non è certamente un capolavoro alla sergio leone, ma è cmq un western avvincente e ben diretto. in mannaja maurizio merli è un commissario betti trasferito dalla metropoli italiana al far west americano, con i suoi metodi personali ma efficaci come sempre per neutralizzare i fuorilegge.
Film che usci con divieto ai minori di 18 anni…
Bellissimo film di Sergio Martino,anche se Maurizio Merli non è proprio nella sua parte migliore,regge bene insieme a tutti gli altri attori.Musiche dei fratelli De Angelis bellissime.
Un film un po’ dimenticato del western italiano…
E’ vero, Ronald, un film un po’ dimenticato che, a mio parere, meriterebbe di essere rivalutato, soprattutto per la tendenza attuale di rivalutare le pellicole anni '70. Del resto si tratta di uno degli ultimi spaghetti e mostra parecchie scene molto “cult” che mescolano l’azione, il western e a volte anche l’horror. Film da rivalutare!
Mannaja è un gran bel film, molto ben fatto, sceneggiato e fotografato. Non mi sono piaciute molto le scene al ralenty, ma per il resto è proprio un ottimo spaghetti western, impreziosito dalla bella colonna sonora. Merli l’ho trovato adatto al genere, ma mi sarei aspettato un miglior doppiaggio (nel senso che la voce di Locchi non mi è parsa adatta al personaggio).
Doppiaggio:
Maurizio Merli: Pino Locchi
John Steiner: Luciano De Ambrosis
Philippe Leroy: Giorgio Piazza
Martine Brochard: Vittoria Febbi
Sonia Jeannine: Serena Verdirosi
Donal O’Brien: Renato Mori
Salvatore Puntillo: Gianni Marzocchi
Enzo Fiermonte: Sergio Fiorentini
Antonio Casale: Michele Gammino
Aldo Rendine: Antonio Guidi
Nello Pazzafini(non accreditato): Daniele Tedeschi
L’attore che interpreta il barman è doppiato da Roberto Del Giudice
In programmazione questa notte su Rete4 alle 02.45
A me piace molto questo bel western del Grande Sergio Martino.
E’ curioso vedere soprattutto Maurizio Merli in un ruolo western dopo moltissimi polizieschi, ma se la cava benissimo e la sua espressione con lo sguardo duro funziona anche in questo genere.
Realizzato un po’ fuori tempo (1977, il western spopolava negli anni 60 e agli inizi degli anni 70), ma è evidentemente fatto benissimo, con la regia attentissima, musiche ottime e belle interpretazioni.
Per qualche minuto c’è una partecipazione cult di due Grandi Stuntman/Figuranti/Caratteristi: Nello Pazzafini e Franco Ukmar.
C’è anche un’apparizione di un giovanissimo Maurizio Mattioli.
Ottimo.
Secondo western di Sergio Martino e ennesima buona riconferma per un regista che ne ha sbagliate veramente poche.
Azione , violenza , atmosfere crepuscolari e fango gli ingredienti principali , bene Maurizio Merli e ottimi Leroy e Steiner.
Insieme a California e a Keoma puo’ essere considerato il canto del cigno dello spaghetti western. Da vedere sicuramente.
Uno dei migliori spaghetti western di sempre a mio avviso. In tanti considerano questo film mediocre ma credo che questo sia un film da rivalutare appieno. Merli e Steiner sono in forma e poi scegliere come arma principale una mannaia è una scelta originale. Tantissime le scene cult e la violenza lascia il segno soprattutto l’inizio dove il western si mescola all’horror vale da solo la visione del film. Consigliatissimo è uno dei miei cult da sempre
Stasera in prima serata su Cine34. Probabile qualche decurtazione.
La disperazione della quarantena ha fatto sì che ieri sera pure io, che detesto i uesterns, me lo sono guardato
A me francamente non è spiaciuto, certo fa strano e pure assai vedere Maurizio Merli nei panni del cowboy o giù di lì, ma parte lo choc iniziale poi ci si abitua
Anzi vi dirò che la faccia da uestern non gli mancava e lui non sfigura per niente, ho prestato particolare attenzione per vedere se in qualche inquadratura scappasse fuori l’oroligino d’oro da cui non si separava mai ma non mi sembra
Per il resto una storia accattivante girata a Campo Imperatore e nei boschi attorno che credo Martino alla fine conoscesse come le sue saccocce, bella musica anche, e la solita sfilata di ceffi e caratteristi del cinema italiano più bello di sempre
Vabbè ve lo volevo dire
In questo triste periodo il grande cinema di genere italiano ci tiene compagnia. Ho anch’io colmato una grave lacuna visionando questo gran bel western di Sergio Martino nel valido DVD No Shame. Mi associo senza riserve ai giudizi positivi degli altri utenti. Il grande Maurizio Merli è massiccio, credibile ed efficace. John Steiner perfetto nel ruolo del cattivo laido e spietato. Costumi stupendi, fotografia raffinata, quasi crepuscolare, sapiente uso del rallenty. La storia è intrisa di violenza, cattiveria e sadismo, nella migliore tradizione del western all’italiana. Solo la resa dei conti mi è sembrata un tantino sbrigativa. Lo consiglio a tutti.
Due anni fa sentii Castellari dire, scherzando ma manco troppo, che secondo lui alcune scene erano state copiate totalmente dal suo Keoma.
Purtroppo me lo sono perso e fino a ieri Mediaset Play non l’aveva reso disponibile. Devo rimediare assolutamente.
Beh, Castellari rimane sempre il padreterno del rallenty. Martino ispirandosi a lui ha dimostrato umiltà e competenza. Il Dottor Betti prima di noi ha giustamente notato che la sequenza iniziale mescola il western con l’horror. A me ha ricordato le cavalcate dei Templari di Amando de Ossorio.
Mi sembra pure che questo sia l’unico “vero” western di Merli. Un vero peccato.
L’utente di cui sopra non sono io in vacanza!
Sono riuscito a colmare la lacuna e a vedere questo tardo western. Sono molto soddisfatto anche se ho l’impressione che gli mancavano pochi dettagli per farci gridare al capolavoro. C’è un ripescaggio di tante situazioni o personaggi del western all’italiana ma Martino li mette in scena con un abilissimo mestiere. L’intro effettivamente sembra tratta pari pari da un film di Castellari ma se non faccio paragoni sicuramente capisco perchè è unanimemente considerata come una delle scene western più affascinanti mai girate. Maurizio Merli è credibile, peccato non averlo visto in altri film di questo genere. Ottimo cast con Steiner sgradevole come sempre. Tutto sommato anche la trama non è così asciutta come si legge frequentemente, anzi alcuni twist come il tradimento della figlia di Leroy li ho trovati riusciti.
Quanto alla soundtrack dei F.lli De Angelis, la canzone col vocione lamentoso di per sè è bella ma è usata troppo invasivamente ed alla fine diventa anche un po’ irritante.
Valido, non siamo ai livelli del quasi coevo Keoma ma è una piacevolissima visione.
Interessante, e nonostante possa mancare qualcosa io lo reputo un capolavoro del genere. Vorrei conoscere quali, secondo te, sono questi piccoli dettagli.
Su questo non mi trovi d’accordo. Penso che la canzone dei De Angelis venga usata bene
Mah, per esempio alcune ingenuità del soggetto tipo il fatto che Merli nella grotta in situazione di cecità casualmente si trovi a portata di mano pietre a forma di accetta e bastoni già tagliati oppure il fatto che Donald O’ Brien prima lo salva e poi lo vende tant’è che fino all’ultimo pensavo che si fosse messo d’accordo con Mannaja per portargli i banditi in una trappola; oppure il fatto che di fatto la colonna sonora sia limitata solo a quella canzone ripetuta ossessivamente; ancora, che Merli, per quanto mi sia piaciuto, sfoggi il suo sorriso da… commissario Betti che stona con il tono dark del protagonista.
Si tratta di semplici dettagli ma che, se fai mente locale, non gli fanno fare quel salto di qualità per farlo arrivare quasi al livello di un Corbucci, per dire.
Si, pensandoci bene hai azzeccato i dettagli che poco ti hanno convinto. Io quando guardo questi film non mi soffermo molto sulla storia, ma sulle scene d’azione, perciò non mi interessa molto la congruenza