Remake (Ansano Giannarelli, 1987)

Dopo gli esordi politicizzati di Sierra Maestra e l’attivismo di tutto il materiale documentario girato a sostegno del movimento operaio e della sinistra militante, dopo le sperimentazioni avanguardistiche messe in atto in un prodotto televisivo come Non ho tempo, Ansano Giannarelli giunge alla stagione della maturità proponendoci (o propinandoci?) un’opera minimalista, un film intimista ed introspettivo sulla crisi sentimentale ed affettiva di una donna di mezza età (Daniela Morelli, attrice sinora a me sconosciuta e che il destino ha voluto che io incontrassi per caso in due visioni consecutive).
Una palla al cazzo insomma :crazy_face:

Il regista cerca di renderci più digeribile la pellicola inserendo elementi metalinguistici, mettendo in atto al tempo stesso sia una riflessione sul senso del cinema come specchio/riflessione/distorsione della realtà, sia una sorta di full immersion nel mondo del cinema degli addetti ai lavori, ambientando tutta la vicenda durante la 39° edizione del festival del cinema di Locarno: dalle proiezioni in Piazza Grande alle telefonate degli inviati che dettano l’articolo alla propria testata attraverso i telefoni della sala stampa; dalle proiezioni private nella saletta dei giornalisti alle conferenze stampa con gli autori dei film in concorso; dalle feste serali organizzate dal festival alle interviste televisive e radiofoniche.

La protagonista lavora per una trasmissione televisiva che si occupa di cinema ed è al festival per realizzare interviste; in questa occasione incontra una sua vecchia fiamma, un critico spocchioso, arrogante, presuntuoso ed insopportabile, che avrei preso a schiaffi già dopo 5 minuti ed invece mi è toccato sopportarlo per tutto il film. Tra di loro nasce un gioco nefasto nel quale lei gli racconta tutte le proprie disavventure sentimentali degli ultimi 15 anni e lui, giudicante e borioso, si cimenta nel riscrivere la storia narrandola in modo morboso su di un immaginario set cinematografico.

E mentre questo loro gioco destabilizzante va avanti le giornate di festival si susseguono. E così abbiamo partecipazioni, cameo e interviste di un sacco di personaggi del mondo del cinema, tanto critici (Morando Morandini, Gianni Rondolino) quanto registi (Vittorio Cottafavi, Mario Garriba) ed attori (Riccardo Cucciolla, Sandra Milo, Marina Vlady, …).

Purtroppo il film è davvero noiosissimo e per me l’unico vero motivo d’interesse è stato (ri)vedere i luoghi e le dinamiche del festival raccontati in modo così puntuale e da un punto di vista “dall’interno”.

Per il resto si tratta di un’introspezione psicologica che gira a vuoto intorno a sé stessa, un cinema minimalista che non sopporto e non amo per nulla.

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Cinema(?) che già all’epoca non aveva spettatori. Rimane il mistero, su questo e tanti altri analoghi film di allora che “avevano ambizioni”, del perché venissero girati. Per chi. E perché ci fossero produttori che li finanziavano. I retroscena, tutto sommato, sarebbero ben più interessanti dei suddetti prodotti finiti. Che spesso, nemmeno finivano nelle sale…

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Finanziamenti (para)statali: TV di stato Italiana e Svizzera e Istituto Luce.

Secondo me dei soldi ce li ha cacciati pure il Festival di Locarno.

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Non se sia questo il caso, ma come i famigerati 'articolo 28. Sono film del genere che han fatto allontanare il pubblico dal cinema italiano. E già allora era un processo cominciato molto tempo prima (vedi film come NON SI SCRIVE SUI MURI A MILANO, PER QUESTA NOTTE o IL GIORNO DELL’ASSUNTA).

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Ah, non parliamo dell’articolo 28, ti prego. Famigerato, appunto. Io li definisco, che fossero girati nel 1972 o nel 2021, semplicemente film “sfigati”. Che, dici bene, hanno allontanato il pubblico italiano dal “prodotto nazionale”.
P.S. Siamo ormai OT… :neutral_face:

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Si, tornando al film vedo già dal poster che la Morelli mostra il sedere e probabilmente questo, forse, fu un modo per cercare di tenere svegli gli sventurati spettatori.

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Lo diceva già il ben noto intellettuale Vitali (Alvaro) : davanti all’arte, togliti le mutande, e mettile da parte… :wink::pig:

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