Non l’ha visto nessuno?
Io l’ho recuperato solo ieri notte dal blu ray italiano e l’ho trovato bello, bello davvero.
Innanzitutto è un film di attori, diretti bene e tutti molto bravi (magari la Smutniak è un gradino sotto gli altri ma nulla di grave) e funziona bene per tutta la sua durata nonostante sia ambientato praticamente tutto in una location. La sceneggiatura non è stupida o banale, anzi, è pure molto inquietante e attuale. Alla fine del film si ha un senso di disagio palpabile, acuito dal fatto che alla fine è una storia più che verosimile, anzi, direi che è proprio una storia vera.
Tutti i personaggi vivono una solitudine diversa ma sono uniti dal fatto che, nonostante siano in coppia, sono tutte persone drammaticamente sole. E questa solitudine 2.0 viene amplificata dai rapporti mandati avanti tramite smartphone per riempire dei vuoti probabilmente inesistenti.
Tutto molto tragico, se vogliamo.
Un bel film, girato bene, con una fotografia corretta e con pochi difetti gravi.
Ne cito due, gli unici due che ho trovato, a dire il vero.
Innanzitutto le immagini dell’eclissi, un effetto visivo pezzentissimo e mostrato troppo spesso. Ma ci voleva molto a farlo fare a qualcuno capace di farlo? Fa schifo, è di una bruttezza insopportabile e per essere un’immagine ricorrente è davvero terribile. Siamo dalle parti della bottiglia di Diaz, per intenderci.
Poi l’altro difetto è dato dalle voci che si sentono in vivavoce quando qualcuno riceve una telefonata. Troppo spesso suonano finte e mal amalgamate col resto. Fateci caso.
Ma per il resto l’ho trovato davvero un buon film, con un finale terribile (e ammetto che prima di capire che piega stesse prendendo temevo che sarebbe stata una stronzata) e dei personaggi ben caratterizzati.
Il blu ray italiano ha una featurette di 20 minuti realizzata con i piedi (l’audio non è mixato e i volumi sono fatti a caso, spessissimo non si capisce una parola di quello che viene detto), due scene tagliate (interessanti), il trailer e il videoclip del pezzo (brutto) cantato dalla Mannoia.
la cosa che mi ha convinto meno è il finale un po’ alla sliding doors. Per il resto buon film, regia attenta e attori che si dimostrano bravi con un copione e tempi tragi-comici da rispettare, quasi completamente privo del solito tono ciancicato pieno di ahò embè daje anvedi e della solita voce fuori campo a guidare lo spettatore causa incapacità del regista e dello sceneggiatore di narrare per immagini.
Sono d’accordo. E’ stato molto attaccato, ma alla fine mi sembra una scelta giusta. Anche se poi parte quella terribile canzone di Fiorella Mannoia
I limiti del film, per me, sono altrove. Ovvero nell’accumulo e nella ridondanza.
Il film ha un grande momento, ed è quello dello scambio di cellulari tra Mastandrea e Battiston e l’equivoco che ne segue. Sarebbe bastato quello per dipingere un gruppo di amici cinici, falsi e deboli. Invece gli sceneggiatori devono appiccicare infamie a tutti i personaggi, finendo per esagerare. Soprattutto col personaggio di Edoardo Leo (per me, tra l’altro, il più debole del cast. Insieme alla statua Smutniak), che si tromba la collega e anche la Smutniak, manco fosse Brad Pitt. Lì il film diventa grossolano, frenato dal timore di non riuscire abbastanza interessante se tutti i personaggi non sono delle merde cornificatrici, e quindi trasforma tutti in macchiette.
E poi c’è la ridondanza: colonna sonora invadente e banale, soprattutto nel già terribile momento della telefonata della figlia a Giallini (ma questo fa sempre il chirurgo nei film? E’ già la terza volta…), talmente finta e patetica che volevo spegnere e buttare il dvd. E poi la necessità sbandierata di spiegare la metafora dei cellulari: ‘sono la nostra scatola nera, sono la tomba della comunicazione’…si capiva semza bisogno di dirlo ogni due per tre!
Per il resto è un film con due-tre battute divertenti, ma molto meccanico all’inizio (nel modo poco naturale in cui viene introdotto il gioco; nella direzione degli attori che parlano tutti senza sovrapporsi come se fosse una coconduzione di un tg e non una cena) e comunque troppo poco raffinato come gioco al massacro.
Si vede, ma è giusto un gradino sopra la mediocrità della commedia adulta italiana.
L’avrò visto già cinque volte di cui l’ultima ieri sera su Rete 4. L’idea di base è oggettivamente geniale tanto che di remake quindici sono già stati fatti, uno esce quest’estate e cinque sono in cantiere. Quello però che mi piace di questo film sono i tempi. E’ tutto incastrato alla perfezione e ti ritrovi in un climax intensissimo che viene spezzato solo dal finale che la prima volta trovai fuori contesto ma che invece è azzeccatissimo. Un cast potente nel quale forse solo la Smutniak sembra fuori posto.
Vogliamo trovargli difetti? Certo, si può fare tranquillamente ma mi domando perchè certe volte non ci si può far semplicemente travolgere da un’onda emotiva senza doverne necessariamente misurare forma ed altezza.
Io, ogni volta che lo rivedo, non riesco a smettere di pensare a come abbiano potuto mettere in pratica quel finale. Mi auguro che l’abbiano cambiato in qualche remake, anche se si puo’ sempre fare peggio, intendiamoci!
Per l’esattezza, fra 2016 e 2024 i remake ufficiali sono 25(!!!). Una cosa obbrobriosa. E appunto, quotando Cage, spero e mi auguro di cuore che perlomeno in un paio di questi film sia stato migliorato il (vigliacchissimo, imbarazzante, vergognoso, ingiustificato, squallido, ridicolo) finale originale. Almeno su quello, che gli autori stranieri abbiano fatto sforzo di fantasia e originalità…
È un record assoluto nella storia del cinema, non solo “per un film italiano”. Del resto, produttivamente è una formula che si presta alle varianti internazionali: una decina di attori, ambiente chiuso, tante chiacchiere. Poi, per la riuscita effettiva dell’opera, dipende da che attori hai e dai dialoghi che metti loro in bocca. Di per sé, il film di Genovese non mi ha mai convinto davvero,o entusiasmato. Anche lasciando perdere il finale, eh…
Finalmente visto anch’io questa “anomalia” del cinema italiano, che come avete ampiamente discusso ha riscosso successo anche all’estero, quantomeno a livello di scrittura.
Per la prima parte mi è piaciuto molto, non sembrava neanche la solita robaccia italiana degli ultimi anni. Tutto la fase in crescendo è costruita molto bene secondo me. Poi però quando “esplode” la situazione sono stato sparato improvvisamente fuori dal film…troppa roba tutta insieme, troppo improbabile, perlomeno per quanto mi riguarda. Credibilità crollata a zero.
In questo però mi ha aiutato il finale che ha trasformato tutto quanto successo prima in una sorta di versione alternativa della realtà, quindi di fatto onirica, la sua improbabilità mi è diventata più digeribile
A me quindi il finale è piaciuto, e non ne comprendo sinceramente le critiche feroci…mica cancella il senso di quanto accaduto prima, anzi lo rende ancora più amaro secondo me.
Mi trovo daccordo anche sugli attori, tutti in parte (ma del resto basta mettere ognuno a fare quello che più ha nelle corde…) e mi sono piaciuti tutti, tranne un po la Smutniak e Leo che fa come sempre l’unico personaggio che sa fare
Vabbè due tre battute divertenti è soggettivo ovviamente, a me ha fatto ridere in diversi punti (cosa stranissima peraltro col cinema italiano)
Le altre critiche non le condivido assolutamente invece…perdonami ma per una volta che si fa un lavoro preciso, ben recitato e scritto, di cinema fatto bene insomma, andare a chiedere invece sporcizia ed imprecisione mi pare eccessivo
Ci troviamo invece daccordo sul finale …e sulla canzone della Mannoia
D’accordissimo con @Lollauser , sopratutto per quanto riguarda il vituperato finale che all’epoca mi spiazzò ma che invece col senno di poi secondo me è perfino geniale. Paradossalmente quei giovani che se ne vanno tranquilli diventano ancora più nauseanti delle meschinerie e miserie nascoste sotto la coperta che il regista ha alzato per sole due ore.
Vado poi ancora di più controcorrente, diventando quasi baluardo unico contro la mareggiata, e dico che a me la canzone della Mannoia è piaciuta.
Visto che se ne parla, vorrei provare ad esprimere meglio la mia opinione sul finale, ho tre critiche: la prima è che l’espediente di sceneggiatura usato e’ una pigra scorciatoia per concludere la vicenda senza spremersi le meningi per trovare qualcosa di originale (del tipo: “e alla fine si scopre che era tutto un sogno del protagonista”) e la considero pure vigliacca, perche’ fa collassare tutto cio’ a cui si e’ assistito in qualcosa di inutile, giacche’ in questo modo gli sceneggiatori si sono scaricati la responsabilità di portare la storia verso quelle che sarebbero state le sue tragiche e inevitabili (e forse meno commercialmente appetibili?) conclusioni (problema che questo film, a mio avviso, condivide con un altro del regista). Infine lo trovo un finale esso stesso inutile, perche’ ci dice che i protagonisti tornano (ma poi tornano da dove, visto che nulla e’ successo?) alla loro vita ipocrita, ma un’ora e mezzo di tempo appena passato ce l’avevano gia’ detto che vita facessero.
Ovviamente tutte queste sono solo mie personali opinioni. Se ad altri il film e’ piaciuto, poi, sono pure contento per loro!
Ma di che cosa stiamo parlando?
Un film di 8 (OTTO!) anni fa che non avevo neppure mai sentito nominare ha avuto 25 remake?!?
Com’è possibile?
Ho letto velocemente tutti i vostri commenti ed ancora non riesco a capire cos’abbia di speciale questo film rispetto a tanti altri che vengono prodotti ogni anno in tutto il mondo.
@Zardoz cosa intendi con 25 remake ufficiali?
Chi o cosa ufficializza lo status di remake? C’è un ente preposto? Lo dichiara la produzione? Non sto scherzando, il fatto che tu utilizzi l’attributo “ufficiali” mi incuriosisce.
Comunque sta di fatto che un film con una locandina ed un titolo così io non vado a vederlo a priori, non mi sembra per niente accattivante, e come me immagino funzionino tante altre persone e le loro sinapsi.
Com’è possibile che un kammerspiel poco intrigante dal punto di vista iconografico riscuota tanto successo internazionale?
Molto semplice, Frank. Remake “ufficiali” nel senso che i produttori esteri hanno pagato i diritti, per rifare il film, a chi di dovere. A volte invece, certe opere vengono rifatte “ufficiosamente”, fregandosene delle leggi internazionali su copyright e compagnia bella. Vedi, una volta, la Turchia. Adesso invece, accade talvolta in India. Piccole “dimenticanze”…
P.S. Le ragioni del successo italiano? Direi intanto gran “paraculaggine”, da parte del regista. Il pubblico italiano, poi, si affeziona facilmente a opere che colgono una certa “aria del tempo”, pur in modo superficiale e vigliacchetto. E in quanto ai remake esteri, ho già detto: produttivamente, il film è semplice da rifare. Prendi un ambiente chiuso, ci piazzi dentro una decina di attori, e li fai parlare. Niente inseguimenti, sparatorie, acrobazie ecc. Ad ogni modo, come forse avrai capito, nemmeno io andai a vedere il film in sala. E quando lo recuperai in home video, non rimasi certo folgorato dalla qualità artistica. Anzi…
Non l’ho mai visto né credo che lo vedrò mai, ma il presupposto mi pare pura fantascienza. Possibile che tutte queste persone abbiano qualcosa da nascondere? Voglio dire, se io vado a cena con degli amici la maggior parte delle volte i telefonini rimangono silenti, non chiama nessuno. Anche perché se ti chiama qualcuno alle 10:00 e passa di sera ti preoccupi pure.
È la famosa “sospensione dell’incredulità”. Con tanti film italiani, va messa in conto a prescindere dal genere (commedia, dramma, ecc). Oltretutto, volendo, la cosa più surreale, è che nel gruppo di amici non ci sia nemmeno un disoccupato…
Ok, capisco cosa intendi.
Ma come si fa a sapere chi ha pagato i diritti a chi? C’è una sorta di database?
Oppure nel caso in questione i produttori di Perfetti sconosciuti hanno pubblicato l’informazione?
Diciamo che dò fiducia a Wiki. Quindi, eventuali fregnacce e inesattezze non le ho dette io. Le ho solo riportate. Sai com’è: ambasciator non porta pena. E sa pararsi le irsute chiappe…
P.S. Boutade a parte: in un’intervista di pochi anni fa, lo stesso Genovese si lamentava che, a causa di leggi italiane ancora obsolete, lui non percepisce un solo euro dal fatto che abbiano realizzato tali remake esteri. A differenza, per dire, di quanto accade in casi simili negli States…