Mio caro assassino (Tonino Valerii, 1972)

Tra l’altro, facendo fede alla questione del prologo rimontato, l’edizione VHS e DVD presentano due master differenti, ma l’errore è presente in entrambi…se dovesse esssere presente anche nella versione RAI e in quella Mediablaster si tratterebbe proprio di un grossolano errore di post-produzione…

è bello comunque vedere che almeno Giorgio Brass ha notato il particolare…lo feci presente su diversi forum all’epoca dell’uscita “Morbosità” by Shendene e successivamente anche in occasione dell’uscita del DVD Surf, ma nessuno sembrò cagarmi…

D’ora in poi chiamatemi Incompreso 2006…

Anche il master americano ha questo problema e anche il master per il dvd francese sul quale ho messo le mani negli scorsi giorni (si tratta comunque di un master con i titoli in inglese che ha il prologo e i titoli di testa nel corretto ordine).

Secondo i laboratori LVR (da noi interpellati) si tratta di un “effetto speciale” che Tonino Valerii ha voluto nel film.

Evito di dirvi cosa ne penso di questa risposta…

Si come no…poi, nell’improbabile caso in cui ciò corrisponda a verità, bell’effetto del menga…e poi proprio in quel punto…ma và…

L’edizione francese:

http://www.neopublishing.com/dvd.php?pdt_id=263

ma no cazzo! non ha l’italiano…ma possibile che avere un’edizione decente in italiano di sto film è una mission impossible?

Questa notizia mi lascia veramente a bocca aperta.
Ero convintissimo che la traccia audio Ita sarebbe stata inlcusa…attendevo il disco da mesi (anni?)!
Ci sono rimasto male.

Ma male, male, male.

il 20 aprile dovrebbe uscire per la tedesca x-rated in italiano, ma la fonte della notizia non è sempre attendibile e quindi bisognerà verificare la presenza della traccia italiana. chissà però se useranno lo stesso master della surf oppure un altro…

i tedeschi come filologia non li batte nessuno, questa notizia mi fà veramente ben sperare, è un film che adoro.

Regolarmente disponibile il dvd della tedesca X Rated

http://www.kultvideo.com/scheda.asp?item=17095&type=DVD&key=2

http://shop.dtm.at/product_info.php?products_id=32783

Audio italiano, prezzo non popolare.

In onda venerdì 8 giugno alle 23:30, Rai Sat

e finalmente il master raisat contiene quei famosi secondi che per la scarsa qualita’ della pellicola sono andati perduti
il master dura 1’34’50,ha i titoli scritti in giallo,si conclude con la parola fine
e presenta le seguenti parti in piu’:
inquadratura giornale nella cava 7 secondi
i 2 parlano nella cava 5 secondi
coperta in faccia alla morta 3 secondi
l’assassino prende il quaderno da casa della maestra 4 secondi
assassino apre borsa con le statue 6 secondi

Comunicazione di servizio:

Fior di lusiertolandia
sarà pure Mio caro assassino
ma la musica onanista non cambia

Ottimo…peccato solo che, qualitativamente, il master trasmesso faceva abbastanza schifo…

Visto questa notte.

Un “secondo” riscaldato e con poco contorno.
Una cena mediocre, speso poco, riempita la pancia.

Pochi ricami qua perchè il film non è certo un gioiellino e da quel nome alla direzione dei lavori mi aspettavo un poco di più.

Il commissario Peretti (di nome e “de facto”) recita talmente male ma talmente male che non ho trovato sul dizionario un aggettivo qualificativo adatto.
L’imbarazzo è stato grande sia nei “grandi” (parlo di me) che nei “piccini” (la figlioletta di mio cugino, di anni 6, alla sequenza del bacio fra il pulé e la sua bella così commentava: “Marci…Marci…ma quel lì ci sa mica fare!..Va!..va!, muove nemmeno le labbra muove!”).

Oltre la soglia della sostenibilità un bel mucchio di situazoni.
Dall’omicidio a colpi di statuetta in stazione alle reazioni della maestrina che sembrava nemmeno conoscere l’ubicazione delle stanze del suo appartamento. C’è però da dire, sempre a proposito di quest’ultima sequenza, che la soggettiva usata in quel frangente è forse fra le migliori cose del film.

Ma la panna sulle fragole è e resta sempre il Peretti…

Sto stocafisso dal baffetto assassino si “muove” nella vicenda con la sicura eleganza di chi, col suo bel completo “offertona dell’upim” tutto impataccato, pensa di vestir Brioni, di chiamarsi Hercule e di star dentro un teatrino della Christie. E magari pure sull’Orient Express circondato da assassini…

Mio Caro Regista…il gommone qui sta mica a galla. Buttiamoci in acqua e aggrappiamoci ai salvagente.

Fra cinema “b” e cinema “trash” e pure tra i peggiori “settantoni” nostrani mai visti.
Cinque euro per portarmi a casa il dvd non penso proprio che mai li spenderò.

Che ci volete fare…me lo son pure visto fra i due Bazzoni e questa infelice combinazione temporale potrebbe avermi incattivito più del dovuto…

E’, viceversa, tra i migliori del periodo.

Suspense, ritmo sostenuto, buone trovate registiche (anche a livello tecnico), bene anche Hilton nel ruolo del commissario.

E poi il finale: gradito omaggio a certi gialli dal glorioso passato.

Quali? Se alludi a “Le orme” e “Giornata nera per l’ariete” il film di Valerii se li mangia a colazione entrambi inzuppati nel latte.

Me lo sono perso, ma credo sia il vecchio master passato qualche anno fa su raiUno.

Dunque…è datato '72 no?

Dal 70 al 72 da noi si son visti: L’Uccello Dalle Piume Di Cristallo, Cinque Bambole Per La Luna Di Agosto, Quattro Mosche Di Velluto Grigio, Una Lucertola Con La Pelle Di Donna, Reazione A Catena, Giornata Nera Per L’Ariete, Lo Strano Vizio Della Signora Wardh, Non Si Sevizia Un Paperino, Tutti I Colori Del Buio, La Morte Accarezza A Mezzanotte, La Dama Rossa Uccide Sette Volte, Cosa Avete Fatto A Solange? e per il momento me ne vengono in mente mica altri.

Ma sto elenco mi avanza per giudicare Mio Caro Assassino non certo fra i memorabili dell’epoca.

Davvero troppo poco in tutto per le mie personalissime richieste.

Ecco.

Punto e a capo.

E’ evidentissimo che le nostre personali idee di cinema sono molto ma molto distanti.

Premetto che sono un appassionato del genere, nel senso che per qualche motivo salvo spesso qualcosa anche delle pellicole più indifendibili, ma al di là delle mie ossessioni personali penso si possa tranquillamente affermare che il film di Valerii se la gioca bene con tutti i film in grassetto sopra, e vince senza sforzo con almeno 3 su 4.

Detto ciò, e data la precisione dei tuoi giudizi (anche se in questo caso non li condivido), a questo punto sarei curioso di sapere cosa salveresti de La Dama Rossa Uccide Sette Volte…

E’ evidentissimo che le nostre personali idee di cinema siano molto ma molto distanti.
Direi proprio che è indubbio.

Questione di gusti, come sempre. Nei titoli da te citati per me ce ne sono un paio nettamente inferiori a “Mio caro assassino”, ma sono appunto semplici opinioni personali. :wink:

Ami la materia e i tuoi grassetti son ben dotati di senso.

Io, invero, mi aspettavo sonori commenti e lancio delle uova per aver piazzato (e l’ho piazzato apposta…) il famigerato La Morte Accarezza A Mezzanotte.
Questo, a mio giudizio, il più traballante di tutto quel mucchio selvaggio.
Ma è un film che mi scopre e mi solletica alcune debolezze: l’amore per un genere di “funk cinedelico” (qui ci sta una colonna sonora di Gianni Ferrio, con tanto di pezzo di Mina, che non dimentico), l’amore per la città dove sono nato (c’è poco da fare ma quando mi vedo la Milano che giravo da bamboccio mi si corica l’anima), un gusto per il cinema che manifesta un “approccio pop” sopra le righe al girato (l’unione di certi cromatismi a certe focali che ha marchiato film come Le Cinque Bambole e l’inarrivabile mio culto personale “The Phantom Of The Paradise”), il senso più “vile” e “modaiolo” di rappresentare certe atmosfere psichedeliche in un contesto “fintissimo” (quell’aspetto “glamour” di molte produzioni del periodo).
Detto con altre parole il film di Ercoli mi appaga parecchio l’occhio e pur lo “stomaco”.

Diverso, molto diverso, il mio giudizio sulla Dama Rossa.
Questo film l’ho scelto perchè resta, a mio vedere, uno dei migliori “sunti”, quasi una perfetta antologia del giallo “spaghetti”.
In questo film abbiamo (in ordine sparso): la magione dei Wildenbrück che getta le fondamenta al “gotico” che serpeggia per tutto il film; il richiamo “totemico” del quadro che fa da gas propulsivo per i raccordi storici della vicenda; quel senso di sceneggiatura confusa che marchia la più parte dell’italicissima produzione di “quel genere”; sangue e omicidi di gran scena; l’aggancio “sonoro” che deve rimbalzare metronomicamente nel cervello (il pulsare del drum & bass e la risata della “dama”); la risoluzione finale con “sorpresa”; elementi esploitativi sessuali (nudi gratuiti, del tutto voyeristici); “vintage” sparso a profusione in ogni angolo; un bell’incipit di infanzia rovinata e morbosità incipiente e quella supercazzutissima slow-motion della “dama” per il corridoio durante l’incubo che io mi liquefaccio tutto.
Ecco perché l’ho scelto.