Pierino il fichissimo (Alessandro Metz, 1981)

Visto ieri sera su Cine 34

Mi sono scervellato tutta la notte a pensare a un film visto in carriera più atroce di questo ma non l’ho trovato

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Erano i primi anni 90 e una mattina d’estate un mio amico mi raccontò, eccitatissimo, di un film che aveva visto la notte precedente su una rete locale.

Il film era già iniziato e c’era una scena con una coppietta - lui carabiniere - in un ristorante, sorpresa dall’arrivo di un malvivente che poi violentava (!) la ragazza costringendo il fidanzato-carabiniere a restare in un cerchio disegnato sul pavimento.

Il film poi – mi raccontava il mio amico – proseguiva con scene assurde tra cui la messa in scena della famigerata barzelletta del tizio che “mette la cosa più lunga che ha dove le donne fanno la pipì”. Una di quelle barzellette che conoscevamo ma pur solo quattordicenni già ci vergognavamo di raccontare.

Il mio amico (che chiameremo Antonio) mi chiedeva se per caso conoscessi il titolo del film.
No, purtroppo.

Andammo anche in una videoteca vicino casa, ricordo come se fosse ieri Antonio che entra nella videoteca e racconta la scena esattamente come se stesse raccontando la barzelletta:

“Allora, c’è una coppietta in un ristorante – lui è un carabiniere. A un certo punto entra un malvivente che vuole violentare la ragazza…”
E ricordo perfettamente il gestore che ascolta tutta la barzelletta e alla fine, senza accennare neanche un sorriso, dice:
“No, mi dispiace, non lo conosco.”

Ogni tanto io e Antonio parlavamo di questo misterioso film, che ormai aveva assunto un’aura leggendaria, mitica.

Passano gli anni, io e Antonio ci perdiamo di vista.
Un giorno, in viaggio in un’altra città vedo una bancarella di DVD usati e scorgo questo titolo “Pierino il fichissimo”, film che non conosco, ma il DVD costa meno di un pacchetto di sigarette e incuriosito lo compro.
Qualche giorno dopo decido di guardarlo e a un certo punto c’è una coppietta in un ristorante – lui è un carabiniere – arriva un malvivente…

Cosa dire di questo film? È chiaro che ci troviamo di fronte a uno dei più brutti film di sempre.
E tuttavia… Film brutti ne ho visti tanti. Film noiosi, inutili. Ma non me la sento di liquidare questo solo definendolo brutto.

Qui ci troviamo di fronte a un film sbagliato, scalcagnato, con un’atmosfera che definirei dissociata e dissonante.
A partire dal titolo pateticamente autoreferenziale (fichissimo? Ma veramente?) con un protagonista che è quanto di più fuori posto, fuori ruolo, fuori fase, disorientante e grottesco abbia mai impresso le sue fattezze su pellicola.

Mentre Alvaro Vitali nella parte di Pierino conserva sempre un certo candore e Giorgio Ariani (in quell’altro brutto film che è “Pierino la peste alla riscossa”) almeno se la cava con un po’ di mestiere, qui abbiamo questo tizio chiaramente adulto che si atteggia a ragazzo birichino in maniera così forzata, urlata e poco convincente da rasentare la schizofrenia.

Non sembra neanche un ritardato (tipo, che so, il personaggio del film “The Baby” di Ted Post), sembra più che altro uno di quei tipi affetti da infantilismo parafilico, i cosiddetti “adult baby”.
Non so se mi spiego.
Sembra anche uno psicopatico, ci si aspetta da un momento all’altro che uccida la sua famiglia (o che la famiglia uccida lui).

Confesso che ho cercato info e materiale su questo Maurizio Esposito, per vederlo magari all’opera in altri contesti, per sentire la sua voce, vedere la sua mimica facciale in situazioni normali.
Non ho trovato granchè ma ho scoperto che è anche pittore.
Oggi ha un’aria rispettabile da signore di mezza età (somiglia vagamente a Mattarella) e nella breve biografia presente sul suo sito non c’è alcun accenno a questo film.

Tornando a noi, bisogna sottolineare comunque che, pur essendo il fichissimo Pierino il protagonista, scompare di scena per lunghi tratti. Spoiler: Riappare, purtroppo.
Mi piace pensare che regista, sceneggiatori e produttori a un certo punto accortisi della pessima scelta dell’attore (!) abbiano deciso di limitare le sue scene, farlo doppiare da Massimo Giuliani e salvare il salvabile aggiungendo minutaggio affidandosi ai tanti caratteristi presenti nel cast.

Arrivati poi a dover concludere il film, non so cosa sia successo.
Credo abbiano deciso di cercare di far saltare il banco (e farsi saltare in aria insieme al banco) con quel fragoroso, clamoroso, indicibile finale in cui i personaggi presenti nel film si ritrovano tutti insieme nello stesso posto in una baraonda aerofagica che sembra allo stesso tempo orgia ed esplosione mortale.
-Pioggia di merda a Roma!- strilla il fichissimo nella scena finale.
Ma lui a quanto pare è sopravvissuto.

Dedicato al mio amico Antonio che forse non ha mai scoperto il titolo del film e chissà, magari un giorno farà una ricerca su Google e arriverà a questo post.

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Dopo aver letto il post più bello di oggi by @JerryDrake mi dico che è forse arrivato il momento di vederlo, giusto per rispetto del buon Antonio poi leggendo sopra scopro di aver avuto (avere?) la vhs e di averlo pure visto (!), questo spiega tutto :smiley:
Investirò un ora e mezzo per qualche altra porcheria…

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Stavo per rispondere più o meno quello che ha risposto @SWAT , con la differenza che io sono sicuro di non averlo mai visto…

Questo post accorato mi ha messo una gran voglia di vederlo!
Grazie per il contributo @JerryDrake

Se qualcun altro fosse colto da questa irrefrenabile brama, ho linkato il film completo nel primo post.

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Ok, non è il massimo, tipico filmetto da TV locale. Per me il peggiore è “Che casino con Pierino”. Non fa quasi mai ridere

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Per completezza linko qui il sito di Maurizio Esposito:
http://www.maurizioesposito.it/

Interessanti le sue esperienze come conduttore televisivo per la tv dei ragazzi.

E, devo dire, alcuni quadri non sono niente male.

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Non è così brutto, anzi, io lo trovo divertente. C’è pure Franca Scagnetti bidella.

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È sicuramente più bravo come pittore che come attore.
Ma credo che sarà anche più bravo come lanciatore di giavellotto che come attore.

No, a parte gli scherzi, anche io trovo alcuni suoi quadri niente male, e ha un curriculum interessante e di tutto rispetto. Ha anche una faccia simpatica.

Non mi stupirei se il Sig. Esposito avesse di questo film un’opinione ben peggiore della nostra.

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Questo, quantomeno per quanto mi riguarda, è tecnicamente impossibile.

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Il più trash è Pierino Messo comunale praticamente spione, anche se è divertente pure quello.

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2 messaggi sono stati uniti a un argomento esistente: L’infermiera di campagna - Pierino Messo ocmunale praticamente spione (Mario Bianchi, 1982)

Alla fine mi sono lasciato sedurre dall’affabulatoria recensione di @JerryDrake e me lo sono visto.

Dai, in fin dei conti, preso per quello che è, non è poi così male, anche se bisogna riconoscere che ha molti più difetti che pregi.

Il film perlomeno è onesto e fin dalle prime battute ci fa capire quale sarà il livello sel suo umorismo: irridere la diversità (la battuta sul sarto omosessuale), sessismo insistito (la gag sul culo della bionda) e comicità pecoreccia di bassa lega (il pastore che si chiava la pecora, appunto). E tutto questo soltanto durante i titoli di testa.

La pellicola soffre del fatto di non aveve una canzoncina o un main theme orecchiabile (come invece hanno i vari Pierini con Vitali e quello di Lenzi) e soprattutto di un interprete principale un po’ anonimo, sicuramente non un attore particolarmente a suo agio nelle dinamiche comiche.

C’è un bel numero di caratteristi di mestiere che in qualche modo riescono a sostenere la baracca (Vincenzo Crocitti, Nino Terzo, Gianni Ciardo, Sal Borgese, pure Jimmy il Fenomeno) ma anche qualcuno che ho trovato totalmente insopportabile, tipo il napoletano neo-sposo che scimmiotta in modo irritante Troisi.

Mi ha fatto piacere ritrovare qua e là qualche barzelletta che si raccontava alle scuole elementari e devo dire che qualche gag mi ha strappato una risata, elevandosi dalla sciatteria generale.

Certo il Pierino di Lenzi, pur fondandosi sugli stessi elementi, sta diverse spanne al di sopra (forse per la presenza di qualche attore di maggior spessore, tipo Montagnani).

Guardabile.

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Frank, mi sa che con gli anni stai diventando troppo buono. Detto ciò, mi hai fatto venir voglia di rivedere il filmazzo in questione. Magari va a finire che, non dico rivalutarlo, però riesco ad esprimere un giudizio meno feroce. E a quel punto, il dubbio si trasforma in certezza: ci stiamo rincretinendo… :stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::wink::wink::wink::wink:

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Pensa che è il primo film che ho visto dopo aver passato la soglia degli “anta”…

Eh si, dev’essere un’effetto della (tardivamente ma finalmente raggiunta) maturità!

:stuck_out_tongue_closed_eyes:

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Com’era la battuta su Mazinga?

Linko al momento esatto della battuta:

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Un film che ha tutti i requisiti per entrare a far parte con prepotenza e a buon diritto della cineteca ideale dei cinebruttari.
P.S. per chi non lo sapesse il regista Alessandro Metz è figlio di Vittorio Metz del famoso duo Metz-Marchesi attivi come autori di rivista e di molti films di Totò negli anni 50.

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Pecora nera della famiglia, insomma. Accade spesso… :smiling_imp::smiling_imp::smiling_imp::smiling_imp:

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Visionato oggi. Emblematico il finale catartico all’“Osteria numero 1000”, oggetto, durante la durata del film, di prevedibili motti di vario becerume, con la moglie del Maresciallo Nino Terzo, che travolge con uno tsunami di peti tutti gli assurdi personaggi ivi convenuti in guisa di un’ideale orgia del pecoreccio di bassissima lega.

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Pare che Esposito avesse un accento lombardo un po’ troppo marcato. Così ho letto.

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