No! Il caso è felicemente risolto (Vittorio Salerno, 1973)

certo, è un pò paradossale quello che fa il protagonista nel corso del film: comportarsi come fosse lui l’assassino che deve evitare di farsi arrestare, persino quando capisce che si stanno accumulando indizi che porterebbero a una sua identificazione.

però è significativo nel far capire che molti cittadini comuni, disgraziatamente al centro di fatti drammatici capitati casualmente, un pò temono di perdere la tranquillità, un pò si fidano poco della giustizia e allora preferiscono farsi i fatti loro.

sicuramente il film sottolinea anche un corso delle investigazioni troppo frettolose e facili talvolta.

l’unico a porsi interrogativi e a capire che proprio il professor ranieri era il colpevole è l’arguto giornalista napoletano infatti.

finale un pò frettoloso, sbrigativo ma secondo me ci voleva. far terminare il film con un punto interrogativo (visto che l’ultima scena non era inizialmente prevista) non sarebbe stato pertinente secondo me.

Gran film. Direi reale… Due ottimi attori come Cucciolla e Cerusico (grande veramente). Mamma giustizia è perfetta… Poliziesco atipico ma molto moderno

non direi poliziesco. è un film agrodolce di impegno civile e denuncia.

La tua definizione è senz’altro migliore… L’ho definito poliziesco solo per la stanza…

Verissimo, anche se il buon Salerno non è certamente Damiani o Petri… :wink:

infatti le trame differiscono: petri affrontava i temi a sfondo politico-sociale, damiani la criminalità mafiosa. vittorio salerno ha invece scelto la cronaca comune e il rapporto tra cittadino e giustizia.

Quindi i film di Petri e Damiani non erano di impegno civile e denuncia?
Quando li ho citati ho voluto semplicemente dire che il film di Salerno, a tratti, è un po’ troppo “ingenuo” rispetto alle loro opere ma l’ambito è quello.

si, sono tutti di impegno civile e di denuncia. ma affrontano differenti temi di denuncia.

Permettimi un’ultima osservazione e poi mi fermo qui: non sono differenti temi di denuncia, di differente c’è solo il risultato finale.
Con tutto il rispetto verso il film di Salerno (che adoro) quelli di Petri e Damiani li trovo molto meglio realizzati.
Dici che Salerno ha scelto la cronaca comune e il rapporto tra cittadino e giustizia… e allora “L’istruttoria è chiusa: dimentichi” e “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” che tema affrontano?
Non si parla forse di giustizia nei confronti del cittadino qualunque (Franco Nero, anch’egli ingiustamente recluso) e di disparità di trattamento nel caso di Volontè (commissario omicida coperto dal potere)?
Ripeto, per me l’ambito è quello. Poi ognuno si tiene le sue idee. :wink:

è diversa la cosa: “l’istruttoria è chiusa-dimentichi” affronta il dramma della realtà carceraria, e a damiani non interessa parlare delle storture del sistema giudiziario che si ripercuotono su persone perbene vittime di errori giudiziari (cosa che farà invece nanni loy con “detenuto in attesa di giudizio”).

a damiani interessa dimostrare che anche nel carcere vigono le “leggi della giungla” di un sistema mafioso che è pari a quello che esiste all’esterno delle carceri, nella società. ci sono anche nel carcere le prepotenze, le minacce continue e si è costretti talvolta a far finta di niente o a ricorrere a protezioni e raccomandazioni pur di sopravvivere.


“indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” è invece una analisi lucida sull’impunità di cui godono le persone di potere. soprattutto quando è una intera categoria di potere ad essere minacciata dalle conseguenze di un singolo, tra loro: c’è copertura reciproca e omertà collettiva. il tutto per evitare che la caduta di uno si trascini dietro anche gli altri.


“no, il caso è felicemente risolto” mette in evidenza la posizione del cittadino comune dinanzi ad un improvviso fatto di cronaca che penetra nella sua vita, e le sue paure nel farsi avanti e denunciare. quindi la sfiducia verso il sistema-giustizia e la consapevolezza di dover rinunciare a una vita senza seccature e minacce.

oltre a questo il film di vittorio salerno mette in evidenza altri 2 aspetti: il desiderio, da parte degli inquirenti, di chiudere quanto più rapidamente e facilmente possibile le indagini quando si ritiene di aver rapidamente trovato la soluzione giusta al caso, e il ruolo dei mass-media nel raccontare ai cittadini la cronaca italiana.

quindi sono differenti storie di denuncia e impegno civile: sistemi mafiosi; impunità del potere; cittadino e giustizia.

poi siamo d’accordo nel dire che lo stile registico e narrativo di damiani e petri era più robusto rispetto a quello di vittorio salerno: damiani e petri erano esperti di tematiche impegnate a sfondo politico e sociale. costruivano le sceneggiature anche traendo spunto da romanzi che vertevano approfonditamente su certi temi e si servivano della collaborazione di sceneggiatori e scrittori esperti di queste materie.

E qui, secondo me, ti sei incartato con le mani tue.
Insisto che l’ambito è sempre quello: denuncia civile e rapporti del cittadino con la giustizia.

  • “L’istruttoria è chiusa: dimentichi” parla di un cittadino qualsiasi alle prese con le storture del sistema giudiziario (che ci sia anche la Mafia di mezzo è un surplus)
  • “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”: il titolo parla da solo (che poi sia un viaggio nei meccanismi del potere e delle caste sono d’accordo)
    Damiani insiste di più sul versante mafioso e Petri più sul versante “politico”? Verissimo. Ma sempre di cittadino e giustizia parliamo!

In arrivo il dvd Cde

http://www.videociak.net/customer/product.php?productid=25843&cat=188&page=1&more_pages=1

Quel link non è più attivo, eccone un altro:

http://www.kultvideo.net/articles/ArticleSheet.aspx?__langG=it-IT&aid=10734

Uscita posticipata al 27 aprile prossimo.

Il master del dvd è bruttarello durata 1:33:20

Mi sono riletto tutto il thread ma non ho capito un cosa…
Il finale voluto da Salerno è stato girato oppure esiste solo in sceneggiatura perché la produzione impose l’altro finale?

Sì, è stato girato e l’ho visto nella copia depositata dal regista, non c’è invece nelle versioni destinate alla trasmissione televisiva e nel dvd della Eagle Pictures. Hai email.

Poliziesco di denuncia simile all’Istruttoria e’ chiusa e Detenuto in attesa di giudizio, ma rispetto ai film di Damiani e Loy , Vittorio Salerno dirige un film a mio parere con una trama molto più realista, cruda e diretta come un pugno allo stomaco ,dall’ inizio alla fine , violento e claustrofobico con il tema dei Nomadi che fa da eco a tutta la pellicola.Il film ruota intorno al tema della giustizia , quante persone sono finite in carcere pue essendo innocenti?I due protagonisti sono ineccepibili Cucciola si riconferma un grande attore mentre anche Cerusico esprime una delle sue migliori performance. Quasi inesistente Brochard.
Anche a mio parere unico neo del film il finale frettoloso che abbassa la medua

Chissà perché nei manifesti dell’epoca il terzo nome che appare dopo quelli di Cerusico e Cucciolla (Enrico Maria Salerno e la Brochard vengono accreditati dopo, quasi come per una partecipazione speciale) è quello di Junie Vetusto, la ragazzina che fa le pulizie a casa del Professore.
Il ruolo è microscopico e lei non era certo una star all’epoca.

Tra l’altro nel dvd italiano in mio possesso (bruttarello, tra l’altro) sulla cover viene indicato il suo nome dopo quello dei protagonisti senza citare Enrico Maria Salerno o la Brochard.
In alcune immagini della cover trovate in rete, invece, c’è il nome della Brochard. Strano… :confused:


e se vogliamo aggiungere un altro mistero: perchè il Super 8 ufficiale era rititolato Il caso è risolto ?

Già, eccolo qui:

Qui il terzo nome è quello di Enrico Maria Salerno.