MondoManila (Khavn, 2012)

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Folgorante.

Eccessivo, estremo, grottesco, iperbolico.
Eppure al contempo concreto, profondamente umano, (iper)realistico a suo modo.

Con uno stile a cavallo tra onirico e neorealistico, Khvan (musicista e videomaker) realizza una sorta di acid trip zavattininano (!) per raccontare la vita quotidiana dei più umili, disperati e diseredati, gente senza futuro che vive in un presente da incubo, per i quali non è prevista la catarsi: gli abitanti delle baraccopoli.

In un mondo violentissimo, in cui spuntano ovunque come erbacce rigurgiti di degrado, vivono personaggi assurdi e tremendamente umani, le cui pulsioni vitali si risolvono nella ricerca della soddisfazione degli impulsi primari e dello sballo, tra miseria, squallore e deleterie strategie per riuscire a tirare a campare: nani storpi e deformi, giovani prostituti effemminati, mendicanti ciechi padri di famiglia e dipendenti dal crack, ragazzini delle gang con una stiscia impressionante di omicidi alle spalle, vecchi occidentali pedofili xenofobi e senza cuore, viscidi mendicanti storpi che gli procurano bambini da abusare…

Non ci sono tabù, non ci sono limiti che non vadano superati, una realtà dove la violenza, il sesso e l’abuso è sotto gli occhi di tutti e fa parte della vita quotidiana di mamme, bambini, ragazzi. Tra miseria e degrado, sia nell’ambiente intorno, sia nella dimensione interiore individuale.

Eppure il film riesce ad essere anche coloratissimo, spensierato, allegro, leggero, come i pensieri del tossicomane che dopo essersi fatto una tirata percepisce tutto ovattato, distorto, magari fluorescente ed in fin dei conti gradevole.

Tratto da un libro di Norman Wilwayco, che in patria è stato un caso editoriale, ha vinto premi e venduto un sacco di copie, e nel resto del mondo non è stato neppure tradotto.

Il film mi ha ricordato molto lo stile e l’estetica di SS SUNDA (autore di Flesh Doll Operetta), ed infatti neanche a farlo apposta chi ti scopro che l’ha distribuito in dvd in Italia con la sua Amoeba Film?
Proprio lui!

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Non avrei mai immaginato che fosse tratto da un libro!

Ti consiglio anche Alipato: The Very Brief Life of an Ember (visto al cinema e con uno stile molto simile a MondoManila) e Ruined Heart: Another Lovestory Between a Criminal & a Whore, con interpretazione di Tadanobu Asano e fotografia di Christopher Doyle!

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Ciao @LorenzoCardoso ,

benvenuto e grazie per i consigli!

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