo di caratteristiche tali che permettano ai brani di fissarsi nella memoria dell’ascoltatore”.
Probabilmente il mio giudizio è dovuto al fatto che in quegli anni non ero un fruitore della musica e non sono poi mai riuscito ad interiorizzare questo modo di fare canzoni all’epoca molto in voga.