Nel più alto dei cieli (Silvano Agosti, 1976)

Innanzitutto un saluto di presentazione a tutti i forumisti dato ke questo è il mio primo post. Di alcuni di voi mi ricordo dato che all’epoca bazzicavo spesso il vechio forum di Nocturno. Bentrovati quindi. Ma ora per non andare troppo OT vengo al dunque. Ho avuto l’occasione di vedere l’altra sera questo dimenticato e semiscomparso film di Silvano Agosti dopo averlo comprato direttamente dal suo sito. Sono rimasto positivamente impressionato da questo piccolo apologo anticrelicale e antiborghese. Un crescendo di tensione che sfocia nello sfogo dei più bassi istinti delle pulsioni umane. Un film claustrofobico, ossessivo, spietato. Certo a volte forse prende prepotentemente il sopravvento una certa tendenza “polemica” tipica del cinema militante di sinistra ma credo che il film di Agosti sia un ottimo lavoro, una metafora socio-politica che sopratutto nella parte finale dispensa pugni nello stomaco dello spettatore. Infatti le critiche dell’intellighentia cinematografica non sono mancate: “Un libello ignobile” lo definisce Gian Luigi Rondi, “Agosti carica a testa bassa e sbaglia il bersaglio”, dice il Morandini. Mah…Voi l’avete visto? Cosa ne pensate?

https://www.youtube.com/watch?v=JU4i9iLAX_c

Ah la trama (da mymovies):Vi si racconta come la delegazione di una clinica romana abbia chiesto e ottenuto di essere ricevuta dal Papa, come giunga in Vaticano ed entri in un lussuoso ascensore. L’ascensore comincia a salire ma improvvisamente si ferma o forse sale per sempre senza che le porte si riaprano più. In quell’universo chiuso di pochi metri quadrati interviene prima lo stupore, poi subentrano paura e angoscia. Paura e angoscia, a loro volta, scatenano istinti bestiali: risse, violenza, omicidi e antropofagia…

ps. ho tagliato ovviamente il finale che questi genii avevano descritto minuziosamente.

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Anche io ho comperato la cassetta autoprodotta da Agosti ma ancora non l’ho guardata, il film comunque sembra molto interessante, se non sbaglio è stato mandato pure in una retrospettiva dell’ultimo ravenna nightmare.

So che era in programma la sua proiezione a fine maggio al Salento Fear Fest di S. Maria di Leuca. Io però nonostante sia di Lecce apprendo la cosa in ritardo non avendo visto un solo manifesto pubblicitario…

Visto ieri sera… il finale (che non riporto) ha un che di angosciante e futuristico… soprattutto se si pensa che siamo nel 1976!

A me è parso troppo debitore di Bunuel, e abbastanza scontato come apologo.
Di Agosti preferisco NP IL SEGRETO.

Tra l’altro, riguardo NEL PIU’ ALTO DEI CIELI, la versione corrente in dvd edita dallo stesso regista, mi sembra differente da quella originale dato che, nei titoli di testa, compaiono immagini palesemente girate in digitale, non so se ci avete fatto caso…
E compare, troppe volte, una didascalia che precisa che il film non vuole offendere la fede …

Ho trovato anche io il dvd del film in questione, e vedendo i primi 5’ è palese che ci sono inquadrature girate almeno 20 anni dopo (il film è del 1976)…motivo della manipolazione? Mah

…Visionato ieri sera dopo un disco ricevuto da un aro amico che ha rippato direttamente la vhs originale. Non conosco che edizione sia, ma è 1 ottimo ripping. Non mi sembra di aver visionato qualcosa inerente scene rigirate in digitale. Il film inizia con la descrizione del colosseo da parte di una guida turistica…
la cosa che più mi ha sorpreso, al di là degli indubbi omaggi a Bunuel e Ferreri, è stato il master: ottima fotografia e addirittura 2:35.1 di formato.
Tra tutti gli attori, bravissimi, nota di merito a una Marcella Michelangeli (nello stesso anno ha girato IL GRANDE RACKET, non si direbbe data la bellezza in questa pellicola in contrasto netto con l’immagine data nel film di Castellari) che si scatena nel finale e alla mastodontica ma romana-de-roma Francesca Romana Coluzzi. Buone le musiche di Piovani, e gli effetti sonori ipnotici. Un film da vedere.

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Il DVD, a parte le scene aggiunte, riporta integralmente il film? Hanno tagliato qualcosa?

Nel frattempo, ho contattato il regista chiedendogli il motivo di quella manipolazione, con immagini in digitale mischiate al girato originario nella sequenza dei titoli di testa; Agosti mi ha risposto che l’ha fatto per suggerire “l’immutabilità dell’istituzione Chiesa”.

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Ricordo che diversi anni fa su kultvideo era in vendita una VHS (mi pare Magnum 3b) di N.P. Il segreto che in realtà conteneva per errore Nel più alto dei cieli. Nella descrizione dell’articolo si diceva che era l’unica edizione integrale conosciuta del film di Agosti, proprio perché la versione che fece uscire in home video il regista stesso era rimaneggiata.
Ora sul sito di kultvideo i vecchi prodotti esauriti non ci sono più, quindi sto citando a memoria.
Mi piacerebbe un sacco vedere la versione originale integrale del film di Agosti, chissà se è quella di cui parla @ivanrassimov

@ivanrassimov se ci sei batti un colpo!

@bastardnasum ho fatto una breve ricerca ed ho trovato questo tuo post in un’altra discussione… Non ce l’hai più la VHS, vero?

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Ora mi avete messo la curiosità: ho il film da parecchi anni, ma son sempre stato “intimorito” dal guardarlo, vista la trama.
La copia che ho io è il DVD prodotto da Agosti stesso, la cui durata (in PAL) è di 1h23m08s. Si tratta della stessa durata della VHS?

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Che vhs intendi? Quella autoprodotta da Agosti ce l’ho io e se ricordo bene utilizza lo stesso master del dvd. Quella Magnum 3b… Vorrei davvero trovare qualcuno che ce l’ha!!!

Eeeeh magari… Ma l ho vista solo a casa di Kultvideo. Io ho sempre e solo trovato le versioni normodotate…

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C’era un modo per distinguere le due versioni (fascetta, numero di codice, etichetta, …) o erano in tutto e per tutto uguali e bisognava metterle nel vcr per scoprire se avevi fatto bingo?

Scusa la confusione, intendevo la VHS autoprodotta da Agosti, per capire se VHS e DVD (pure questo autoprodotto) usano lo stesso master

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La prossima volta che rientro al paese vedo di recuperarla e verificare, a memoria sono identiche ma la vhs non la vedo da più di 10 anni.

Assolutamente identiche in tutto. Solo mettendo la cassetta nel VCR si capisce se e’ un film piuttosto che l altro

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Recuperata finalmente dopo anni di ricerche la versione integrale, grazie al gentilissimo @ivanrassimov

Dura circa sei minuti e mezzo in più rispetto alla versione rimaneggiata (esattamente 1h29’35’').
Non so esattamente cosa manchi nella seconda versione, ad una prima occhiata mi sono accorto ad esempio che non c’è una sequenza all’inizio nella quale si vede che il vaticano scheda tutte le persone che vengono in visita per verificare che non ci siano sovversivi o terroristi.

Mi sa che Agosti non la conta giusta… La mia idea è che abbia voluto edulcorare qualche presa di posizione forse un po’ troppo forte nei confronti dell’istituzione Chiesa…

Cmq scorrendo i titoli di testa ci si rende conto che quella di Agosti era una vera e propria “scuola” in cui si formavano sul terreno molti personaggi che poi avrebbero ricoperto anche posti di un certo spessore all’interno del mondo del cinema, militante e non. Mi ha colpito ad esempio vedere Daniele Segre come fotografo di scena.

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Alla fine non ho resistito e me lo sono rivisto ieri notte, togliendo ore preziose al sonno.

Mamma mia ma che roba, non lo ricordavo così, decisamente uno dei film più estremi e nichilisti che io abbia mai guardato. Diciamo che Agosti non si fa davvero alcuna remora e non indugia neanche un secondo nel mostrarci abiezioni ed eccessi di ogni sorta, andando oltre il cattivo gusto, addentrandosi in territori che be pochi hanno osato filmare.
Si parte in sordina e poi è un crescendo inarrestabile, tra omicidi, abiezioni sessuali (il prete che si masturba mentre fa piedino alla ragazzina e poi la violenta sotto gli occhi di tutti), cannibalismo, apostasia, davvero chi più ne ha più ne metta.
Secondo me l’immagine simbolo del film è il prete nudo che caga in mezzo all’ascensore mentre sullo sfondo la suora e l’industriale scopano praticamente senza più alcun vincolo morale, senza più nessun’ombra di etica, di consapevolezza, di coscienza.

Eppure il film per essere ancora più riuscito credo dovesse osare di più a livello visivo (ad esempio le scene di cannibalismo sono solo suggerite e mai mostrate, la ragazza che piscia per terra non viene inquadrata, e via dicendo). Ci sono troppe cose che avvengono fuori campo. In certi casi appare evidente che ci siano dei salti di pellicola (la copia da cui è ricavato il master è piuttosto vissuta), in altri casi mi viene da chiedermi se il regista non abbia sforbiciato qualcosa. Il che però sarebbe strano, perché invece alcune delle scene più disturbanti e difficili da sostenere (a livello morale e psicologico) sono invece mostrate interamente in tutto il loro degrado.

Davvero non so cosa possa mancare nella “seconda versione”, le cose da tagliare potrebbero esser ben più di sei minuti e mezzo, non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Nel '77 comunque la società italiana stava attraversando un momento di contestazione e di messa in discussione dei valori davvero incredibile, solo in quell’anno avrebbero potuto uscire un film come questo (oltretutto si è beccato solo un VM14!) oppure Taboo di Sjöman o persino Maladolescenza di Murgia.

In definitiva i detrattori di questo film di Agosti lo criticavano perché non avrebbe centrato il bersaglio del suo violento attacco, ma secondo me in realtà non erano in grado di ammettere che un tale eccesso di iconoclastia nell’infierire sulla tematica li aveva shockati.

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Visto grazie all’amico Frank, e gliene sono grato, penso sia un qualcosa di ottimo, prima di vederlo pronosticavo che avrebbe potuto colpirmi, così è stato. La potenza, oltre che nelle singole scioccanti scene anche già citate, è nell’insieme. Fotografia in primis, sembra girato tutto con un filtro flou, ma in realtà sono luci e colori scelti a creare una sorta di, in questo caso malsana, beatitudine paradisiaca. Perfetto l’accompagnamento sonoro, con musichette e annunci radio dal sapore ecclesiastico che nel contesto diventano grotteschi e irriverenti. I dialoghi sono surreali, volutamente pacati e a tratti aulici, volti a sottolineare il crescendo abietto. I personaggi sono ben caratterizzati, suppongo che una sorta di stereotipizzazione sia voluta in senso polemico.
Capitolo in sé il montaggio. Ho visto il commento di Frank dopo la visione, ma sposo la tesi della sforbiciata anche nella versione senza inserti digitali. Ci sono dei raccordi proprio sballati, senza continuità temporale né altro, un personaggio si ritrova altrove e a fare altro senza ellissi, senza niente che lo giustifichi. Potrebbero essere semplici tagli un po’ arronzati o tali per farlo passare in censura, il che significherebbe che fosse ancora più estremo.
Gli inserti digitali, invece, in cosa consistono di preciso?
La copia visionata, da vhs, è buona, ci sono spuntinature, ma a me non dispiacciono, sanno di vissuto.
Come messaggio, devo dire che seppur Agosti fosse militante, qui non ne esce bene nessuno…
Il finale è ben fatto, me lo aspettavo di taglio maggiormente sovrannaturale, ma forse sarebbe stato più banale.

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