Miami Vice - M. Mann

Film eccezionale.

Visionato ieri sera finalmente…Mi unisco al coro con qualche remora, dato che ho apprezzato moltissimo gli ultimi 40 minuti di film, con un finale perfetto. Per il resto, lo reputo un film non perfetto, anzi, un gradino sotto a Collateral. Del tutto assente nel film la componente ironica che caratterizzava il film di 2 anni fa. Fotografia e digitale notevoli. Ma non basta a farne un capolavoro. Cmq un’ottima visione. Soddisfatto ma non esaltato. La colonna sonora poi, a parte i Mogwai, contiene gli inutili pezzi degli Audioslave (particolarmente cari a Mann sin da Collateral), e qualche decente pezzo di repertorio. Nulla di speciale.

Infatt il film è molto rigoroso, ma personalemnte non lo trovo un difetto, anzi ci sta!

Visto ieri:ideale “seguito”(tecnicamente,ma non solo)di “Collateral”,a Mann la trama poliziesco-investigativa importa fino a un certo punto,è più interessato a facce(e corpi…)e paesaggi.Formalismo?Possibile:ma di quello “sano”,non certo da “vuoto pneumatico” dei peggiori Scott(Tony)e Michael Bay.Siamo più dalle parti di “In the mood for love”,insomma,che nel blockbuster yankee.Molto bene:per Mann,per il cinema in generale,e per noi spettatori.Forse il miglior film del 2006.

Visto ieri:
Andavo al cinema con molta curiosità e molte critiche positive lette.
L’aspettativa era altissima, Collateral uno dei miei preferiti di Mann.
Il film quindi mi ha deluso un pò.
Bella mano di Mann naturalmente che nelle scene notturne ci sa fare, ma non è la prima volta che lo dimostra.
Perde secondo me nella trama e nei personaggi (troppo piatti e troppo tamarri);
va bene che la serie era prodotta da lui, ma alla fine mi è sembrato un film fatto sull’onda del successo di rifare serie anni 80.
Da Mann mi aspettavo di più.
A me è sembrato un film alimentare del pur bravsissimo Mann.

Scusate, ma che vuol dire “alimentare”? Trattasi di un poliziesco basato sulla serie TV, punto. Tutti i film di Mann appartengono al cinema spettacolare, quindi se per alimentare intendiamo che devono sbancare al botteghino mi pare ovvio. Stilisticamente la sua mano si sente, e i personaggi sono proprio come nei telefilm. Giustissimo rilevare che la mancanza d’ironia ci stava tutta, lo spirito tenebroso della serie era altrettanto alieno da risvolti umoristici. Quanto alla tamarraggine dei protagonisti, era così pure sul piccolo schermo e ci stava benissimo imho: parliamo di piedipiatti e gangsters, gente che non passa il tempo a leggere poesie bensì a spararsi addosso. Magari qui si tende a stereotipare, ma ribadisco che il telefilm era uguale. Non è un film al livello di Manhunter o Heat, ma credo fosse impossibile date le premesse. E’ una pellicola che piace a chi come me ha apprezzato gli episodi girati per il piccolo schermo, non m’aspettavo nulla di più e sono soddisfatto del risultato.

Dite tutto quel che volete di “Miami vice”,ma non definitelo “alimentare”!Non è certo un poliziesco “fighetto”,tutto sparatorie+inseguimenti+battutacce.E’ un TANTINO diverso da roba tipo “Bad boys”,insomma…
P.S.Anzi,son convinto che quelli che si sbrodolavano per la serie tv,davanti a questo film saranno rimasti fortemente delusi,o quantomeno perplessi.

Quoto Zardoz completamente. Il film di alimentare ha solo il titolo. Per il resto le scelte sono coraggiosissime, tutte. Il film è molto meno scritto dei suoi precedenti per lasciare spazio alle atmosfere, che non sono solamente le immagini, seppure spettacolari, a cui Mann ci aveva abituato. Questa volta fa di più: il suo classico digitale è accompagnato da una colonna sonora che si amalgama perfettamente con il momento che accompagna, è accompagnato da silenzi ed esplosioni di sonoro improvvise che caratterizzano un po tutto il film. Così come i continui inframezzi di sesso. Tutto sembra volto a creare un unica cosa, un film totale, in cui è impossibile scomporre regia, colonna sonora, sceneggiatura, attori. Tutto è nella testa di Mann, e citando Dude, forse non abbiamo gli strumenti critici per analizzarlo.

:confused: Visto stasera.:frowning:
Allora premetto che non ho visto una sola puntata del telefilm.
Mi Piaceva Don Johnson nelle locandine ma odiavo quegli orridi mocassini bianchi senza calze e il vestito bianco da gelataio.
So di andare controcorrente ma salvo le belle ambientazioni e 'sto digitale (che francamente ho trovato inutile e persino fastidioso,stravolge le immagini e a volte all’interno della stessa inquadratura inquadra diversamente 2 soggetti (Uno è sfocato, l’altro l’ha disegnato Giotto:confused: :confused: ; anche se devo dire, i suoni erano molto realistici) a me questo film ha deluso, annoiato e innervosito.
Deluso, perchè ho speso dei soldi per un film che non lo meritava.
Da adesso c’è qualche spoileratina qua e la, non volevo annerire il mio post, ma vi avverto;) :slight_smile:
Annoiato perchè per 2 ore e 10 non fa altro che esaltare 'sti 2 mezzi modelli fighetti del cazzo che fanno gli infiltrati della Miami Bene col 360 modena e gli aerei(sono anche provetti piloti!!!) e le barche da 1000 cv, che conoscono il boss da 2 ore e quello senza battere ciglio gli affida 36.000kg di bamba da trasportare e fanno pure i fighi ; con quell’altro poi che conosce la cinesina (Moglie o falsa Moglie del Boss, se la scopa e vanno “Un Attimino a prendere un Mojito a Cuba”); sparatorie coi cattivi e ammazzano tutti e loro non si fanno un cazzo (Umiliandoli, per giunta.Ora io lo so che sono strano, tifo spesso per i cattivi, ma gli hanno proprio fatto un culo così, quasi quasi mi facevano tenerezza i cattivi, ed è anche per questo che mi hanno innervosito:(Ciliegina sulla torta la bionda poliziotta che ammazza il pazzo nazi col detonatore e fa la figa dicendo che e come lo ammazzerà e come reagirà il suo fisico dopo lo sparo…mah!) e poi, cazzo, va bene che vincono i buoni, ma un pò di lotta ci deve essere, dico io…cazzo , ho trovato molta più “Equità” nel Rapporto Buoni VS Cattivi in film come “Rambo 3” piuttosto che nei vari “Missing In Action”).
Donne che sembra dovessero morire bruciate vive con fegato polmoni e milza spappolata e tumori al cervello che vengono miracolate…
Per non parlare della spocchiosità assolutamente irritante dei 2 protagonisti, da inizio a fine film.
Belle però le macchinozze americane che perdurano per tutto il film…
Mi dispiace, forse non l’ho visto per quello che era, magari è colpa mia, ma non l’ho per nulla apprezzato.
Sarà sicuramente un successone, e contribuirà ad un bel mega rilancio della serie anni’80, ma che posso farci? Non mi è proprio piaciuto:( :frowning: :frowning: :frowning: :frowning:

Armani…

Armani Sticazzi, per me è lo stesso un vestito da gelataio:D ;)Può averlo fatto anche il buon Gesù di Nazareth sceso dalla croce ma se non mi piace, la firma vale meno di zero;)

Devi sempre contestualizzare. Negli anni 80 era un vestito splendido.

Fortuna che son nato nel 1983…mi sarei trovato parecchio male:( :frowning: :wink:

Decisamente hai una visione totalmente diversa del film, e del cinema, dalla mia. Poco male, è bello così. Non ho tempo quindi ti rispondo alla rinfusa. Il digitale che in una inquadratura mette a diverso fuoco due oggetti è caratteristica di Mann, un segno di riconoscimento che in sto film è evidentissimo. Per quel che riguarda il film parli quasi solo della trama, della sceneggiatura che, come avevo premesso io se non erro, questa volta è solo una scusa per mostrare l idea di cinema di Mann. Tutte le tamarrate di cui parli vanno volutamente a stridere con lo stile del film che è si pomposo ed esagerato ma allo stesso è, come gia detto da altri, rigoroso, rigido e calcolato. Se nella stragrande maggioranza dei film una trama a tratti confusa, poco scritta, etc etc etc, può risultare un difetto, qui tutto sembra arrivare ad un fine ultimo, una sensazione che perdura per tutto il film e oltre. Come se tutto sia messo li per un motivo e con una cognizione di causa. Tutto si incrocia perfettamente, creando come già in molti hanno fatto notare ‘pura avanguardia cinematografica’.
Chi si aspettava un film tamarro, o come dici tu un rilancio della serie,o chissàcosa rimarrà contemporaneamente deluso e spiazzato. Mann ha fatto molto di più di quello che mi potessi immaginare e che potessi sperare.
Tutto questo imho.

Il “pretesto” di un titolo, lo sviluppo di un’intenzione.
Questo a me è sembrato il film.

Dopo aver contribuito al parto della serie originale negli ottanta, il regista, vent’anni dopo, ne “estrae” un frammento di dna e si mette a giocarci sù. Allontanandosi progressivamente dall’opera prima, dilatando a dismisura un particolare fino ad arrivare allo sviluppo di un “concluso” del tutto autonomo.

Sembra che la sceneggiatura e il costrutto narrativo tutto siano quasi “messi lì” giusto per sorreggere e dare un po’ di voce alla potenza delle immagini.
Belle e vibranti a dismisura.

Chi vedendolo si è intestardito nella presunzione di alcune esagerazioni narrate (quali quella del “mojito a Cuba”) o sull’apparente leggerezza psicologica dei protagonisti…probabilmente stava a guardare laddove non si doveva concentrare lo sguardo.
Questo è tutto ovviamente quello che ho sentito io, nessuna presunzione, ma sono alquanto convinto che il creatore si sia voluto permettere un lussuosissimo e lunghissimo scivolone nei suoi “vizi” preferiti.
Come se avesse voluto lanciare a briglia sciolta alcune pulsioni che in “Collateral” e in altri suoi lavori aveva “costrette” ai sacri doveri della fabula.

Dopo tutto questo coraggio esposto in digitale, ancor peggio ho sopportato quella inutile concessione finale all’appagamento consolatorio dello spettatore.
Dove la ragazza di colore si riprende la vita, mano nella mano, sul letto d’ospedale.
Ma forse era una valenza diagonale della storia. Per una coppia che si allontana, un’altra si riavvicina.

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Finito di rivedere ora nello splendido dvd Universal Usa, nella versione Director’s Cut, allungata rispetto alla theatrical di diversi minuti, come è solito fare Mann per i suoi film. Il dvd se vi interessa è questo:
http://www.dvdpacific.com/item.asp?ID=756317
e contiene parecchi extra, tra cui il commento audio del regista. Unica pecca i subbi inglesi solo per non udenti. Non troppo invasivi comunque.
Una seconda visione non fa altro che rafforzare la mia idea che Miami Vice raggiunga la vetta assoluta del cinema di Mann, buttando le basi sul cinema che verrà. Tanto cinema di qui in avanti passerà di qui: come uso del digitale, come fotografia, come musiche e suoni, come amalgamare il tutto e sul modo di spendere un budget cospicuo senza buttarlo inutilmente. Tutto segue un filo logico, lo ripeto.
Fatevi questo regalo.

Volevo aspettare che tiravano furoi dal dvd ita, ma tu Michelangelo mi tenti

Il dvd Ita non ha il director’s cut, ma è la versione passata nei cinema.

Il film in questione è un capolavoro, l’ha scritto il piccolo Bocchi. Punto. Ogni altra discussione è, a questo punto, oziosa e pleonastica.

Il film mi ha decisamente annoiato…più volte sono stato sul punto di toglierlo dal lettore…Colin Farrel e Jamie Foxx sono credo la coppia più irritante uscita mai al cinema…Benchè Zardot esprima spesso il mio pensiero, l’ho trovato esattamente “un poliziesco “fighetto”,tutto sparatorie+inseguimenti+battutacce”
E non è affatto diverso diverso da roba tipo “Bad boys” che quanto meno non si prende sul serio a differenza di questo film di Mann…
Unica nota positiva il finale…per il resto solo noia…