Ciao posto qui la mia richiesta su questo film (non sapevo se potevo farlo nella sezione “tutti i colri del buio”,l’ultimo mio thread è stato cancellato).
Vorrei sapere qualcosa di più su questo film,se qualcuno lo ha visto e se vale la pena procurarselo.
Premetto che a me Brescia non ha mai fatto impazzire,però il titolo mi ha incuriosito.
Grazie.
Come giallo e’ cosi’ cosi’,c’e’ un buon cast robert hoffman protagonista,patrizia auditori che si spoglia ben ben
Vi sono anche phillipe leroy,il bravo adolfo celi,e una comparsata per franco ressell,discrete musiche,ma i delitti non sono troppo originali
Visto un paio di giorni fa…in effetti è di una prevedibilità mostruosa,la sceneggiatura galleggia su un mare di ovvietà e di scimmiottamenti…peccato,un cast ottimo ma assolutamente sprecato!
Mi trovo in disaccordo con i pareri rilasciati per questo film. Sinceramente tutta questa prevedibilità non l’ho vista. Se c’era uno di cui non sospettavo era proprio quello che alla fine è il colpevole di tutto. Poi diverse sequenze sono ben girate e gli attori sono tutti ottimi, senza contare che l’intro del film con le sequenze in bianco e nero è una cosa mai vista nei gialli di quegli anni. Se c’è una cosa orrenda questa è il titolo!! Il finale non mi ha fatto gridare al capolavoro ma mi è piaciuto (bella anche la morte finale). Certo, poteva esserci più gore. In definitiva un appetibile giallo all’italiana non-argentiano con tendenze al morboso, decisamente superiore, ma di gran lunga, rispetto ad altri, quali Rivelazioni di un maniaco sessuale… invece tanto acclamato nel relativo topic! Mah, per me non c’è paragone.
Visionato ieri sera. Anche se non lo quoto sono in parte d’accordo con uomomorto circa la “visibilità” (nel senso: se pò vedè) anche se, davvero a parte quella finale, le sequenze degli omicidi sono ben poca cosa, al cui confronto quelle del film di Luigi Cozzi sono infinitamente superiori. Regia con troppe zoomate e statica, recitazione impastata a tratti, ottima la Velazquez di poco inferiore, quanto a tipo di bellezza mediterranea, soltanto a Soledad Miranda, ma meno brava. La trama non è prevedibile ma è proprio la regia di Brescia che secondo me è carente, non trasmette suspanse e risulta ripetitiva in molte occasioni. Leroy e celi davvero sprecati, 8 battute a testa in tutto. Voto 5.
Francamente troppo la pena non vale. Titolo fuorviante e noia totale per un giallo senza suspance, tensione e qualsiasi guizzo che lo faccia ricordare.
Visionato ieri sera. Anche se non lo quoto sono in parte d’accordo con uomomorto circa la “visibilità” (nel senso: se pò vedè) anche se, davvero a parte quella finale, le sequenze degli omicidi sono ben poca cosa, al cui confronto quelle del film di Luigi Cozzi sono infinitamente superiori. Regia con troppe zoomate e statica, recitazione impastata a tratti, ottima la Velazquez di poco inferiore, quanto a tipo di bellezza mediterranea, soltanto a Soledad Miranda, ma meno brava. La trama non è prevedibile ma è proprio la regia di Brescia che secondo me è carente, non trasmette suspanse e risulta ripetitiva in molte occasioni. Leroy e celi davvero sprecati, 8 battute a testa in tutto. Voto 5.
Francamente troppo la pena non vale. Titolo fuorviante e noia totale per un giallo senza suspance, tensione e qualsiasi guizzo che lo faccia ricordare.
non così male come leggo in questo topic
pallosetto ma bello esteticamente e con una grande colonna sonora
notevole alla fine il festival degli spiegoni
Audio ITA 2.0 Sottotitoli ITA n.u. Video 2.35:1 16/9 Durata 1h31m24s Extra Trailer, 9 trailers Cinekult, spot Nocturno, intervista a Gianni Martucci (31min)
non mi ha esaltato particolarmente. Come Uomomorto, pure io ho trovato sorprendente l’identità dell’assassino (o almeno, io non ci ero arrivato). Pilar Velázquez e Patrizia Adiutori sono due gran belle figliole (nella prima ho ravvisato anche qualche vaga somiglianza con la Claudia Rocchi di Dolce Calda Lisa) e le musiche non sono male.
Il resto, a mio modesto parere, lascia un po’ a desiderare. A cominciare dal titolo, certamente ad effetto (richiama volutamente un articolo di giornale), ma ai limiti dell’appropriatezza. Hoffman era uno dei belli del momento ma scarsamente carismatico e poco espressivo. I cameo di Adolfo Celi e Philippe Leroy sono serviti a venedere meglio il film a livello internazionale magari, però in concreto apportano pochissimo al film, visti i rispettivi ruoli piuttosto defilati e marginali, ed una interpretazione poco convinta (non vorrei dire una bestialità ma Celi mi pareva pure doppiato…o sbaglio?). La trama è ingarbugliata e sul finale i colpi di scena sembrano avere l’ansia da prestazione, tant’è che sì, la storia regge, ma scricchiola, siamo al limite del credibile e del possibile. La regia è piatta, priva di tensione, Brescia ha fatto assai di meglio. L’unica scena veramente ad effetto è quella mutuata dai gialli argentiani, la si riconosce subito.