Il sabato, il giorno del blitz a Madonna di Campiglio, non erano ancora le otto e chiesi di andare in doccia, mi preparavo per un colloquio… Il tempo che mi aprissero e una volta in corridoio, nel tragitto per arrivare alla sala docce, dovevo passare anche davanti alla cella di quell’amico che, vedendomi, ancor prima di salutarmi, mi disse: “Hai sentito la tv? C’è stato un blitz dell’antidoping al Giro. Hanno fermato Pantani. Ripartiranno senza di lui”. Mi sono detto: “Ecco dove stava il trucco”. Ma per non far capire nulla a nessuno, fossero essi detenuti o guardie, dissi solo: “Mi dispiace, ma ora devo andare a prepararmi per il colloquio”. Del resto, se per qualche conoscente a Napoli non era troppo difficile truccare qualche partita di calcio, figurarsi quanto poteva essere semplice impedire al più forte di vincere… E queste, cara Tonina, credimi, non sono supposizioni.
Renato Vallanvasca a Tonina Pantani, madre del ciclista. Voi che ne pensate?
non mi ha mai convinto la storia dell’ematocrito e tutta la vicenda mi fa innervosire se penso che hanno distrutto un uomo, oltre al sogno di milioni di appassionati. Io non ho seguito pià un giro d’Italia da allora.
Di fronte a casi come quello di Pantani o di altri ciclisti coinvolti in scandali di doping non sono mai riuscito ad avere un approccio distaccato. Visto che il ciclismo è uno degli sport che più amo (anche se personalmente mi ha regalato più dolori che gioie:D) da una parte mi fa piacere che ci siano tanti controlli, che cerchino di renderlo sempre più pulito, dall’altra mi spiace che sembra che tutti i dopati dello sport escano dal mondo della bicicletta.
Per tornare subito in topic: anche a me la storia dell’ematocrito non ha mai convinto, m’è sempre sembrato un modo per fare fuori, in maniera furba, Pantani da quel Giro d’Italia, anche perché le circostanze in cui sono avvenuti quei controlli non sono affatto chiare e limpide ed inoltre Marco ha sempre avuto di suo un ematocrito piuttosto alto e chiaramente il valore riscontrato non dimostra per nulla l’uso di sostanze stupefacenti, anzi, è stato accertato che nell’arco della sua vita da ciclista non abbia mai assunto Epo, perlomeno in quantità considerevoli.
Quella del 1999 è stata un’eliminazione momentanea, 15 giorni che dovevano passare in fretta (imposti per la “salvaguardia” dell’atleta) ma che in realtà hanno distrutto totalmente il Pirata, anche a causa delle critiche, spesso ingiustificate, piovutegli addosso dai media e da parte dell’opinione pubblica che fino a poco prima lo adorava.
La storia raccontata da Vallanzasca l’avevo già letta in giro, e lo stesso Pantani ha ricordato che c’era un grossissimo giro di scommesse che gravitava quell’anno intorno alla corsa rosa, quindi mi sembra molto verosimile.
Visto, un bel pugno nello stomaco, sapevo alcune cose ma questo “unisce tutti i puntini”. Non sapevo ad esempio che Pantani fumasse la coca, e che quindi i consumi fossero notevolmente più alti, e fosse impossibile trovare “strisce” sul tavolo come invece poi hanno trovato. Veramente triste…