Milano calibro 9 (Fernando Di Leo, 1972)

Finalmente l’ho visto anch’io dopo tutta la propaganda fatta da Scerbanenco1986, da quando sono iscritto a questo forum.
Mi ha dato molte sensazioni positive,gli attori sono tutti bravissimi ma il personaggio che mi ha esaltato di più è stato Chino con il suo codice d’onore da rispettare sempre e comunque.
Ho notato (scusate da profano voi lo saprete già) che i polizieschi e noir erano intrisi di pubblicità,soprattutto quella dei liquori,infatti il J&B troneggia mica poco in tutti questi film,inoltre interessante il fatto che la Bouchet lo beve liscio e Moschin allungato con acqua minerale.
Molto belli anche gli extra a parte.

Veramente un grande film: nel suo genere (noir) probabilmente il migliore.
Una colonna sonora unica, fantastica, perfetta. Nella mia top ten è al primo posto.

Grandissimo film, con scene e dialoghi indimenticabili. Tra i personaggi non saprei proprio scegliere il migliore: Il glaciale Ugo Piazza, il sanguigno Rocco o l’uomo d’onore Chino? Scelta ardua…

Vorrei inoltre ricordare l’articolo presente nel Film tv di questa settimana del “nostro” IOCHISONO comprendente la locandina del film.

Filmone completo! Come tutta la trilogia scerbanenchiana del resto! Intensa e drammatica allo stesso tempo, la scena a casa della Bouchet con Moschin (mentre ascoltano il Concerto Grosso… c’è sicuramente la mano di Bacalov heheheheheh…) Un cast spettacolare per un film spettacolare in tutto e per tutto!

quando vedi uno come ugo piazza el cappello te devi levare…

da fonti attendibili mi arriva notizia che la “party music” nella scena in piscina sia un 45 di riccardo cocciante… qualcuno sa?

Ho letto da qualche parte che la versione cinematografica di MC9 aveva delle didascalie sovraimpresse che scandivano i giorni e le ore della vicenda, didascalie che non ci sono nell’edizione Rarovideo. Qualcuno di voi ha mai posseduto una cassetta o un dvd dove ci fossero?

La versione a cui fai riferimento è citata da Giomini,il montatore del film.
Detta pellicola però non è mai esistita,se leggi i post precedenti ne avrai la conferma.
Benvenuto.

Grazie per l’info, però andandosi a rileggere il forum mi sembra che l’ambiguità rimanga. C’è che dice che le sovraimpressioni non ci sono neanche sul negativo e chi dice di averle viste… Mistero! Un altro mistero riguardo MC9 è per me l’anno di produzione e/o uscita. Io sono arrivato a contare 3 differenti annate in cui si dice il film sia stato prodotto o in cui sia uscito: 1971, 1972, 1973. Quest’ultima è invero la più frequente (Mereghetti, ecc.). Sapete darmi lumi? Forse l’anno di produzione e quello d’uscita non coincidono?

Secondo IMBb il film e’ uscito il 15 febbraio 1972

Anno 1972: 36 anni appena compiuti (dall’uscita)

Milano calibro 9 - naz.: Italia - regía: Fernando Di Leo - v.c. n. 59724 del 08.02.72 - m. 2766 - ppp: 15/02/72 - c. pr.: Cineproduzioni Daunia 70.

In Francia: Milan calibre 9 (Paris, 10.07.74 - 95’) - In Germania Occ.: Milano Kaliber 9 (10.08.72 - 96’)

http://www.anica.it/arc/1972/72ag3310.thtml

la versione con le sovraimpressioni dei giorni e dell’orario esiste. è la copia campione, di cui rimane un esemplare alla cineteca nazionale, proiettato nel 2004.
personalmente trovo giusta la decisione di escludere quelle indicazioni dalla versione definitiva, dato che non sempre reggono rispetto alle immagini (in sostanza cozzano contro la finzione temporale del film)

Ottimo.
Grazie per la segnalazione.

Vista anche al Nocturno Film Festival 8 anni fa circa.

Mi permetto di dissentire! Secondo me le didascalie enfatizzerebbero il precipitare veloce degli eventi verso la catastrofe e darebbero un senso al ticchettio ossessivo che si ascolta qua e là nel film (evidentemente pensato per le didascalie mancanti), non trovate?

ma tu l’hai visto il film nella versione con didascalie?

Purtroppo non l’ho mai vista la versione con sovraimpressioni, ma se immaginare come sarebbe stata una sequenza mai girata e rimasta solo sulle pagine di una sceneggiatura è abbastanza difficile (per quanto non impossibile, la storia della critica cinematografica è piena di esperimenti del genere, vedi tante pagine di Bogdanovich, ecc.) ,credo non sia così arduo immaginare delle semplici sovraimpressioni anche là dove non ci sono. Con un piccolo sforzo d’immaginazione me le figuro e (ripeto) mi sembra che ci starebbero benissimo.

delle semplici sovraimpressioni dove non ci sono possono essere immaginate facilmente, certo, ma l’effetto d’insieme tra la sovraimpressione e le immagini cui è accoppiata va visto, verificato, come tutte le soluzioni cinematografiche che prima di finire sul film stampato nascono nelle pagine della sceneggiatura o nella mente di chi le pensa.
proprio per questo esiste il montaggio, la moviola. lì si provano molte soluzioni tra quelle possibili rispetto a ciò che si monta e mille volte ci si trova a dire: mettiamo questo, mettiamo quello… no toglilo… non funziona… si funziona, lasciamolo.
purtroppo l’idea in se’, rispetto a questa demarcazione definita, reale, del trascorrere nel tempo nel film di di leo aveva bisogno di essere codificata rigidamente in fase di sceneggiatura e riprese. così non fu, in maniera evidente, perchè altrimenti le immagini o le situazioni non striderebbero rispetto ad alcune di queste didascalie, che non possono adattarsi alla finzione cinematografica ma debono scandire realmente il tempo.
prendi la scena della villa dell’americano, con le mignotte che ballano con gli scagnozzi… già di suo ti pare strano che in pieno giorno ci sia una specie di festa da ballo… (evidentemente era più comodo fare questa scena così piuttosto che in notturna per la produzione) beh con la didascalia vieni a sapere anche che sono le 11 del mattino!
a quel punto molto meglio non saperlo, abbandonarsi nella sospensione temporale del film… ecc.
cmq qualunque idea va provata e vista, inutile dire “così funziona meglio!”, può darsi, ma può darsi anche di no.
io l’ho visto in quella versione, non è una mia ipotesi, e condivido la scelta di togliere le didascalie al 150%

Lo abbiamo appena rivisto in pellicola a Cattolica, con Umberto Lenzi in sala il quale ha detto di averlo visto per la prima volta in questa occasione, tra l’altro…

Peccato per il master molto rovinato, con intere linee di diaologo che saltavano e non si capiva una mazza; certo chi come me e tantissimi altri aveva già visto il film una dozzina di volte non avrà avuto problemi, ma gli altri sì, immagino. Segnalo peraltro che la copia proiettata aveva le benedette didascalie con lo scorrere del tempo…bello averlo visto anche così, ma forse è stato meglio toglierle, visto che come scriveva IOCHISONO vedere una festa da ballo alle 10 del mattino a Milano è piuttosto bizzarro :slight_smile: