Manhunter - Frammenti di un omicidio (M. Mann, 1986)

Senz’altro uno dei film più riusciti sui serial killers anche se in questo caso la trama è presa da Red Dragon di Thomas Harris. Secondo Wikipedia è la prima apparizione sul grande schermo di Hannibal Lecter che qui diventa il dottor Lecktor.

Girato con tensione e con un grande senso del ritmo anche se è povero di scene d’azione. Il pregio di Mann è di aver allestito una pellicola che si basa sugli stati d’animo dell’investigatore e sull’investigato. Da una parte l’ansia, l’angoscia di cercare l’introvabile con conseguenti ripercussioni sull’animo generale e sui rapporti familiari dell’agente Will Graham, dall’altra parte la sicurezza del serial killer.

Molte scene girate con gusto, un senso del torbido molto introspettivo e delle situazioni non direttamente collegate con il fulcro principale, vedi la storia d’amore con la ragazza non vedente.

Molto bella la OST, notturna ed adatta alle singolari circostanze.

L’ho visto nel buon doppio DVD UK che comprende la theatrical e la director’s cut, si tratta di pochi minuti di differenza. Non so se ci sono differenze di montaggio.

Bellissimo, un grandissimo film.
Si capisce dai primissimi istanti che siamo davanti a un film non convenzionale e di altissima qualità. A me bastò la soggettiva sulle scale illuminate dalla torcia per conquistarmi.
Tom Noonan e William Petersen sono notevoli. Il primo poi è davvero inquietante.

Io ho il dvd italiano che credo sia fuori catalogo perché a volte mi capita di trovarlo in vendita a prezzi stratosferici.
Se non ricordo male la versione di quel dvd aveva alcune scene non presenti nella versione originale italiana e infatti a volte subentrava l’audio in inglese.

Capolavoro, un film pazzesco. Brividi ogni volta che rivedo la scena della carrozzina in fiamme giù dalla rampa

Avendolo visto diverse volte, nel corso degli anni, lo giudico tranquillamente il miglior film tratto dai romanzi di Harris. Superiore anche al pur splendido “Il silenzio degli innocenti”, di sicuro (e basta confrontare la carriera e i titoli di Mann e Demme per capire come, per quest’ultimo, il film del '91 sia stato in pratica una clamorosissima BOTTA DI CULO! Irripetibile, oltretutto…). Eppoi il tormentato Will Graham di William Petersen è più interessante e “sottile”, rispetto all’ambiziosa recluta Starling di Jodie Foster. Certo, Brian Cox è ottimo ma non vale, nei panni di Lecter (qui Lecktor, appunto), il gigantesco Hopkins. Al tempo stesso, il possente serial-killer “dente di fata” (traduzione sbagliata: l’originale “tooth fairy” sarebbe la…fatina dei denti!) è più impressionante e inquietante di Buffalo Bill. E come attori di contorno abbiamo Joan Allen, Dennis Farina e Stephen Lang. Fotografia da Oscar di Dante Spinotti…sto dimenticando qualcosa? Ah, sì: all’epoca, in sala, un flop solenne!
P.S. De Laurentiis ha fatto rifare la medesima storia a Brett Ratner, nel 2002, con “Red dragon”. Edward Norton come detective, e Hopkins nelle vesti di Lecter. Bel film, ma gli manca VERO “mordente”…

La scena iniziale della soggettiva e’ nella top degli incipit della storia del cinema,

Concordo pienamente, una scena da brividi.
Secondo me Manhunter è il capolavoro di Mann

Concordo su tutto, l’intro fa capire subito che ci stiamo addentrando in un film orchestrato da una mente malata. Bellissima anche la scena della trappola al corridore.

C’è da dire che il film è violento ma la violenza mostrata è pressoché nulla. Qualcuno sa in cosa differiscono la theatrical e la director’s cut?

Tutti i dettagli sulle differenze fra le due versioni: www.movie-censorship.com/report.php?ID=1299

la DC ha diverse scene e una sequenza finale aggiuntiva.
Qui ci sono le differenze tra la versione theatrical e la DC:

La cosa che mi colpisce di questo film è che si avverte la pericolosità della profonda immedesimazione psicologica che Graham si deve accollare per pensare, vivere, essere come il serial killer per poterne prevedere le mosse. Dal film si evince che nella backstory, per catturare Lektor, ci ha quasi rimesso la sanità mentale. E il nuovo finale della DC, mi ha messo un po’ di disagio…un po’ come la scena aggiuntiva dell’unicorno in Blade Runner metteva il dubbio se Deckard fosse o no un replicante…Graham vuole vedere la famiglia che avrebbe dovuto essere il prossimo sacrificio la notte stessa…perché questa impellente curiosità?

Arrivato oggi il br UK, label Optimum. C’è la versione “theatrical” (di 120’), e la “director’s cut” (più breve, sui 119’). Quest’ultima è disponibile solo in definizione standard, è priva di sottotitoli ma ha pure il commento audio del regista. Alcune scene, poi, sono di qualità visibilmente più scarsa, evidentemente i materiali originali non erano conservati granchè bene. Comunque nella suddetta “theatrical” (il cui master è eccellente o quasi) è stato ripristinato il pezzo di dialogo in cui Graham parla del destino di 2 vitttime di Lecktor sopravvissute: una sta in un polmone d’acciaio (in pratica, colui che anni dopo scopriremo essere il perfido Mason Verger, nel romanzo “Hannibal”), e l’altra è ricoverata in un ospedale psichiatrico. Scena che, doppiata, era presente nelle vhs Ricordi e Vivivideo, ma era assente nel dvd Universal (equivalente al tedesco Kinowelt), in cui peraltro ci sono spezzoni mancanti nella versione originale (appunto quella in vhs). Con 116’ 38" (equivalenti a quasi 122’ NTSC) quella in dvd è la versione più lunga, ma trattasi in sostanza di un ibrido, una “copia lavoro” messa insieme chissà da chi. Insomma, filologicamente il br britannico è il modo migliore per avvicinarsi al film di Mann (oltretutto, il br yankee ha solo la versione “theatrical”…).

Ottimo film anche se forse la figura del serial killer non è ben caratterizzata ma riesce comunque a far entrare lo spettatore in empatia sia con l’investigatore che con l’assassino.Preferisco di gran lunga questo film a Red Dragon che invece esagera nel caratterizzare la figura del serial killer e si sofferma con troppa enfasi sull’infanzia traumatica del personaggio.

Ho visto su amazon.it che è in vendita un’edizione tedesca del suddetto film con audio e sottotitoli italiani, qualcuno che la possiede saprebbe dirmi se è identica a quella italiana? Se ci sono contenuti speciali(come in quella italiana)?

http://www.amazon.it/Manhunter-Edizione-Germania-Film/dp/B00005LJBO/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1399728210&sr=8-1&keywords=manhunter

Nuova edizione br yankee, a cura della Scream Factory. Per dettagli, vedi www.movie-censorship.com/news.php?ID=10427

Ecco, io su questo non sono tanto d’accordo, ma so di essere uno dei pochi. Ai tempi dell’uscita “Il silenzio degli innocenti”, il film di Demme era quasi universalmente riconosciuto superiore a quello di Mann, avendo avuto un successo di pubblico e di critica nettamente superiore. E io continuo a pensare che sia scritto molto meglio e decisamente più abile nel realizzare un prodotto per la massa, ma con molti sottotesti. A partire dal discorso sul gender e sull’agente Sterling che si muove in un mondo brutale, cieco e maschile.
Il film di Mann ha dei momenti altissimi, senza dubbio, ma è entrato più nell’immaginario dei cinefili (data la Mann mania esplosa negli ultimi 15 anni) che in quello collettivo.

Demme ha poi girato un altro film molto buono (“Philadelphia”) prima di suicidarsi con il disastro di “Beloved”, ma questo è un altro discorso.

Il film di Demme è entrato nel cosiddetto “immaginario collettivo” perché è in fondo più “facile”, esplicito, con immagini ad effetto. Quello di Mann è più sottile ed elegante. E, appunto, superiore. Se poi “le masse” ancora oggi non lo conoscono o lo sottovalutano, chissenefrega: peggio per loro. Siamo cinefili: è bene quindi essere anche elitari, almeno qualche volta. .
P.S. E tutto il Demme successivo a “Il silenzio. .” SVANISCE davanti ai film girati da Mann. Ma questo lo sa anche un cieco. .

La versione in mio possesso, nettamente migliore del bluray:

Sì, in effetti la copertina è meglio di quella del br…

Sì, sì, d’accordo. Non faccio paragoni tra le carriere dei due registi, tanto più che Demme non è che abbia girato tanti film che mi piacciano, anzi.
Facevo un confronto tra film, non tra chi li ha diretti. A volte, uscendo dalla politica degli autori, i film dovrebbero contare più di chi li ha girati.
In questo senso, preferisco Il silenzio a Manhunter. Mi sembra più riuscito nel suo insieme. Al di là di essere scritto, per me, in maniera migliore, è un film denso, stratificato, ma più accessibile. Sono entrambi film commerciali (non è che quello di Mann sia nato per essere un film d’essai), ma quello di Demme ha una forza immediata. E’ un film compatto, qua e là forse anche più furbetto, ma in fondo chi se ne frega.
Poi fare confronti lascia il tempo che trova, ma d’altronde siamo in un forum e ci si può anche dilettare.

Poi Mann resta un grande regista, anche se secondo me i suoi film non sono sempre all’altezza del suo talento.

Punto di vista interessante e rispettabile, ma che non mi trova d’accordo. Il film di Demme è più “rozzo” e diretto, quello di Mann più fine e sensuale. Demme insomma ti butta la lingua in bocca e ti dà un pugno nello stomaco, Mann invece ti accarezza e massaggia…per poi pugnalarti a tradimento! Questione di classe e VERA abilità, insomma, e non semplice fortuna. .

Bluetto italiano in uscita il 6 settembre per Cecchi Gori.