Il primo film ufficiale di Brando De Sica è una sorta di favola dark ambientata a Napoli, un melodramma young adult con protagonisti due outsider della società, un pizzaiolo coi piedi deformi e una ragazzina scappata da casa che si crede discendente di Dracula.
Il film IMHO è interessante ma brutto, e talmente carico ed esagerato che ce lo vedrei benissimo distribuito dalla Troma.
Quasi l’anello mancante tra il cinema di Mainetti (per perizia tecnica) e quello dei Manetti Bros (per leggerezza), questo film ha una confezione di prim’ordine (il ragazzo ha studiato per 8 anni alla USC School of Cinematic Arts, e lo dimostra) ma la generosità e i molteplici rimandi cinefili non levano i dubbi se ci sia dietro del vero talento o meno.
Si citano E.T., Un lupo mannaro americano a Londra, Non si sevizia un paperino (usando Quei giorni insieme a te della Vanoni), 28 giorni dopo, Nosferatu, Dracula, e anche Lovecraft…
Avevo letto un’opinione abbastanza positiva e mi era venuta voglia di vederlo, adesso che dici che è pieno di rimandi m’hai ammosciato un bel po’. Che palle.
Lo vedrò sicuramente (quando uscirà in HV, qua dubito lo metteranno in sala), ma temo la mainettata. Le foto promozionali che ho visto sono molto belle, e l’attore principale l’ho apprezzato in Mare Fuori.
Io forse vado stasera. A Torino lo danno in un solo cinema, il Massimo. Solo due spettacoli… del resto, una cinquantina di sale in tutta Italia. Non ci credono manco per sbaglio.
Visto, nel complesso non mi è spiaciuto. Alla lista di citazioni cinefile sopra elencate aggiungerei tranquillamente il Martin di George Romero; spiazza un po’ la disinvoltura con cui mescola i generi ( dramma sociale, noir, sentimenti, horror) ma alla resa dei conti direi che funziona, almeno io mi sono divertito.
Ormai sono andato in fissa con questa nuova ondata di registi italiani per cui lo vedrò sicuramente anche perchè ero rimasto molto colpito dal suo corto “Non Senza di Me” (lo trovate agevolmente sul tubo, non lo metto per non andare off-topic).
Indubbiamente i legami con la nuova corrente dei cineasti italiani “di genere” ci sono, impossibile non notare le somiglianze con Lo Chiamavano Jeeg Robot a livello narrativo. Forse c’è un po’ di eleganza stilistica in più, a 'sto giro… sicuramente una visione la merita.
