Morgan Lost

Curiosità: quanti di voi compreranno Morgan Lost? Dalle anteprime mi pare un prodotto rivolto principalmente ai lettori di DD e in secundis ai nathaneveriani.

Io lo comprerò senz’altro, ho visionato alcune tavole e sono promettenti (sia per qualità dei disegni che per il tasso splatter). Credo sia rivolto soprattutto ai fans di Brendon e DD, più che di Nathan Never.

Il primo numero mi ha conquistato, una storia che appassiona, densa, scorrevole, senza verbosità e orridi spiegoni. L’atmosfera, un po’ l’ambientazione e certi aspetti caratteriali di ML mi ricordano gli albi più cupi di Nathan Never, ma forse è una mia suggestione…
Il concept è molto preciso, non una cornice entro la quale declinare storie di vari generi, mi pare insomma che rispetto ad altre testate bonelliane lo spazio di manovra degli sceneggiatori sia più ridotto. Non è necessariamente un male.
A parte l’idea bellissima della colorazionefedele alla visione daltonica di ML, non sono presenti innovazioni per ora. Invece il giochino della citazione non mi piace, lo trovo un espediente abusato che ha fatto il suo tempo. Michele Rubini in gran forma.

Al Lucca Comics ho avuto il piacere di assistere alla conferenza di presentazione dell’opera e ovviamente c’era presente Chiaverotti, che tra l’altro è veramente un tipo esplosivo e divertente.
Tra le varie cose che ha raccontato ed anticipato, ha detto che nel personaggio di Morgan c’è molto di lui (l’insonnia, i mal di testa, la timidezza che a volte esce) e sembrava essere veramente preso dal progetto.
I vari albi saranno nella gran parte dei casi autoconclusivi e il filone sarà un po’ sempre lo stesso: il cacciatore di taglie che si imbatte in serial killer malati, fuori dalle righe e molto “rock-star” ma sempre realistici, con a volte qualche tocco soprannaturale.
Come già detto nel thread, la cosa più interessante a livello visivo è questa colorazione grigio/rossa, che sarà sempre presente e che a me piace veramente molto; inoltre la trovo funzionale, sia per quanto riguarda il vedere il mondo con gli occhi di Morgan (dato il suo daltonismo) sia per far risaltare particolari scene splatter o con elementi da portare in primo piano.
Ho chiesto a Chiaverotti se ha studiato dei particolari serial killer ai quali poi ispirarsi (gente che poi, cosa triste, aveva pure uno stuolo di fan, tipo Ricky Ramirez) ma mi ha detto che più che i serial killer ha studiato molto le opere di Dougler, che è da considerarsi il primo profiler in seno all’FBI.
Comunque pare che come scrittura siano già arrivati a buttar giù già una 20ina di episodi. Con i disegni sono invece chiaramente un po’ più indietro.
Per quanto mi riguarda sarà una serie che seguirò con interesse!:slight_smile:

Più o meno le stesse cose che ha detto quando l’abbiamo ospitato al ToHorror, il Chiaverotti (fra l’altro invecchiatissimo e dark, pareva uscito dal Near Dark della Bigelow con quegli occhiali scuri che ostentava). Il fumetto come premesse mi piace abbastanza, lo standard è quello bonelliano ma i disegni sono davvero notevoli e tutto sommato l’idea di fondere sf e psycho-thriller ha sempre il suo perché (mi viene in mente un romanzo dello scozzese Stuart McBride con un’idea analoga). Vedremo gli sviluppi, comunque sono fiducioso.

La cosa degli occhiali ha stupito anche me, lui l’ha giustificata dicendo che grazie agli occhiali riesce a vincere la sua timidezza, perché in pratica gli fanno da muro tra lui e il pubblico. Tra l’altro m’è sembrato tutto fuorché timido (oddio, magari proprio grazie agli occhiali!:D). Mah… Comunque come personaggio è eccezionale.
Che poi tra l’altro gli occhiali li ha tenuti addosso sia il giorno della conferenza di Morgan Lost, che s’è comunque tenuta in una sala (gremita) non troppo grande, sia il giorno successivo, quando al Teatro Comunale s’è tenuto un evento Bonelli molto bello e comunque ben più importante (durante il quale Recchioni ha avuto un mancamento :-p ).

Azzz Recchioni l’è svenuto? Sapevo di suoi problemi di salute passati… comunque, Chiaverotti è invecchiato assai, pure la voce è molto più rauca rispetto a come me la ricordavo quando fece una presentazione alla libreria Rizzoli di Torino, negli anni 90.

Ha avuto un malore durante l’evento Bonelli (è stato chiamato sul palco ma la sua poltrona era vuota, tra l’imbarazzo generale :D) ma poi più tardi è comunque riuscito ad intervenire, scherzando anche sulla cosa. Poi più tardi pare aver avuto un altro collasso. Per sfortuna niente di grave.

IMHO resta comunque un tipo molto dinamico e pieno di energie.

Sì, sì, quello senz’altro. Al nostro festival era soddisfatto, ha fatto pure i complimenti al nostro tecnico per la qualità della proiezione del booktrailer. Poi è uno che sa tenere banco, infatti la sala dell’evento era strapiena.

Continuo a seguirlo, non so voi… direi che i pregi e i difetti sono quelli che da sempre contraddistinguono le opere di Chiaverotti. Idee interessanti, bei disegni… ma sceneggiature che franano puntualmente nei finali, valga per tutte quella di Mr. Sandman che parte bene ma finisce in maniera per me quasi incomprensibile. Peccato, perché le atmosfere noir-futuristiche funzionano; e, come dicevo, le tavole virate in bianco, nero e rosso mi affascinano. Manca l’ironia ma dato il plot è comprensibile; diciamo che, come altri eroi bonelliani (vedi Lukas) anche Morgan Lost manca di qualcosa, caratterialmente non lo trovo abbastanza sfumato e incisivo per apprezzarlo come personaggio. Boh, comunque non mi spiace leggerlo e credo che continuerò.

Per ora pure io lo promuovo. Il terzo episodio, se devo essere sincero, mi ha un po’ spiazzato perché non mi aspettavo assolutamente questa virata onirica, ero convinto che l’idea di Chiaverotti fosse quella di regalarci solo storie verosimili, popolate di serial killer “reali” senza tuffarsi troppo in universi paralleli, sogni e compagnia cantante (alla Dylan Dog, insomma). L’albo mi è comunque piaciuto, ti lascia in una sorta di dimensione sospesa molto suggestiva. Belli come sempre i disegni e la colorazione.
Ad ogni modo l’autore ha detto che queste escursioni nel “paranormale spinto” non saranno troppo frequenti.

A me va bene pure il paranormale, se ben giostrato. Qua ho avuto davvero difficoltà a capirne il senso, giuro.

si, non mi è piaciuto comeviene liquidato Mister Sandman, una soluzione che mi ha fatto scadere tutta questa specie di vertigine oniricain cui si era creata la giusta tensione. Bella l’idea alla base della storia, anche coraggiosa per essere proposta già al terzo numero.

Bah…i primi due numeri, pur con qualche limite, li avevo apprezzati, bello l’uso della tricromia, il terzo è stata una mattonata nei coglioni, e insomma basta con ste cagate sogno/realtà con finali assolutamente improbabili e buttati lì che sembra sempre che non sapendo dove andare a parare, liquidano il lettore come fosse un cerebroleso. E basta col citazionismo spinto, basta, abbiamo capito che avete visto tutti i film vedibili umanamente, basta !!! Purtroppo ci intravedo tutti i difetti che mi hanno spinto ormai da tempo ad abbandonare DD, compresa la canonica scopata col figone di turno ad ogni puntata, perchè ovviamente Morgan Lost è un superfigo tormentato da un torbido passato bla…bla…bla…non credo che gli darò ulteriori possibilità. Mi rammarico che diano spazio a una cagata simile e per dire abbiano interrotto una serie come Saguaro che aveva potenzialità molto più elevate, per i miei gusti ovviamente, ma tant’è, e probabilmente è proprio questo vuole il pubblico o magari sarò smentito.

A me l’ultimo è piaciuto, carino il finale. Ovviamente d’accordo con chi lo considera abbastanza convenzionale, ben disegnato eccetera ma nulla di epocale. Bonelliano, insomma.

Letto il nuovo numero, francamente m’è parso moscio. Soprattutto il buonismo finale… il livello degli episodi è altalenante, qualche buona idea qua e là ma non riesce a innalzarsi dagli standard bonelliani (piuttosto piatti). Mi pare stia un po’ assestandosi sulle atmosfere di Lukas che infatti dopo un po’ avevo lasciato perdere; qua c’è qualcosina in più, Chiaverotti non mi dispiace e i disegni sono belli. Però mi pare non stia decollando, anche se di lettori mi sembra averne assai… forse sono diventato esigente io, abituato a leggere roba più dark e irriverente dell’editoria anglosassone.

“La rosa nera” è buono e inserisce qualche altro elemento di continuity. Quest’ultimo albo assembla con mestiere cose già viste, anche se capisco che un ragazzino possa esserne colpito. Saguaro, Demian e Cassidy mi sembravano superiori a livello di storie :confused:.

Sì, la prima apparizione di Wallendream è una bella storia, con un finale che ricorda molto il romanzo di Shane Stevens Io ti troverò. Ma il numero 5 ha un finale da far cascare le braccia, per quanto è buonista. Passi il trionfo della giustizia ma il fantasmino che consola Morgan no, cazzarola. Boh speriamo che il prossimo, I coniugi Rabbit, regali un po’ di cattiveria in più… comunque, le copertine sono davvero splendide.


ps. Saguaro non l’ho mai letto ma vedo che aveva non pochi fans… come mai l’hanno chiuso, allora? Suppongo che le vendite non fossero stratosferiche ma credo valga per tante altre testate bonelliane. Comunque, il mio edicolante mi dice che finora Morgan Lost lo ha venduto bene.

Saguaro fu segato dopo 35 numeri per le vendite non soddisfacenti. Scritto molto bene, vecchio stile, sergiobonelliano più che bonelliano per capirsi; al contrario di Morgan Lost, che mi pare formalmente più accattivante e attuale, ma in un paio di numeri (su 5, al momento) ha storie tirate via, diciamolo.

Letto il nuovo numero, devo dire che mi ha abbastanza divertito per l’alto tasso di efferatezze. Niente di estremo ma momenti duretti ne ha. Non ci viene risparmiato il finalino surreale, Chiaverotti style (qua si cita apertamente il cinema dei Coen) e assolutamente inutile; però nel complesso vale l’acquisto, via. Oramai mi pare evidente trattarsi di un fumetto non incisivo e originale (con la Bonelli è così, prendere o lasciare) ma finché ti coinvolge si può seguire. Vedremo coi prossimi albi.