Con Jolanda Modio, Nino Segurini, Rinaldo Dal Fabbro, Antonio Zambito Scheda sito Anica
Misconosciuto film di Giorgio Trentin con le musiche di Carlo Savina. Una donna in crisi racconta al suo psicanalista i traumi del suo passato. Dev’essere una mazzata non da poco. Non credi che circoli, però mai dire mai.
Circola telecinema tra i collezionisti.
Se è simile all’opera successiva di Trentin Amiche: andiamo alla festa va visto a tutti i costi per l’altro tasso di umorismo involontario che, mischiato al discorso politico ed ad elementi erotici, causa nello spettatore incredulità e spaesamento.
Guardato stasera e durante la visione mi sono accorto di averlo già visto qualche anno fa.
Rispetto ai film successivi di Trentin è molto più posato, meno sbracato.
L’impostazione è comunque piuttosto didascalica ma i discorsi sono coerenti ed adatti al contesto. Mentre nei film posteriori assistiamo a voli pindarici su politica, costume e società messi in bocca ai personaggi più improbabili qui i messaggi, per quanto elaborati ed ideologicamente schierati, risultano molto più naturali ed efficaci.
Il discorso femminista in particolare centra il bersaglio in modo puntuale e preciso, mentre in “Amiche” sembra quasi che il femminismo soggiacente all’opera sia una farsetta, un mero pretesto per mostrare donne nude.
Il party a base di droga, nel quale l’eroina viene assunta per via orale mischiata con gli alcolici, all’inizio mi ha fatto sorridere come se fosse un’ingenuità ma successivamente mi sono documentato e a quanto pare è possibile prenderla pure così, nonostante gli effetti siano blandi (ed effettivamente nel film gli effetti sono blandi). Quindi probabilmente in questo caso la ricostruzione di Trentin è stata più accurata di quanto mi immaginassi.