Nocturno Dossier su Bruce Lee

Nocturno N. 68 di marzo 2008 conterrà un Dossier sull’Opera, Completa, di Bruce Lee
http://www.nocturno.it/op/mostraScheda.php?tabella=schedenumeri&idRecord=20080313171312&numeroNumero=NOCTU&tipoScheda=dossier
…una chicca, quindi, per noi appassionati del Grande Attore Prematuramente Scomparso…:wink:

Il dossier e’ parecchio interessante e non lo dico solo perche ho collaborato, anche se per mancanza di tempo in ho scritto davvero poco, a realizzarlo; lo e’ soprattutto per la parte dedicata alla bruceploitation che e’ sempre troppo poco studiata. Lo e’ inoltre perche’ e’ curato da Paolo Gilli, oltre a Pulici, che e’ un gran bravo guaglione.

Si sono molto curioso di leggerlo, Paolo (Dude) è molto preparato sull’argomento e grande appassionato. Oltre che un amico. Poi tra i collaboratori c’è pure Milosvorta, quindi…

Mi è arrivato ieri e ad una prima sfogliatella mi sembra tosto. Però ora come ora ho poca voglia di leggerlo, ho già fatto abbastanza fatica a vedermi dei film bruceploitativi e scriverci sopra :val:

Uscito finalmente anche qui in Calabria devo dire che mi ha piacevolmente sorpreso non tanto per la Completezza dell’Opera, peraltro prevedibilissima stante la Florida Tradizione della Testata Specialistica, quanto per la Singolare Capacità dimostrata da Voci diverse (spesso molto diverse) di dar vita ad un Mosaico Composito ed la tempo stesso Unitario di quanto Utile alla Ricostruzione ed alla Comprensione di un Mito nel Difficile Sforzo (e per questo apprezzabile, proprio in quanto estremamente difficoltoso) di non lasciarsi travolgere eccessivamente dalle emozioni e dalla commozione perdendo oggettività.
Dell’Organicità della Trattazione relativa alla c.d. Bruceploitation si è già accennato ma in questa sede mi preme, invece brevemente, rilevare: l’importantissima distinzione operata tra le pellicole circolate in Italia ed in Occidente e quelle originariamente concepite per il Mercato Orientale, la dettagliata analisi delle Sequenze di lotta nella Torre contenute in “Game of death” e nei suoi Seguiti e/o Cloni, l’Ampio Spazio dedicato alla Vasta Documentaristica Esistente.
Ho trovato soltanto un po eccessiva la demolizione operata dal nostro Michelangelo- Milanoodia nella Sua recensione, contenuta nell’ulltima pagina del Dossier, di “Dragon” (Celeberrimo Film trasposizione della Biografia di Lee basata, sostanzialmente, sugli scritti della Moglie Linda Lee): il tutto bilanciato fortunatamente dai Positivi differenti Commenti, sia pure incidentali in quanto contenuti nella trattazione di altri film, di Davide Pulici e Mauro F. Giorgio (il Nostro Forumista El Topo). :slight_smile:

Sci, pare venuto bene come dossier. Bravo Paolo e chi ha avuto il coraggio di vedersi tutti i bruceploitativi:)

Per la porcheria che è sono stato anche troppo indulgente.

Può piacere o meno, come ogni film, ma resta una tappa fondamentale per gli appassionati dell’Attore (come confermano anche i rimandi dei Coautori del Dossier, citati nel mio precedente post) giacché:

  1. la ricostruzione biografica, in gran parte tratta dagli scritti di Linda Lee come si accennava, è veritiera e completa nei momenti essenziali;
  2. fu utile, al momento della sua uscita nel 1993, sia per i Conoscitori (per rinverdire, attualizzandoli, ricordi attenuati o sbiaditi) che per quanti ignoravano (in tutto o in parte) l’Opera di cui si sono potuti fare un’idea di massima comprendendone ragioni sottostanti;
  3. la Grande Produzione, in quanto diretta al Grande pubblico, ha comportato inevitabilmente l’enfatizzazione di momenti discutibili (quali le varie Oggettivazioni delle Ossessioni di Bruce Lee) ma senza sminuire il valore artistico del film ch’è un Atto d’Amore di un Regista abituato a parlare al grosso pubblico ma che (nella circostanza) non ambiva certo al capolavoro;
  4. la Parabola Cinematografica è rappresentata integralmente e fedelmente, con molti particolari inediti (all’Epoca) ai Più;
  5. le Interpretazioni, a mio avviso, sono Sentite e Credibili e per nulla improvvisate;
  6. il rilevante successo di pubblico riscosso, ne testimonia la bontà ed il raggiungimento della finalità di rilancio-diffusione del fenomeno;
  7. Divide ed Unisce, come sovente accade con i fenomeni del genere, ma resta Imprescindibile toccando (oltre tutto e nel profondo) la sensibilità di Tutti nel bene e nel male;
  8. da quanto precede, e molto altro, l’apprezzamento per averlo inserito per discuterne (sia pure con punti di vista diversi) nel Dossier più che mai completo quindi. :slight_smile:

Dragon, sebbene agiografico, è stato il film giusto al momento giusto per avvicinare una (allora) nuova generazione di spettatori, quindi parlarne male non ha senso. Dal cinema non ti aspetti verità, ma spettacolo. Se poi sei abbastanza maturo, sai che per approfondire forse è meglio leggere qualche testo o vedere qualche documentario.
Del resto il serial su Lee in arrivo da Pechino non si preannuncia meglio: sembra un mix di Matrix e Jet Li, altro che Bruce Lee! Mi sono incazzato dopo i primi 13 secondi, poi ho riflettuto che non è destinato agli over 40 come me, ma probabilmente ai ragazzini cresciuti ad internet e playstation.
Ah, ringrazio Gilli di avermi citato nel dossier, che mi è piaciuto, nonostante qualche imprecisione: ad esempio L’urlo di Chen… fu distribuito qui nel gennaio 1974, come “ultimo” film di Lee dopo I 3 dell’operazione drago, non già nel '73 come si legge a pag 12.
Quanto al mistero dei Pink Floyd in Big Boss è presto detto: è una rimasterizzazione realizzata poco tempo fa. L’originale NON aveva quei brani, né i brani di violini, né gli urletti felini od i rumori di colpi che si trovano oggi in dvd cantonese. Ho potuto visionarne una copia in pellicola ad HK, molto usurata, (e la scena della sega che spacca a metà la testa di quel poveraccio, c’era).
Un’affettuosa tiratina d’orecchie all’autore del pezzo su Fist of Legend: sentenziarne la superiorità artistica sull’originale, significa esprimere un’opinione personale e smentita dai fatti. Fist of Legend è un bel film bocciato in patria per l’assenza di una star carismatica. Non basta che sia politically correct (cioè buonista, qualità terribilmente televisiva) per definirlo superiore.
Infatti la battuta su arti marziali e armi che si cita nell’articolo:“se vuoi abbattere il nemico usa la pistola” (cito a memoria), era già stata controbattuta da Lee 20 anni prima, in maniera moderna, ironica e geniale (“Qualsiasi cretino può premere un grilletto!”, cito sempre a memoria, Enter the Dragon).
Inoltre che i puristi critichino l’originale è un luogo comune: ho potuto constatarlo a HK, in generale Fist of Fury è il film che amano di più, sia i maestri autentici che gli attori o la gente di strada, mentre quasi nessuno ricorda il remake (e quei pochi non ne erano entusiasti a causa del wirework e del fatto che Jet Li non pratica kung-fu ma wushu).
Il che non delegittima gli eventuali fans del remake, ma eviterei di farne passare l’apprezzamento personale come giudizio categorico (meglio non omettere mai la formuletta: “secondo noi”, oppure “secondo chi scrive”).
Ma sono dettagli che nell’insieme non inficiano la validità del dossier come strumento di approccio per chi si affaccia ora al fenomeno, anzi ad Hong Kong roba così nemmeno si trova: là hanno dimenticato Lee da morto e LCLiang da vivo.
Ciao e complimenti.

Incredibile come quando scrivevo il pezzo tutti mi dicessero quanto odiano Dragon ed ora in tanti esprimono il loro parere positivo. Comunque credo che siano opinioni, gusto personale, ma scusate, non riesco proprio a salvare il film, nè come spettacolo, nè come altro. Non si chiede verità dalla pellicola, ma non si vogliono nemmeno personaggi di carta velina che cambiano ad ogni soffio di vento.

In effetti cinematograficamente, poiché di libri in tal senso ne circolano d’interessanti in Italia, prima di “Dragon” mancava un’opera organica destinata a quanti si accostassero per la prima volta ad un Fenomeno dalle Mille Sfaccettature e quanti volessero rimeditare il tutto (essendo trascorso un ventennio dai film principali)…
…da qui la Portata Storica a cui accennavo, e la sua centralità nel Dossier che vi fa inevitabili continui rimandi.
D’altronde Bruce Lee è tutt’altro che un fenomeno d’élite per cui, inevitabilmente, occorreva un film destinato un po a tutti come in effetti è stato e che in sostanza reputo mantenga ancora oggi una sua validità di fondo che (essendo anch’io, ad oggi, over 40) apprezzo notevolmente.
L’ottimo Dossier proprio ripartendo da “Dragon” potrebbe avere ulteriori sviluppi qualora sarà editato un ulteriore volume destinato, altrove se ne discute, alla fiorentissima bibliografia sull’Attore compresi i Testi scritti dallo stesso Lee: sarebbe fantastico, nonché utile a Tutti ritengo. :slight_smile:

Personalmente ho sentito di rado gente che odiasse Dragon, anzi: l’opinione generale è che fosse un bel film.
Bruce è destinato a non aver mai una biografia veritiera, e forse è giusto: è un mito che ciascuno vede a suo modo. Perché condannare Dragon? Perché fa sgommare Bruce sulla moto? E allora?
Tutti sappiamo che il West non era come lo descrisse Ford, ma come non amare Sentieri selvaggi? Lungi dall’essere un capolavoro, Dragon è quel che ci voleva all’epoca e sinceramente credo che il Lee pechinese ed ipocrita (perché prodotto da un paese che fino al 1982 censurava i film dell’originale e che reputava Bruce Lee “borghese e decadente”) che sta per arrivare sui teleschermi, lo farà rimpiangere a molti.
Quanto ai libri su Lee, personalmente reputo il migliore quello di Alex Ben Block, BLee la sua vita la sua leggenda, perché scritto praticamente in tempo reale, nel 1974, e fotografava perfettamente la situazione. Il peggiore è forse quello pubblicato dalla due volte ex-signora Lee, Linda.
Ma ce ne stava uno, IO BRUCE LEE se non erro, divertentissimo, con tutti titoli sballati e didascalie inventate (avete presente la foto di Lee e Jabbar che raffrontano le proprie stature in una foto-provino di Game of Death? Ebbene, ricordo la didascalia che diceva che quella era una rappresentazione teatrale della crocefissione di Cristo, o qualcosa del genere…)
Per non parlare di quel vecchio pezzo -apparso su Banzai, se non ricordo male-, con un palese fotomontaggio del viso di Lee sul corpo di un contadino cinese e la dicitura che Lee era vivo e nascosto dai Rossi in una comunità cinese. E non lo diceva con beneficio di dubbio, ma seriamente (un po’ come la diceria sulla resurrezione del 2012, che una volta era prevista nel 1983).
Sarebbe divertente fare una cernita di tutti gli articoli più idioti mai apparsi su Lee. Al confronto, Dragon è un film neorealista (ma che dico Dragon? Persino BLee supercampione).
Il dossier non dice nulla di nuovo ma lo dice bene e, torno a ripetere, se si pensa che ad Hong Kong non c’è quasi nulla sul Piccolo Drago, in fondo è soprattutto grazie a noi occidentali se il mito è sopravvissuto. Laggiù il governo si è rifiutato di contribuire alla statua perché “la privacy di Blee era moralmente discutibile.”
Mai sottovalutare l’ignoranza dell’hongkonghese medio sul suo cinema, sulla sua cultura.
E noi ancora critichiamo Dragon? Ad avercene! Con tutto che era fasullo.
Ciao

Solo un appunto: per diverse volta hai tessuto le lodi del film a scapito dell ignoranza dell hkese medio, della nuova serie tv che arriverà e in quanto all epoca era una delle poche cose disponibili per capire un po di più sulla vita di B.L… Essere meglio di poco è veramente essere tanto?! Basta?!
Bruce Lee Supercampione, quello si che lo adoro. Ricordo che quando scrivevo la scheda mi scambiavo sms con Paolo Gilli che ritiene Dragon altrettanto brutto. E pure altri nostri amici forumisti… palesatevi! :smiley:

Non direi “Essere meglio di poco”, ma “meglio che niente”. Non ho dubbi che hai amici che non amano Dragon (c’è chi discute Kubrik, figuriamoci se non si può discutere un filmetto). E allora?
Ma sì, dai: oggi possiam fare gli schifiltosi perché c’è di tutto (forse troppo).
Negli anni '70 ci distribuivano un album di figurine di Lee fuori dalla scuola. C’era il libro di Ben Block, e basta.
BLee supercampione uscì qui nel 1979 (tre mesi in cartellone!). Lo sapevamo che era fasullo, ma chi mendica non può scegliere. Ci andammo, io ed altri, perché era meglio che niente, non meglio di poco.
Dragon è un Bruce Li con lo smoking, ruffiano come tutto il cinema di genere è ruffiano; supercampione era divertente anche perché accozzava facce del b-movie italico come Nicola di Gioia, Cianfriglia Jr. e la Ciappi (I padroni della città di Di Leo) assieme a Ho Chung Tao.
Sai perché sono molto accomodante? Perché mentre gli americani facevano Dragon, ad Hong Kong avevano già abbattuto la casa di famiglia dei Lee per fare un centro commerciale, e la sua villetta, quella dove visse gli anni del successo, diveniva uno scopatoio con stanze dotate di film porno.
Perché nel '91 un mio amico americano, Bill Connolly, si vide chiedere (da Tick Wai, attore del team JChan, mi pare) se aveva posters o libri di Lee da regalargli, ché ad Hong Kong non si trovavano!
Perché la statua del 2005 è stata finanziata da privati (tra cui la vituperata Betty Ting Pui), e nemmeno somiglia troppo a Lee, in coerente sintonia con Dragon, con supercampione e col serial su Bruce (Jet) Li pechinese in arrivo (con la correità di Shannon Lee come produttrice esecutiva).
Io, se devo essere sincero, a Dragon o a Bruce Li preferisco per la milionesima volta Enter the Dragon, anche se è triste vederlo in scatola dopo averlo visto al cinema.
Il mito ormai è nanizzato nella tv, telenovelizzato in lunga serialità da chi tenta di rifarsi il trucco per nascondere le storture della dittatura con le Olimpiadi: su questo, sì, mi rattristo ed indigno; su questo avrei puntato il tuo articolo e vomitato fuoco e fiamme, altro che su Dragon!
Buona domenica.

Per stemperare i toni (non che ce ne sia bisogno) e visto che l hai citata posto una foto di me sotto la statua di bruce lee (che hai ragione non è tanto somigliante), scattata pochi mesi fa, ma a cui sono già legato.
http://www.hkfaces.com/utility/bruce.jpg

Nemmeno a me è capitato di sentirne parlar male ma, al contrario, ho colto apprezzamenti specie da parte di molti miei coetanei che hanno ritrovato il clima di anni che avevamo intensamente vissuto cogliendo in pieno il Sincero Omaggio di un Regista ad un Mito del Suo (e Nostro) Tempo.
Parimenti non ho mai sentito nessuno preferire, a “Dragon”, “Bruce Lee Supercampione” di cui ho peraltro molto apprezzato la Recensione di Marco Figoni sul Dossier in quanto (denotando, al riguardo ed a mio avviso, molta maturità): ne ha dapprima evidenziato i limiti estrinseci, chiarendo che (ad esempio) “l’elemento spettacolare è pompato fino al massimo, fino a sfiorare (involontariamente) il ridicolo”, ma poi (con una serie di notazioni crescenti) ne ha descritto (con una perfetta indicazione analitica dei vari elementi a sostegno) i particolari che fanno elevare di più di una spanna il film rispetto agli altri vari cloni da bruceploitation comunicandone gli elementi di attrazione per una platea attenta ed appassionata al fenomeno in gioco…
…un’operazione non dissimile, magari a contrario, avrei voluto fosse stata condotta nella Recensione di “Dragon” vale a dire: evidenziarne dapprima la portata storica calando il film al momento della sua prima uscita nelle sale salvo, poi, ad evidenziarne criticamente alcune lacune sulle quali sviluppare ulteriori discussioni senza svalutarne (tuttavia) le valenze oggettive per gli appassionati dell’Attore…
…sempre che, ovviamente, Bruce Lee piaccia ed interessi nella sue Peculiarità riconoscendone ancora oggi il valore: in caso contrario, qualora Lee interessi marginalmente, ogni discorso sarebbe conseguentemente superfluo. :slight_smile:

Ciao a tutti , secondo voi , ammesso che ci sia , chi è il più degno successore del " piccolo drago " ? Escluso il figlio … io ho letto su " Dragons forever " che , gli si avvicinava molto Van-damme , anche se pur piacendomi , io non concordo ed , a parte Jackie Chan , secondo me c’è solo Jet Li , che può raccogliere la sua eredità … ma senza trucchi vari !!! :emot-ninj

Non lo volevo fare…ma darò anch’io la mia opinione.
Su Bruce Lee si è scritto molto forse anche più di quello che bisognava scrivere, il dossier l’ho accolto con felicità perchè a me è sempre interessato di più il fenomeno dei suoi cloni e attori venuti prima dopo e durante.
Conclusione: ho gradito moltissimo l’approfondimento sul personaggio operato nella prima parte del dossier, li il lavoro è stato fatto molto bene, la seconda parte del dossier non mi ha convinto molto se non qualche scheda(praticamente il contrario di ciò che volevo).
Avevo già scambiato qualche parere con kikkoman su Fist of legend, mi ero ripromesso di rivederlo ma non l’ho ancora fatto, io personalmente preferisco l’originale ma questi son gusti, però come dice giustamente Lau secondo me la scheda non è obiettiva, però mi può star bene ciò che kikko dice perchè Fist of legend lo considero un buon film e quindi ci sta.
Personalmente mi aspettavo un dossier diverso, ovvero non un approfondimento sui film (scelti non so con quale criterio) ma sui personaggi in carne ed ossa ovvero gli attori e questa mancanza mi ha un po deluso.
Altra cosa che non mi è piaciuta e quando Valerio scrive di aver utilizzato il tastino FWD per velocizzare i film, di esserseli guardati controvoglia tutti assieme, che è un genere che probabilmente non gli aggrada…ecco qui mi lascia perplesso, un dossier dovrebbe essere stilato da un appassionato che non deve per forza parlar bene di una pellicola ma nemmeno descriverla deridendola.
Un potenziale appassionato che per la prima volta si avvicina a questo genere e legge ste cose credo che sterzi di brutto in altri lidi.
La frase:" Non sfuggirà inoltre al lettore come in questa parte centrale l’approccio critico tenda a in alcune schede alla goliardia…tuttavia le pellicole stesse non ci lasciavano scelta pena la noia mortale…"
Ecco insomma questa frase fa già capire che chi ha stilato le schede non gli frega nulla del film e quindi noia o non noia non l’ho ha approfondito affatto.
Per questo mi chiedo con quale criterio son state scelte queste pellicole rispetto ad altre, un mio parere e che si son guardati in casa ed hanno recensito ciò che avevano (elleu ringrazia).
Ecco questi sono i dubbi e le perplessità che ho avuto leggendo il dossier che comunque rimane sempre un lavoro degno di stima sia per il prezzo proposto (6 euro) sia per l’impegno di Nocturno nel cercare di dare sempre qualcosa in più all’appassionato.
Ed infine parliamo del bistrattato Dragon, e dell’opera demolitoria di Milano:
a me Dragon non piace affatto e non possiedo il dvd, comunque la recensione mi ha parecchio spiazzato…ciò che dice Lau è giusto ma anch’io se pur con toni meno accesi avrei criticato la pellicola…mi fa più strano sentire qui sul forum Milano dire: “ma quando facevo la recensione tutti mi dicevano quanto era brutto sto film…” una frase che mi da l’impressione che la recensione sia stata fatta da una persona influenzata da opinioni altrui.

Infine l’ultimo post sopra riguardo Van Damme…io purtroppo non ho letto il D.F di Gunn e spero di colmare al più presto questa lacuna, sicuramente deve essere un gran intenditore anche perchè sul forum se ne parla un gran bene di lui…però sinceramente paragonare Van Damme a Bruce Lee mi sembra proprio fuori luogo…chi mi legge sa che per me il più grande attore marzialista è stato A. Fu Sheng, purtroppo anche lui come Lee è andato incontro ad una prematura scomparsa.
Saluto tutti i recensori del dossier Gu61 e Lau che ad oggi per me ha scritto il libro più bello sull’argomento (gli eredi di B.Lee).

No stubby, nessuna opinione altrui. Semplicemente riflettendo sul film ho scambiato opinioni con altri e in molti ne hanno parlato male. Ovviamente alcune opinioni positive ci sono state, ma ho deciso per uno scritto di demolizione completa perchè su Dragon non ho mai avuto mezze misure. Forse il risultato è proprio dettato dal non voler mediare le mie idee con quelle altrui e di proseguire su una strada magari più difficile.

E’ lunedì ed invece di stare a finire il documentario, strascichi di bronchite mi costringono a casa, sicché mi dedico al piacere di discorrere con voi e mi dilungo un po’, così mi passa il tempo.

Per Milanodia:
ma dai, stemperare i toni? Si favella per favellare, è un piacere. Tutto sommato la statua piace anche a me: mentre ero là mi veniva da pensare allo spirito di Bruce che vagabonda nottetempo per Hong Kong, senzatetto dell’Aldilà, ché casa di famiglia gliel’hanno rasa al suolo, la villetta l’hanno trasformata in bordello e Lui, affranto, si accascia stremato ai piedi della statua, stando attento a non fissarla troppo sennò gli ripiglia lo sconforto perché la faccia non gli somiglia granché…
Ti posso dire con una punta di commozione, che ho riscontrato quanto vivissimo Lee sia tra…i tassisti di Hong Kong! Pare che molti siano anche maestri di kung-fu per i quali il taxi è un secondo lavoro, ed un paio di loro li ho intervistati nel documentario (uno indossava un giacchetto giallo a bande nere, come facevo a non intervistare uno così?).
Per Gu61:
sull’uscita di Dragon in sala posso dirti che, nonostante fosse agosto, incassò qui la ragguardevole somma di circa 2 miliardi di lire, non male soprattutto se pensi ai miseri 500 milioni di Terremoto nel Bronx qualche anno dopo (per non parlare degli infausti incassi di Jet Li, Tony Jaa, etc.); in America mangiò in testa al coevo Last Action Hero, il megakolossal con Arnold Comesechiama. Dragon fece fuori 13 milioni di $ in due giorni. Totalizzò a fine corsa quasi 40 milioni di dollari, fenomenali se si pensa (come rilevò Variety) che era un film senza stars e su un attore morto da un pezzo. Mi ricordo la mia perplessità all’anteprima, non sapevo decidermi se mi era piaciuto o no: mi dava un senso di già visto, somigliava molto a BLee supercampione. Fui anche contento di rivedere quella vecchia gloria di John Cheung (il capellone che colpisce Lee alle spalle, mandandolo k.o.), che mi ricordavo ragazzino in Piedone a Hong Kong ed in quel cultissimo che fu I fantastici piccoli supermen.
Probabilmente la biografia più originale che abbia visto è Un giorno del 1959 (traduz del tit cinese) girata di recente da una star locale (Stephen Au) con pochissimi soldi, ma incentrata su un solo giorno nella vita di Bruce: quando deve partire per l’America. Viene ritratto come un ragazzo ancora incerto, immaturo. Ne ho incluso uno spicchietto nel documentario, Stephen, che è molto disponibile (ed uno dei pochi hongkonghesi che preferiscono Enter the Dragon a Fist of Fury) somiglia parecchio al Lee anni ‘50. Il suo film è povero ma dolcissimo.
Per Alescorpio:
Ma dai: a chi frega più dell’erede di Lee? Lee non ha eredi: non lo era Brandon, non lo è Jet Li. Van Damme? A me stava simpatico prima che mi dicesse che, siccome lo paragonavano ad Arnold Comesechiama, allora vuol dire che aveva superato il paragone con Lee (come se Arnold Comesechiama fosse più carismatico di Lee). Gli volevo sputare in un occhio, ma fui chiamato a collaborare al primo libro su di lui (anche se non se ne sentiva la mancanza); merita menzione perché è l’unico europeo distintosi nel cinema marziale, ma non ci sono eredi di Lee e non servono, funziona ancora bene l’originale.
J.Chan e S.Hung: loro, sì, due mostri (anche se Hung se lo poteva risparmiare di raccontare che lui vinse BLee in duello: vero o meno, Lee non lo può smentire).
Per Stubby:
grazie dei complimenti, io non so’ dare un valore ai miei libri, ma chiunque ha speso dei soldi per comprarli ha tutto il diritto di lodarli o criticarli.
Sul fatto che abbiano visto i bruceploitativi col telecomando pronto, devo dire che ne amai molto due: Bruce Lee story e BLee la sua vita la sua leggenda, perché ambedue ritraevano Lee (il solito Ho Chung Tao) con una vena melanconica assente nei santini tipo supercampione. Ma alla fin fine si sta parlando di subcinema, quindi…
(Se ami Fu Sheng allora nel documentario troverai qualche chicca gustosa, ché ho chiesto di lui a chiunque ho intervistato, e tutte opinioni positive, soprattutto da Gordon Liu).
Vabbè, anche oggi abbiamo chiacchierato, ma se perdonate i come-eravamo di un vecchio lupo mi piacerà raccontarvi questo aneddotino scarso scarso, che testimonia il danno prodotto dai bruceploitativi all’epoca:
E’ un pomeriggio del 1979 e stiamo facendo la fila alla cassa del defunto cinema Diamante, Roma, Prenestina. Sono con Massimo e Maurizio, due amici di scuola media. Abbiamo 13-14 anni. Da poco siamo andati a vedere Zombi e non ci siamo ancora ripresi dallo spavento! Stavolta abbiamo scelto Dalla Cina con furore (riedizione, ovvio).
L’ho scelto io che so’ fissato, loro avrebbero preferito La liceale seduce i professori con la Guida (vedremo anche quello, di lì a poco).
Mentre paghiamo, Maurizio, il più piccolo, mi dà di gomito e ridacchiando dice:“A’ Lore’, guarda come hanno scritto er nome 'sti deficienti!”…e indica il manifestone di Bruce Lee contro i Supermen, che fa bella mostra di sé accanto alla cassa. Con “Bruce Li”: no, scrive Lee! Ignoranti!
Io so’ che è un sosia (in matematica sono una sega, ma sulle cose serie…): so’ a memoria tre suoi film (BLee Story, La sua vita la sua leggenda ed il divertentissimo Goodbye BLee). E poi ho già letto due volte la bibbia di Ben Block: quello è un sosia, nun se sgàra!
“Non è lui! E’ uno che je somijia.”
Maurizio insiste:“Ma che c… stai a di’? Mica lo possono fa! E poi non lo vedi che la faccia è uguale uguale?”
Non insisto: Massimo, suo fratello, è due volte me e preferisco non litigare coi due.
Entriamo in sala, inizia Dalla Cina con furore. Siamo una decina scarsa, è una pomeridiana infrasettimanale. Bruce Lee ci emoziona, ci commuove quando si immola nel finale (“Ma che s’è fatto ammazza’?!” esclama incredulo Maurizio. “Sti gran fiji de’ na…” fa eco Massimo, che per dispetto non guarda più Goldrake perché è giapponese come quelli che hanno fucilato Chen; loro due il film non lo conoscevano proprio, quindi sono ancor più colpiti di me).
Usciamo dal cinema e Maurizio indugia sul manifesto di BLee contro i supermen:“A’ prossima settimana se venìmo a vede pure questo?”
“Aivoja, però nun è Brus Lì: è uno che je somija!” insisto.
“Aridaje! Mica lo possono fa, è contro a’ legge!”.
Ne discutiamo per tutto il tragitto col bus fino a casa.
Vedremo BLee contro i supermen, ma senza spendere il biglietto: su GBR. Poteva accadere che filmetti già venduti sul piccolo schermo tornassero al contempo pure nei cinema. Ma nulla da fare: per Maurizio quello ERA “Brus Lì”.
"O’vedi Lore’? E’ uguale uguale, pure gli urletti: i cinesi so’ uguali tutti! Però ammazza che tranvàta er film! M’ha cinquinato er teschio (trad. E’ come se mi avessero dato uno schiaffone in testa).
Ancora oggi, Maurizio e Massimo sono probabilmente convinti che Bruce Lee abbia girato una trentina di film de’ karatè!
L’ho un po’ romanzata ma andò così.
E non fu manco la più divertente: quando andammo a vedere BLee vive ancora, con la gara a fregare i libretti omonimi della Mediterranee distribuiti all’ingresso… per non parlare di una vivida discussione tra noi accademici alla carbonàra di cinema di terza visione, in classe, durante la ricreazione, con un amico che insisteva che il miglior film di Lee fosse “quello che combatteva contro il tipo col mantello” (BLee il maestro); e di quello che successe in un cinema di Ladispoli alla prima di BLee l’indistruttibile. Per non parlare di BLee il grande eroe, di BLee il volto della vendetta (volevano menare al proiezionista!) ed altre gustose chicche del cinema coatto di un’epoca demenziale, ma, vivaddio, fatta di cinema al cinema, non di cinema nanizzato.
Vabbè, ho straparlato. Mo’ vado a lavora’.
Un abbraccio a tutti.