Moana la scandalosa (Riccardo Schicchi, 1988)

Grazie, si fa per dire, alla serie Supersex (che non m’interessa, ma di cui ho visto il prossimamente) ho scoperto questo film di cui ignoravo totalmente l’esistenza. Inizia con uno stupro di gruppo ai danni di Moana, che si doppia da sola, e finisce con un doppio omicidio (di Moana e un suo amante) e un suicidio (di Siffredi). Lo stupro lo praticano in cinque. Quattro, tra cui Siffredi, arrivano già nudi (!) su due moto più un quinto, nudo anch’esso, che esce fuori dal nulla. Alla fine Moana uccisa continua a muoversi.

https://xhamster.com/videos/moana-la-scandalosa-1988-restored-14923125

Il riferimento alla matrjoska si riferisce alla trasmissione di Antonio Ricci mai andata in onda (poi diventata L’araba fenice) che si diceva essere stata bloccata da B. proprio per la presenza di Moana, mentre il suo creatore smentì questo fatto indicando, invece, la causa della censura nella presenza di un ‘coro’ di ciellini che infastidì qualcuno.

L’arrivo degli stupratori in moto (quello col casco nero è Siffredi).

Indicato con la freccia il tizio che esce fuori dal nulla (quattro non erano già abbastanza?).

Qualcuno riconosce il posto dove è stata girata la scena?

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Tante volte non vi capisco. Vi parlo di un film con Moana che non è mai stato trattato qui. Un film che inizia con uno stupro di gruppo e finisce con un femminicidio e nessuno che sia intervenuto! Non è presunzione, è che a volte non so proprio di che parlare.

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Anche a me è capitato di “lanciare” qualche film che, diciamolo, non ha scatenato proprio accese discussioni… Magari non l ha visto nessuno (meglio, facciamogli pubblicità), magari in quel momento uno era al lavoro, uno al supermercato con la moglie, uno a prendere i figli a scuola… Non ti arrabbiare. Intanto queste “pagine” danno la possibilità a tutti noi (e alle nuove generazioni) di recuperare informazioni et similia su film dei quali magari è difficile pure sapere la trama. Ecco perché mi piace pubblicare locandine, articoli di giornale, vhs… reperti archeologici indispensabili e talvolta quasi introvabili o la cui esistenza è messa in discussione. Venendo al film di Moana, lo vidi nei primi anni 90, in vhs. All epoca ero un fan della genovese, il suo dominio per me crollò quando le voci che si era rifatta dalla testa ai piedi diventarono certezze. Del film ricordo solo la scena dello stupro in moto di cui parli, ma - in linea di massima - non ho mai apprezzato i film di Schicchi, neanche quando li vedevo da ragazzino con fini diciamo di automassaggio… Ecco perchè poi, scoperti Alan W Cools, Lee Castle, ecc. mi sono appassionato al genere…

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Pare che molti film firmati da Schicchi li abbia realmente diretti, almeno in parte, Arduino Sacco. Lo disse a mezza voce lo stesso Schicchi ad alcuni interlocutori.

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Verissimo. Secondo me Schicchi è stato un “discepolo” di Webber, nel senso che probabilmente nessuno dei due metteva mai occhio dietro la cinepresa, fisicamente il regista era un altro. In questo caso Sacco… altra perla! Ho visto tantissimi suoi film e, come abbiamo avuto già modo di commentare, a volte il suo “stile” ha la capacità di ergersi (o immergersi) a tal punto che, sconcertati ma increduli, si può arrivare a pensare sia appunto una scelta stilistica, avanguardista, di rottura… (di 00)

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Ma per carità, chi si arrabbia. È giusto per parlare di qualcosa di differente ogni tanto.

Non erano grandi registi, ma almeno erano registi.

La cosa non mi meraviglia visto l’esito comunque nullo.

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A me fa ridere, e un po’ incazzare, quando sento definire Schicchi buonanima “paladino della libertà di espressione” (Marco Giusti incluso, in un articolo ad memoriam). Quando invece fu solamente scaltro e paraculissimo, nel mettere su una “scuderia” di donne, variamente avvenenti, da usare nell’ambito della pornografia. Consorte inclusa. Il che, lo dico con la massima sincerità, è stata fonte di gran sollazzo giovanile, non sono ipocrita né moralista. Ma gli autentici rappresentanti della libertà di parola, sono ben altri. E pure all’interno della cinematografia hard nazionale ed estera, fra quelli definibili registi sicuramente non annovero il nome di Schicchi… :shushing_face::thinking::smiling_imp:

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Sai che è quello che stavo pensando anch’io riguardo il suo modo di fare? Neanche negli USA o in Francia si arrivò agli estremi che utilizzò Schicchi. Brutto scriverlo ma alla fine imponeva loro un atteggiamento da baldracche (con tutto il rispetto per quelle vere che rischiano la vita tutti i giorni sulla strada) a stringere sgradevole. Mi fermo qui se no vado fuori tema.

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Leggete, se la trovate ancora, la sua autobiografia paracula intitolata Oltraggio al pudore

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Ho letto con interesse ma non avevo nulla da dire. Certe cose è meglio lasciarsele raccontare.

Anzi, qualcosa ho notato: la sciatteria a partire dal manifesto, che mi pare sia fatto con un template molto comune per i porno d’epoca. Era roba che aveva un certo successo, no? Troppo caro pagare un grafico?

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E non hai visto certe altre locandine… Qui invece si vede una certa cura:
1 almeno hanno usato un carattere diverso dal solito
2 foto della protagonista (fatto tutt"altro che scontato nel porno italiano)
3 per giunta (quasi da non credere) presa dal film in questione.

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ahahahah rodar ma io cosa dovrei dire? ce ne sono un fottio tra gli hardcore postati la cui discussione non ha avuto seguito per il semplice fatto che i titoli erano abbastanza sotterranei e in questa sezione i ferratissimi sono tre. è normalissimo, è la dura lex dei forum e soprattutto di un genere che nonvanta certamente in numero gli stessi esegeti dell’horror… per il resto ha detto alla perfezione tutto @Lindo … anche se non suscitano discussioni, rappresentano comunque una scheda, materiale informativo.

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la ricordo, allora, disponibile in molte edicole. mi mordo i gomiti per non averla mai acquistata perché oggi valla a reperire…

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Sei hai 42€ da buttare…

https://www.amazon.it/Oltraggio-dellhard-racconta-provocazioni-trasgressioni/dp/8886325207

Oppure

ma vuoi scherzare all’epoca costava si e no 10mila lire…

Ecco perché ho scritto ‘da buttare’…

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mi sono chiesto se si riuscisse a recuperare qualche 35mm, 16mm di questi film un po’ sotterranei.
Quelli proiettati nei vari cinema a luci rosse , ne andrebbe la pena farli scansionare anche con una macchina amatoriale?
Visto che sono nate delle macchine amatoriali basate su progetti open sorce in grado di scansionare e acquisire la pellicola anche a risoluzioni 4k oppure 2160p.
La qualità sarebbe comunque notevolmente inferiore a scansioni fatte da qualunque studio professionale, ma credo sarebbero superiori alle vhs.

Ma era solo un idea abbozzata

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Anch’io lo vidi negli anni novanta in VHS…non era l’esordio di Siffredi qui? I film di Moana li avevo visti quasi tutti ma ricordo ben poco, l’unico che possiedo ancora è quello dei Mondiali gli altri definitivamente persi…

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No. Lui esordì in Francia anche se non chiaro in che anno (84? 86?), ma prima di questo aveva già fatto almeno Fantastica Moana.

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Che io sappia (così viene riportato da diverse fonti) il primo hard italiano di Rocco fu Il vizio nel ventre

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