Matrix (Lana & Lilly Wachowski, 1999)

Il primo, storico Matrix… l’unico che abbia visto, peraltro. Ero restio ad affrontare la visione, all’epoca, tanto che in sala me lo persi anche se ero nel periodo in cui andavo al cinema tipo almeno 5-6 volte a settimana come un pirla. Recuperato in dvd, mi piacque molto e continua a piacermi anche oggi. Forse la storia avrà qualche buco, ma secondo me spiega fin dove deve e lascia il resto alla fantasia dello spettatore… bello anche il finale aperto. Quel broccolone di Reeves guadagna moltissimo dal doppiaggio italiano, perché in inglese proprio nun se pò sentì.

Io ho il dvd semi-cartonato uscito all’epeca, poi è uscito mi pare in altre 18 edizioni ed ora in bluetto.

Scusate, ho spostato qui per non andare OT nella discussione sui peggiori film di successo

Non solo la realtà virtuale - che, occhio: non è semplicemente quella generata al computer! Almeno, non voglio credere che il film sia stato pensato per scadere unicamente in un simile cliché cyberpunk o come si chiama. E’ la vita quotidiana, proprio la cosiddetta realtà soggettiva ad essere “virtuale” - ma tutto il film racconta il viaggio iniziatico di Neo (l’homo novus) che si risveglia grazie al suo maestro Morpheus (Morfeo, figlio di Hypnos - sonno - è la divinità che si manifesta nel sogni e insegna come muoversi in essi).
E’ un film carico di simboli: non conosco la versione in lingua originale, ma ciò che in italiano è stato tradotto come “l’Eletto”, in inglese dovrebbe essere “The One” e Neo è anche l’anagramma di One, cioé l’Uno, contrapposto al diviso, inteso in senso spirituale come il divino contrapposto al diabolico (dia-ballo, il divisore, colui che separa). “Conosci te stesso” è il cartello appeso nella cucina dell’oracolo… interessante anche il personaggio, secondario ma importante, del bambino occidentale vestito all’orientale: occidente e oriente che si incontrano, non sono più divisi, sono di nuovo Uno. Questo è il futuro dell’umanità se vorrà sopravvivere.
Dunque, Neo, alla fine si fa egli stesso Dio, prende coscienza del suo essere divino sconfiggendo il culto del materialismo e del “pensare meccanico” al quale l’umanità si è affidata e resa schiava da tempo (infatti, Morpheus racconta: “Oscurammo il cielo…”), tutto, IMHO, ben rappresentato dagli agenti (freddi, privi di sentimenti, tutti uguali, appunto non-umani) e dalle macchine che
[SIZE=2]coltivano gli uomini per farne nutrimento in un pianeta distrutto, morto.
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Insomma, a mio avviso, un buon film di cui si potrebbero scrivere pagine e pagine. Non ho visto i 2 e 3 perché avevo intuito la deriva da comune action movie e ho evitato. Il primo episodio credo abbia detto tutto.

Hai fatto bene.

Comunque io, pur amando il film, non lo sovraccaricherei di significati che sono solo nelle nostre teste: è un bel film di intrattenimento, punto. In quanto a profondità siamo più o meno al livello di un Ghostbusters.

Beh, il rischio di farne una lettura ultra-personalizzata esiste sempre, non lo nego, però il cinema è sempre stato soprattutto contenuto non solo belle immagini e scazzottate, in particolare il genere fantascientifico è da sempre utilizzato come allegoria (a parte film come Star Wars, etc., marcatamente intrattenimento senza chiave di lettura alternativa), i titoli si sprecano.

The Matrix, mi sembra abbia qualcosa in più, non mi sento assolutamente di accostarlo a Ghostbusters

Beh in effetti era una provocazione la mia, anche se immagino cosa potrebbero leggere dentro Ghostbusters persone come Enrico Ghezzi, per dirne uno…

La mia visione di Matrix probabilmente è infantile, ovviamente nel corso degli ultimi 13 anni ho letto un po’ di tutto sulle interpretazioni date al film. Io non ci ho visto nulla di profondo, ma sarà quasi certamente un limite mio.

Ma Ghezzi si occupa di critica cinematografica, è normale che intellettualizzi (quasi) ogni film che vede! :slight_smile:

Non è questione di avere dei limiti, è che ciascuno di noi ha un suo personale approccio al media-cinema, un suo modo di vedere i film (la differenza tra critico, cinefilo, spettatore comune e collezionista di materiale audiovisivo: ne discutemmo tempo fa su un altro 3d) ed è soddisfatto/a di quello, ci mancherebbe altro.

Però permettimi di farti notare come gli elementi che mi sono limitato a mettere in evidenza, siano tutti presenti nel film, non ho inventato nulla.
Perché è vero che il protagonista si chiama Neo (il significato di questo termine greco penso lo si conosca tutti), che il suo mèntore si chiama Morpheus, colui che consente l’ascesa di Henderson/Neo.
Ma potrei elencare altri elementi interessanti del film, perché è il film stesso ad essere intriso di simbolismo.

The Matrix è un piccolo gioiellino da non sottovalutare e non considerare unicamente come action-movie senz’anima, fatto così, tanto per vendere qualche lattina di Pepsi in più… Questo spero sia utile per capire che anche il cinema di genere può avere una sua valenza in àmbito “autoriale” (uso questa parola un po’ a sproposito, ma per capirci), che non è tutto “merda commerciale”.

Preso il br, che ha una gran bella quantità di extra. All’epoca, lo sopravvalutai sicuramente, ma a mia discolpa va sottolineato come non avevo ancora visto parecchia roba orientale (leggasi: film d’arti marziali made in Hong Kong), dimodochè dopo la benedetta “scoperta” del suddetto cinema, l’ho saggiamente ridimensionato. Rivisto, invece, devo dire che nonostante alcuni difetti (tra cui, 136’ totali di durata: 15-20 minuti in meno…noo?!), il film regge bene, i Wachowski riuscivano (all’epoca, prima di montarsi la testa coi sequel) a raccontare una storia e a dirigere gli attori (i migliori in campo? Direi Weaving, Pantoliano e Fishburne. E pure Reeves fa bella figura come poche volte nella sua discontinua carriera), e a dare qualche brivido (la “visione” di tutti quei corpi “accuditi” da Matrix…una scena allucinante!). Eccellente il video del br Warner, audio adeguato. Rimane insomma un bel film di fantascienza, assolutamente rispettabile. Quattro Oscar tecnici, ampiamente meritati. Alla faccia de “La minaccia fantasma”…
P.S. Buffo: gli inutili sequel presentano il difetto del film di Lucas. Ovvero, sono una sarabanda di sofisticati effetti speciali, e basta. Il budget mostruoso a disposizione ha dato alla testa ai fratelli, che da allora guarda caso non ne hanno azzeccato più una…

Io ho visto solo questo al cinema e poi me lo regalarono in dvd, anche se non mi è mai piaciuto piu’ di tanto, sarà perchè preferisco titoli meno “complicati”, però ricordo bene gli effetti speciali e gli ottimi inserti interattivi del dvd!!! :slight_smile:

//youtu.be/q_tuIcqX5-g

Anche io appartengo alla schiera di chi ha visto, e assai apprezzato, solo il primo della trilogia pur avendo a suo tempo preso il cofanetto con tutti e tre i film ed a questo punto leggendo le vostre recensioni mi autodico che ho fatto bene. Comunque il capostipite è per me un mezzo capolavoro, visionario quanto basta, effetti speciali ad un livello mai visto prima, piuttosto interessanti le varie prove recitative e l’ormai mitica frase pillola rossa o pillola blu…

Mi sa che mi era sfuggito questo post del 2012, rispondo adesso :oops:
Sì, nel mio commento con “realtà virtuale” intendevo proprio la “virtualità” della vita “reale”, non la “realtà virtuale” dei computer (che era tanto di moda nei primi '90, c’era pure una rivista che si chiamava così).
Il “rovesciamento” che c’è alla base della trama di Matrix è una gran bella idea, IMHO, derivata sicuramente dalla lettura dei romanzi di William Gibson e altri (a me vedendo il film venne subito in mente “Neuromante”, anche se si tratta di tutt’altra storia).

16 (SEDICI!!) anni dopo l’uscita del primo film, se all’epoca potevamo avere dei dubbi in merito (i Wachowski: geni o solo fortunati ad azzeccare il film giusto al momento giusto?), adesso non più. I Wachowski non valgono un cazzo…
P.S. Ciò detto, “Matrix” è ancora da difendere. Il resto è silenzio…

A me non è mai piaciuto, ma gli va risconosciuto di essere uno dei pochi film degli ultimi 20 anni ad essere entrato subito nell’immaginario collettivo.

Coi suoi pregi e i suoi difetti, rimane un film epocale. Omaggiato, scopiazzato e parodiato un sacco di volte nel corso degli anni. Ma è appunto il risultato INVOLONTARIO di una serie di fattori: successo commerciale e status di “opera culto” sono stati questione di fortuna. Più o meno come - diciamolo forte e chiaro - “Guerre stellari” nel '77. Ma Lucas ha poi saputo amministrarsi (come produttore e imprenditore). I Wachowski, no. Evidentemente, come ho detto prima, valgono davvero poco.
P.S. Mai postati in precedenza: confronti fra dvd e br su www.dvdbeaver.com/film/DVDCompare10/the_matrix_.htm

Rivisto a distanza di tanti anni per me rimane un bel film. Meno superficiale di quello che si pensa, che gli viene attribuito o che il nostro cervello (tipo il mio appunto) ricorda a distanza di lustri e lustri dalla prima visione; allo stesso tempo pure meno profondo di come viene dipinto da qualcuno, che ci vede dentro addirittura una sorta di nuova Bibbia esistenziale. Insomma, tutto e niente, che poi è la vera forza segreta di Matrix.

Indubbio che abbia influenzato decine di altri film, si sia travasato nei libri, nella tv, nei videogiochi, nei fumetti, nel costume, nell’immaginario collettivo, persino nella politica (certo populismo odierno è figlio anche dei Matrix, dei V per Vendetta, etc.), ma lo stesso si può dire di Matrix, ovvero che è una gelatina osmotica che ha pescato dappertutto e inglobato di tutto per assemblare forma e contenuto che poi abbiamo visto sullo schermo (religioni occidentali e orientali, Platone, Cartesio, Kant, cinema di arti marziali, anime e manga, Alice nel Paese delle Meraviglie, Kubrick, Fritz Lang, Philip K. Dick, William Gibson, M.C. Escher e chi più ne ha più ne metta).

Un film per certi versi “furbo”, di riciclo, pianificato a tavolino per acchiappare più pubblico possibile, tutt’altro che “spontaneo”, ma anche - direbbe Veltroni - un monumento imperituro all’ingegno (cinefilo) umano, perché all’epoca i due Wachowski erano poco più che esordienti e seppero gestire una mole di lavoro e materiale che avrebbe spaventato e schiacciato colleghi di ben altra esperienza e lignaggio. Il girato, che occupò sei mesi, paradossalmente fu il meno; pre e post produzione furono un discreto Vietnam. Basta leggere il livello di integralismo raggiunto dai fratellis (poi sorelles) e dal cast (in particolare Reeves) per farsene un’idea. Sulla carta pareva un’operazione troppo fighetta per appassionare l’ortodossia sci-fi, ma troppo filosofica e sci-fi per appassionare i fighetti innamorati magari più del cappottino in pelle di Fishburne o del taglio di capelli della Moss che della vera essenza narrativa e/o tecnologica del film. E invece, qualche misteriosa congiuntura spazio temporale ne ha decretato la gloria sempiterna.

Giusto oggi mentre camminavo verso casa ho visto, a distanza di pochi secondi, due ragazze che correvano vestite identiche e me ne sono uscito con un “dejà vu” che mi ha portato immediatamente al film in questione. È giunta l’ora di di guardarlo nuovamente.

Siccome sono passati ormai VENTI (!!!) dall’uscita nelle sale mondiali, forse sarebbe proprio il caso di dargli una sacrosanta REvisione. Magari nel disco 4k (vedi link postato nel 2015), che fra l’altro ripristina la fotografia originale, senza i filtri verdi dei precedenti br…

Nell’attesa che esca il nuovo capitolo…

Aggiungiamo che secondo le ormai sorelle Wachowski il film è una parabola sulla transessualità:

Beh ovvio, chi non se n’era accorto dai
:scatolificio:

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