Ognuno per sè (1968)

Recensione Spagnetti Western Database

Regia: Giorgio Capitani
Con: Van Heflin, Gilbert Roland, George Hilton, Klaus Kinski, Sarah Ross, Federico Boido, Giovanni Ivan Scratuglia, Sergio Doria, Giorgio Gruden, Hardy Reichelt, Doro Corra
Musiche: Carlo Rustichelli
Data di uscita italiana: 09/02/1968

Questo abbastanza raro western di Capitani è ora disponibile online e gratuitamente,anche se in lingua inglese,grazie a AMC’s B-Movie Bmc Classics,http://latemag.com/watch-the-ruthless-four-ognuno-per-se.

ne gira una copia in italiano…

non gira propriooo!
magari girasse… mandamela se vuoi che giri veramente…
grazie del link anglofono… mejo di niente…
poi grazie del titolo manca pure nello spaghetti database mi sà…:slight_smile:

Prossimo passaggio televisivo su Rai Movie, domenica 20 giugno alle 21:00

http://www.film.tv.it/scheda.php/film/4840/ognuno-per-sa/

Critica “Un film western, talvolta poco credibile, superficiale e ambiguo dal punto di vista psicologico, ma che annovera momenti narrativi di buon livelli e che, nel complesso, appare condotto con sicuro mestiere.” (‘Segnalazioni cinematografiche’, vol. 63, 1968)

Note - GIORGIO CAPITANI NELLE COPIE PER L’ESTERO FIRMA COME ‘GEORGE HOLLOWAY’.

Produzione ALBERTO PUGLIESE E LUCIANO ERCOLI PER P.C.M. (ROMA), EICHBERG FILM (MONACO)
Distribuzione INTERNATIONAL FILM COMPANY

http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=12096&url_target=http%3A//www.cinematografo.it/bancadati/consultazione/schedafilm_2009.jsp%3Fcodice%3D19379%26completa%3Dsi

Per quanto mi riguarda, sicuramente uno tra i mgliori spaghetti western della storia del cinema. Visionato grazie al recente passaggio televisivo su Rai Movie, non mi aspettavo assolutamente che un film così “invisibile”, fosse così magistralmente realizzato. In primis, l’uso della colonna sonora. Carlo Rustichelli realizza, a mio avviso, un lavoro formidabile, connotato da quell’epicità ed intensità che, congiuntamente al lavoro di montaggio per l’insermento delle tracce, può essere paragonabile solo al binomio “C’era una volta il west - Ennio Morricone”. Un cast stellare che funziona benissimo. Una sorta di orologio svizzero cinematografico. Van Heflin, attore hollywoodiano navigato, ci regala un’interpretazione efficacissima, a ridosso della sua poco distante scomparsa (1971)…interessantissimo è il rapporto affettivo - tendente all’omosessuale, che si snoda tra lui e gli altri 2 protagonisti: un glaciale quanto inquietante ( e quando mai!) Klaus Kinski ed un ambiguo quanto melenso George Hilton. Gilbert Roland, malato di malaria nella finzione, riesce a calibrare la giusta dose di cinica vendetta covata nei confronti di Van Heflin che, anche se senza prove, sembra lo avesse precedentemente denunciato in seguito ad una rapina commessa insieme ai danni della cassa dell’esercito federale e un’ironia sottile, a tratti impercettibile, mediata da un’espressività da melò. Mi chiedevo ( e forse sapranno più sapientemente sciogliere il mio dubbio gli utenti Darth77 e Ragtime ): ma il villaggio abbandonato che si vede all’inizio, con Van Heflin disidratato, corrisponde alla stessa location presente in “The bounty killer” di Gene Martin? Perchè mi sembrano davvero molto simili. La fotografia del film è notevole: tramonti, dune, sabbia, polvere…contrasti straordinari e perizia tecnica che certamente non possono passare inosservati all’occhio attento e scrupoloso dell’appassionato. Finale da paura. E, come spesso accade in questo straordinario genere, senza alcuna speranza o certezza. L’ ORO e il deserto sono i veri protagonisti della pellicola…divorando entrambi tutto ciò che incontrano lungo il loro cammino…Giorgio Capitani, subentrato al posto di Fulci alla regia del film, ha la mano sicura e la manovalenza necessaria per eccedere quando serve, ma con moderazione. Scritto da un Di Leo in formissima, è prodotto da Alberto Pugliese e Luciano Ercoli che, come affermato anche nella recentissima intervista su Stracult, ne ha un ottimo ricordo. ASSOLUTAMENTE CONSIGLIATO. DA VEDERE E RIVEDERE.
Grazie per lo spazio concesso. Un abbraccio a tutti.

Fausto Bellone

Ciao, il set del villaggio abbandonato è lo stesso, si tratta del set costruito a Las Salinas in Almeria. Altre location principali del film sono: le dune di Cabo de Gata, Minihollywood, Rambla del Cautivo, Rambla Indalecio.

Mi unisco all’entusiasmo di Saggiatore.

Possibile che io sia appassionato di western da più di venticinque anni e un film così l’abbia sentito nominare per la prima volta un anno fa quando ho letto il dizionario di Giusti? In questo caso i sapientoni della critica nostrana non hanno neanche la scusa del loro scarso interesse verso i western all’italiana, trattandosi di un film classicissimo, poco spaghetti, molto psicologico, curato e “di serie A” sotto ogni punto di vista.

La sceneggiatura di Di Leo è una variante de “Il tesoro della Sierra Madre”, ma con molta più ambiguità. Se nel classico di Huston fin da subito è chiaro chi sono i personaggi positivi e chi il cattivo (Bogart), in questo film è impossibile per lo spettatore parteggiare o identificarsi con chiunque. Tutti nascondono dei segreti e dei lati oscuri. E più che una storia di avidità, è una storia di amicizie tradite. Tantissime idee di classe (ad esempio lo scorrere del tempo nella miniera visualizzato attraverso una goccia che riempie un vaso) e gran finale amaro.

Capitani, prolifico e anonimo tuttofare del nostro cinema, forse non ci capiva nulla di western come sosteneva Di Leo, ma, poco importa se per incomprensione o per ricercata originalità, dirige un film unico nel panorama degli spaghetti. Il primo sparo echeggia dopo tre quarti d’ora di film! Neanche la più vaga ombra dell’influenza dei film di Leone nel disegno dei personaggi. Anche le poche ma notevolissime scene d’azione sono un miscuglio di classicità hollywoodiana e violenza nostrana.

E’ anche il caso rarissimo di western all’italiana che punta tutto sulla recitazione degli attori. Il poker di attori protagonisti è davvero eccezionale, e comunque tutti i personaggi, anche quelli minori, sono serviti da un doppiaggio eccellente.

Di tutti gli attori hollywoodiani alcolizzati e sfasciati che videro l’Italia degli spaghetti western come ultima spiaggia della loro carriera, Van Heflin è di sicuro il più sfasciato e alcolizzato di tutti (morirà infatti pochissimi anni dopo). Ma tanto è decrepito e gonfio da far paura, tanto più è perfetto nella parte di questo ambiguo e paranoico cercatore d’oro

forse assassino e traditore, ma su cui mai sapremo la verità.

Kinski, incredibilmente misurato, è luciferino e inquietante come solo lui poteva essere, qui sembra addirittura anticipare i personaggi che farà per Herzog. Bravissimo anche George Hilton, nei panni di un personaggio fragile, parte decisamente coraggiosa per l’epoca, dato che

si accenna neanche troppo vagamente ad un rapporto omosessuale tra lui e Kinski.

Faccia tipica degli spaghetti dei primi anni, messicano vero, ma con un’aria più da viveur di Tijuana che non da bandolero, Gilbert Roland azzecca “il” ruolo della sua carriera italiana, nella parte crepuscolare di un avventuriero minato dalla malaria. Incisivi anche Rick Boyd e Giovanni Scratuglia nella parte di due killer/avvoltoi (forse l’unico elemento veramente “spaghetti” del film) e Sonia Romanoff come prostituta dal cuore d’oro.

Che altro dire? Che le musiche forse sono un po’ troppo hollywoodiane, ma comunque molto belle. Occhio e croce anche la fotografia dovrebbe essere bellissima, ma il formato indecoroso con cui Rai Movie ha trasmesso il film questo lo lasciavo solo intuire.

a me è sembrato però un msster tagliatissimo, a cominciare dai titoli di testa

Sì, tagliatissimo.
Il master di RaiMovie durava circa 88 minuti quando invece la versione integrale dura circa 106 minuti (ho un master tedesco con questa durata).
Si parla anche di una versione proiettata a Venezia della durata di 110 minuti ma non ho ancora avuto conferme a proposito.

Probabilmente la copia veneziana dura come la tua in tedesco: 106 minuti a 25 fot sec calza benissimo con i 110 a 24 fot/sec.

Sì, è l’ipotesi più probabile, tra l’altro supportata dallo stesso Capitani quando l’ho incontrato e gliene ho parlato.
Sarebbe stato bello se però questi fantomatici minuti in più recuperassero la famosa scena con la tortura di Hilton, tagliata perché ritenuta troppo violenta.

In origine il film doveva essere diretto da Lucio Fulci che declinò per ulteriori impegni quindi subentrò Giorgio Capitani il quale lo ritiene il suo miglior film in assoluto
Doppiaggio:
Van Heflin:Corrado Gaipa
Klaus Kinski:Sergio Graziani
George Hilton:Luigi La Monica
Gilbert Roland:Renato Turi
Sarah Ross:Rita Savagnone
Doro Corrà: Giampiero Albertini
Rick Boyd: Luciano De Ambrosis
Sergio Doria: Manlio De Angelis
L’attore che interpreta Lancaster è doppiato da Vinicio Sofia
L’attore che interpreta Chang è doppiato da Ferruccio Amendola
L’attore che interpreta il commerciante è doppiato da Carlo Alighiero
L’attore che interpreta il portiere d’albergo è doppiato da Sergio Tedesco

In uscita il 25 marzo per la Koch.
Gli extra saranno ricchi con una featurette di oltre mezz’ora con Capitani e George Hilton e una di una decina di minuti con Antonio Bruschini.

http://www.kochmedia-film.de/dvd/details/view/film/das_gold_von_sam_cooper/

Giorgio ma poi è uscito regolarmente il dvd? E in versione integrale? Cmq non lo trovo né su Amazon.it (che di solito ha tutti i prodotti tedeschi) né su Kultvideo :confused:

Oggi lo stavo guardando per caso su RaiMovie ma il master orrendamente mutilato (sia nel minutaggio che nell’aspect ratio) e la fotografia in putrefazione (con la gamma di colori totalmente appiattita su un tono rosa/marrone) mi ha fatto desistere dopo pochi minuti.

Ehm, forse ti è sfuggito il pezzo dove dico che esce il 25 marzo…:-p

Comunque se qualcuno ha una copia del film in italiano in una versione più lunga dello scempio di RaiMovie mi contatti in privato.

Ah, è vero… chissà perché ho pensato che fosse uscito a marzo 2010 :oops:

Comunque se qualcuno ha una copia del film in italiano in una versione più lunga dello scempio di RaiMovie mi contatti in privato.

Ri-edizione italiana in programma? Il Koch cmq ha l’audio italiano, no?

Non penso che sia prevista un’edizione italiana.
Comunque sì, la nostra edizione avrà l’audio italiano ma vorrei fare un confronto con un’altra traccia italiana per verificare 2 cose.

Ora anch’io ho visto questo bellissimo film! Mi chiedo anch’io come possa essere passato quasi inosservato nel panorama italiano un western di qualità come questo! La versione che ho io è quella di Rai Movie ed effettivamente il formato del video non è piaciuto neanche a me, di sicuro non rende merito al grandissimo Sergio D’Offizi, direttore della fotografia ed ex operatore alla macchina nei film di Giuliano Gemma (Ringo, Arizona Colt eccetera). Splendide le musiche di Rustichelli, intensa la morale del film: la febbre dell’oro porta all’autodistruzione.

molto ben curato anche il rapporto ambiguo tra kinski e Hilton :wink:

Un gran bel film! Purtroppo la copia trasmessa da Rai Movie, dai colori incerti e in formato pan & scan, lo penalizza notevolmente. Inoltre, da quanto letto più sopra, non è integrale.

Il Giusti ne parla bene e cita una sequenza drammatica - Kinski che brucia il braccio di Hilton con una sigaretta - tagliata dalla censura perchè troppo cruenta.

Molto apprezzato in Francia (è nella loro Cineteca Nazionale) a sentire Hilton, intervistato da Cine70!