Rivisto a distanza di tanti anni per me rimane un bel film. Meno superficiale di quello che si pensa, che gli viene attribuito o che il nostro cervello (tipo il mio appunto) ricorda a distanza di lustri e lustri dalla prima visione; allo stesso tempo pure meno profondo di come viene dipinto da qualcuno, che ci vede dentro addirittura una sorta di nuova Bibbia esistenziale. Insomma, tutto e niente, che poi è la vera forza segreta di Matrix.
Indubbio che abbia influenzato decine di altri film, si sia travasato nei libri, nella tv, nei videogiochi, nei fumetti, nel costume, nell’immaginario collettivo, persino nella politica (certo populismo odierno è figlio anche dei Matrix, dei V per Vendetta, etc.), ma lo stesso si può dire di Matrix, ovvero che è una gelatina osmotica che ha pescato dappertutto e inglobato di tutto per assemblare forma e contenuto che poi abbiamo visto sullo schermo (religioni occidentali e orientali, Platone, Cartesio, Kant, cinema di arti marziali, anime e manga, Alice nel Paese delle Meraviglie, Kubrick, Fritz Lang, Philip K. Dick, William Gibson, M.C. Escher e chi più ne ha più ne metta).
Un film per certi versi “furbo”, di riciclo, pianificato a tavolino per acchiappare più pubblico possibile, tutt’altro che “spontaneo”, ma anche - direbbe Veltroni - un monumento imperituro all’ingegno (cinefilo) umano, perché all’epoca i due Wachowski erano poco più che esordienti e seppero gestire una mole di lavoro e materiale che avrebbe spaventato e schiacciato colleghi di ben altra esperienza e lignaggio. Il girato, che occupò sei mesi, paradossalmente fu il meno; pre e post produzione furono un discreto Vietnam. Basta leggere il livello di integralismo raggiunto dai fratellis (poi sorelles) e dal cast (in particolare Reeves) per farsene un’idea. Sulla carta pareva un’operazione troppo fighetta per appassionare l’ortodossia sci-fi, ma troppo filosofica e sci-fi per appassionare i fighetti innamorati magari più del cappottino in pelle di Fishburne o del taglio di capelli della Moss che della vera essenza narrativa e/o tecnologica del film. E invece, qualche misteriosa congiuntura spazio temporale ne ha decretato la gloria sempiterna.