Men (Alex Garland, 2022)

Harper Marlowe a seguito del suicidio del marito decide di ritirarsi in una tranquilla magione di campagna, un bellissima villa circondata dal bosco, dove potrà rilassarsi con delle belle passeggiate e scaldarsi con l’ospitalità della gente del posto…

Bellissimo horror psico-esoterico, visivamente imponente anche se (come capitato con molti) non capirete niente del film, soprattutto nell’immediato, sarete rapiti da una fotografia magistrale, ci sono scene di una potenza visiva enorme, basti quella del tunnel che si vede nel trailer qui sopra, anche se personalmente vi consiglio di contestualizzarla in una visione integrale del film.
Come dicevo sopra, la compressione del film non è immediata, ma si districa pian piano nella visione, alcuni approfondimenti a freddo saranno necessari, dato che si scava profondamente nel paganesimo, con figure ignote a noi mangia(caca)spaghetti, ma fatelo, ne varrà la pena, lo stesso Garland, ossessionato da alcune di queste figure, ha lavorato anni per contestualizzarle in una pellicola, e i risultati infatti sono più che eloquenti.
Consigliatissimo.

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Mi è bastato il trailer. Praticamente, “Images” per le fanatiche del MeToo. Tutti gli uomini sono merda, e soprattutto sono tutti uguali (povero Kinnear, come l’hanno conciato. Nemmeno in “I soliti idioti”…). Bella filosofia, nel 2022, che “guarda con serenità e fiducia al futuro”, complimenti per lo sforzo e l’intelligenza impiegati in fase di scrittura. Simpatizzare poi, o empatizzare, per una tizia repressa-depressa? Anche no. Quando uno mi chiede perché quasi non vado più al cinema, voilà. Con 'sta roba in sala, siamo proprio al “Viagra anticinefilo”… :face_vomiting::face_vomiting::face_vomiting::roll_eyes::smiling_imp:

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io sono invece con @SWAT. tantissima roba. purtroppo non è stato capito granché e lo si è spesso mal ridotto - quando non trivializzato - a significati spiccioli afferenti cause e conseguenze della mascolinità tossica che fungono da trampolino ma non sono il mare, una piccola parte di un tutto che vivaddio non si lascia imbrigliare razionalmente a bella posta. se lo si recepisce come onda visiva-emotiva e si lasciano perdere le appendici sociologiche incollate col catarro è una gran botta estetica e psichica.

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Non ho capito una mazza, ma mi è piaciuto come lo hai scritto. Tipo l’immortale supercazzola. :nerd_face::nerd_face::nerd_face::nerd_face:Ciò detto, l’espressione “mascolinità tossica” è una di quelle espressioni idiote, suppongo inventate da chissà quale giornalista sfigato/a, prive di significato. Ma che, una volta diffuse, fanno danni. Spero non irreparabili. Quando invece gli uomini, e pure le donne, hanno tante… sfumature, sia nel bene che nel male. Più di 50, sicuramente… :grin::heart::ok_hand:

a film come questo soprattutto